La Beretta M12 verso il pensionamento?

La pistola mitragliatrice Beretta M12, da cinquant’anni al fianco delle nostre forze di polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza, potrebbe essere arrivata al pensionamento. Infatti il capo della polizia, Alessandro Pansa, ha istituito nei giorni scorsi al Viminale una commissione presieduta dal vicario Alessandro Marangoni, incaricata di analizzare il superamento di quest’arma. Secondo il Viminale, l’M12 non sarebbe più “idonea all’impiego nei servizi di controllo del territorio”

La pistola mitragliatrice Beretta M12, da cinquant’anni al fianco delle nostre forze di polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza, potrebbe essere arrivata al pensionamento. Infatti il capo della polizia, Alessandro Pansa, ha istituito nei giorni scorsi al Viminale una commissione presieduta dal vicario Alessandro Marangoni, incaricata di analizzare il superamento di quest’arma. La motivazione è che, secondo il Viminale, l’M12 non sarebbe più “idonea all’impiego nei servizi di controllo del territorio”. A quanto sembra, il riferimento neanche troppo velato è al rischio di attentati di matrice islamica, attentati nei quali, come si è dimostrato nei mesi scorsi in Francia, sono il più delle volte impiegati fucili d’assalto.

 

È un dato di fatto, in effetti, che il concetto stesso della pistola mitragliatrice impiegata in ambito urbano sia ormai datato: un’arma a raffica, impiegante per di più munizionamento completamente blindato (incline come pochi al rimbalzo e alla deviazione di traiettoria), più che fornire soluzioni, negli anni è stata spesso fonte di problemi per il personale in particolare dei posti di blocco, e questo malgrado in realtà le caratteristiche operative dell’arma (in termini di robustezza, rusticità, semplicità di impiego e affidabilità) fossero semplicemente eccezionali. Si trattava, insomma, dell’arma giusta, nel posto sbagliato.

Quali soluzioni siano allo studio per rimpiazzare questo mito dell’industria armiera, ancora non è dato sapere: la logica presupporrebbe una soluzione “mista”, magari costituita da fucile a canna liscia con munizionamento less than lethal/letale per determinate tipologie di impiego (integrato magari da storditore elettrico tipo Taser), e magari Pdw o comunque fucili d’assalto a canna corta in calibro 5,56 mm per impieghi più emergenziali di contrasto, appunto, a eventuali exploit terroristici con impiego di armi con elevata capacità di fuoco.

L’unica cosa che ci sembra fondamentale (speriamo bene…), è che nella scelta dell’arma (o delle armi) destinate a sostituire l’M12, si prenda seriamente in considerazione anche il tipo di munizionamento, onde non vanificare gli sforzi ottenendo risultati parziali o del tutto difformi da quanto si intendeva.