Le Luger per la marina imperiale tedesca

Nel 1904, la marina imperiale tedesca adottò la prima Luger in calibro 9 mm. Questa è la storia delle varianti della versione “marittima” della creatura di Georg Luger, fino alla Repubblica di Weimar
Le armi corte per le marine da guerra, fin per lo meno alla metà del XIX secolo, erano sostanzialmente inutili per gli impieghi strategici affidati a queste armate di mare. Anche le caratteristiche tecniche di queste armi, quali la rapidità di tiro e il volume di fuoco, all’epoca risultavano poco utili anche dal punto di vista tattico. In caso d’abbordaggio era più utile, infatti, una sciabola che una pistola monocolpo. Successivamente, verso gli anni ‘60 dell’Ottocento, i marinai furono armati con le nuove, moderne rivoltelle. Verso la fine del 1800, però, con l’espandersi dei compiti oltremare delle marine nazionali, si concretizzarono nuovi compiti per gli uomini di mare come, per esempio, gli interventi a terra del personale imbarcato. Per questa ragione si evidenziò la necessità di un’arma corta, per lo meno per gli ufficiali e sottufficiali, che fosse più potente ed efficace delle rivoltelle delle quali erano stati dotati fino a quel momento.
L’arma destinata, per le sue caratteristiche, fu la pistola semiautomatica, assolutamente innovativa per l’epoca.
Dimostrazione lampante è l’adozione della Mauser C96 da parte della marina italiana, nel 1899. Inizialmente, l’esempio italiano non fu seguito da nessuna altra marina da guerra nel mondo.
Solo nel 1904 la marina imperiale tedesca, il cui personale era dotato, dal 1881, dei vecchi revolver modello 79, si interessò fattivamente al rinnovo delle armi da fuoco da fianco per gli ufficiali e per i sottoufficiali.
La marina imperiale, o “Kaiserliche marine”, fu instituita alla fondazione dell’impero tedesco nel 1871 e durò fino al 1919. Nacque dalla fusione fra la marina prussiana e quella della Confederazione germanica degli Stati del Nord. Essa non dipendeva dal ministero della guerra ma direttamente dal Kaiser, che ne aveva il comando supremo. Per questo motivo, i marchi di proprietà sulle armi in dotazione alla marina erano costituiti da una corona, diversamente da quelli dell’esercito, costituiti dalla Reichsadler, cioè dall’aquila imperiale.
L’occhio dei marinai tedeschi si posò sulle pistole progettate da Georg Luger. Si partì, per i primissimi esemplari, dal Modello 02 di Georg Luger, costruito dalla Dwm. Le pistole 02 erano in calibro 9 parabellum ma anche in calibro 7,65 parabellum, avevano molla di recupero a lamina e un blocco del ginocchiello otturatore in chiusura, la forcella e il fusto erano del tipo lungo 13,1 centimetri, come le pistole 00, oltre al caricatore estraibile della capacità di 8 cartucce. Come tutti i progetti di Georg Luger, queste pistole erano dotate di avviso di arma scarica (hold open). Quelle in 9 parabellum furono offerte per valutazioni e prove all’esercito imperiale tedesco.
La marina imperiale preferì orientarsi, come, d’altra parte fece l’artiglieria, per una pistola a canna più lunga di quella per una normale arma corta e che fosse dotata, inoltre, di un calciolo da applicarsi al bisogno. Si diede la preferenza, perciò, a un’arma che potesse avere sia funzione per una difesa ravvicinata sia per tiri a più lunga distanza, quindi una pistola che potesse fungere anche da carabina leggera.
Nel 1904, già alcuni esemplari di queste pistole per la marina erano pronti. Infatti, il 1° agosto 1904 furono mandate 5 di queste nuove armi all’Imperial alto comando della stazione navale del Baltico a Kiel, per prove sul campo.
Si trattò proprio di elaborazioni della pistola di Luger modello 1902, quindi corredate di sicura dorsale, molla di recupero a lamina e blocco del ginocchiello otturatore, in più fu aggiunta una canna lunga 15 centimetri in calibro 9 parabellum e un alzo a due posizioni con cursore scorrevole, per il tiro a 100 e 200 metri. Questo dispositivo di mira fu posto sul terzo pezzo del ginocchiello, quello posteriore.
Fu denominata “Pistole 04” dall’anno di adozione, il 1904, o, più brevemente, “P04”. Sui primissimi modelli, la posizione di sicura dell’arma non era indicata da nessuna scritta: rimaneva lo spazio bianco lucidato che segnalava quando la leva di sicura era in posizione di inserimento. Di queste primissime, ne furono fabbricate circa 200. I numeri autenticati di queste armi sopravvissute vanno da 2 a 144. Viene indicata dai Collezionisti come “variazione 1904”.
Immediatamente, sui nuovi esemplari fu eliminato il blocco del ginocchiello, fu sostituita la molla a lamina con la più efficiente e robusta molla a spirale, fu invertita l’azione della leva di sicura. Sulle primissime fu aggiunta, incidendola, la scritta “Gesichert” a segnalare la posizione “in sicura” della pistola. Successivamente “Gesichert” non fu più incisa ma impressa in fabbrica. Quindi, quale base di questa nuova P04, fu adottato il Modello 1906, mantenendo, però, il fusto e la forcella del Modello 1902. Segnalata come variazione 1906, ne furono fabbricate circa 20.000. I numeri di matricola conosciuti e autenticati vanno da 2 a 9988, da 7a a 9954a e da 2b a 998b. I primi esemplari, 16, furono mandati nelle colonie tedesche in Africa, in particolare in Namibia, per esperienze sul campo.
Ancora un’altra variazione fu effettuata nel 1914, nota presso i collezionisti come Variazione 1908. Questa era configurata come la variazione del 1906 ma fu privata della sicura dorsale e la barra di rilascio del percussore era quella delle P08. Forse per questo motivo la designazione collezionistica “Variazione 1908”. Effettivamente, l’ordine per tali, ultime P04 fu posto nell’ottobre del 1914. Queste P04 sono caratterizzate, per la prima volta, dall'ultimo perno dello snodo con una testa più larga (9 millimetri), rispetto a quella dei perni delle P08, che era di 8 millimetri. I numeri di matricola di questa variazione sono compresi fra 969b e 9505b.
Tutte le P04 erano portate in una fondina in cuoio a tracolla ed erano fornite di due caricatori di ricambio contenuti in una tasca, pure in cuoio, a due posti attaccata alla tracolla stessa. La fondina, poi, era appoggiata e fissata a un calciolo in legno, come per le Lange pistole 08, da unire alla pistola al bisogno.
Infine, il 29 agosto 1916 fu emesso l'ultimo ordine per l’acquisizione di 8.000 “Pistole 1904”. Queste erano caratterizzate dal carrello e dalla forcella corta, cioè 12,9 centimetri, come per le P08. Erano ulteriormente distinte dalle precedenti variazioni dalla data di fabbricazione impressa sulla forcella, all'altezza della camera di scoppio, sul fusto, a sinistra, al di sopra della leva di smontaggio e sulla base del mirino, sempre a sinistra.
Le primissime pistole di quest’ultima commessa di P04 erano ancora caratterizzate dalla barra di scatto di tipo lungo (alte Art) e dal caricatore con le superfici di presa rese più agevoli dall’impressione di anelli concentrici. Subito dopo si passò alla barra di scatto di nuovo tipo (neue Art), cioè quella più corta che consentiva la manovra dell’otturatore a sicura inserita se già vi era una cartuccia in canna. Poi la forma delle prese del caricatore fu uniformata con quelle delle P08 dell’esercito. Tutte queste nuove P04 furono, con ogni verosimiglianza, date in dotazione ai corpi della marina che facevano servizio a terra, nelle Fiandre, quali i Seebataillone e l’Artiglieria della marina, sia da campagna sia da costa. Per questo motivo fu cambiato il tipo di fondina adottato. Per tutte queste ultime pistole fu, infatti, scelta una fondina da indossare non più a tracolla ma alla cintura, dal 1917 fu eliminato anche il calciolo. Fu conservata la doppia tasca per i caricatori di riserva, ma anche questa fu portata non più applicata alla tracolla, ma alla cintura. Quelle sopravvissute e note, fabbricate e datate 1916, vanno dal numero di matricola 44 al numero di matricola 7858, mentre quelle del 1917 superstiti vanno dal numero di matricola 20 al numero 9993 e dal numero di matricola 126a a 4901a.
I numeri di matricola sulle P04 furono impressi alla maniera delle armi civili, cioè in modo immediatamente visibile solo frontalmente, sul fusto e al di sotto della canna, mentre i due numeri terminali furono impressi in posizione poco visibile su tutti i particolari meccanici, meno che sul percussore. Il numero di matricola completo, privo della lettera, se presente, fu anche impresso al di sotto della forcella. Le guancette, sulle ultime prodotte nel 1917 potevano non recare i due numeri terminali della matricola.
Malgrado le variazioni descritte la denominazione ufficiale di queste armi fu sempre “P04”.
Durante la guerra, l’utilità di queste pistole-carabine si era dimostrata di scarso rilievo, tant’è che, su queste ultime P04, il calciolo fu eliminato, come detto prima, dal 1917.
La marina, poi, aveva adottato anche alcune P08, regolarmente marcate dai suoi ispettori. Il contratto per queste P08 fu molto limitato, infatti ne furono ordinati solo 150 esemplari, caratterizzati dalla mancanza di attacco per il calciolo e avviso di arma scarica. Erano, perciò, identiche alle prime P08 commissionate dall’esercito alla Dwm nel 1908. Queste erano in una serie di numeri di matricola propria, compresa fra 1 e 150. Altre 150 P08 furono acquistate sul mercato civile, sembra anche in questo caso 100 – 150 pezzi, comprese fra i numeri di matricola 60 e 70000 della numerazione civile.
Nel 1918, dopo violente manifestazioni popolari e ammutinamenti nella marina e nell’esercito, il kaiser Guglielmo II dovette abdicare il 9 novembre. Il 10 novembre l'ex imperatore passò il confine con l’Olanda. Il giorno dopo la Germania firmava l'armistizio.
Dal 1919 al 1933 la Germania ebbe un governo federale repubblicano, la Repubblica di Weimar. A seguito del trattato di Versailles, l’esercito fu notevolmente ridimensionato, limitandolo a 100.000 effettivi. Al reichsheer e alla polizia furono proibite le lange pistole 08 (artiglieria), a causa della canna lunga. Nessuna limitazione in questo senso fu posta alla reichsmarine.
Però, le armi corte a canna lunga, come prima accennato, non si erano dimostrate di sostanziale utilità, perciò, come per le Lp08 per l’esercito, anche la marina modificò le sue P04 riducendone la canna alla lunghezza delle P08, cioè a 10 centimetri. Stranamente alle Lp08, che pure furono date alla marina dopo la fine della guerra, non fu accorciata la canna e furono impiegate con le fondine a tracolla e con il calciolo.
I lavori di ricondizionamento su queste P04 furono molteplici. Come detto, le canne furono ridotte a 10 centimetri, o cambiandole direttamente oppure accorciando quelle originali. A queste accorciate, poi, fu rifinito il vivo di volata e fu saldato il supporto con il mirino, senza l’anello di rinforzo in alcuni casi. In alcune fu sostituito il terzo pezzo dello snodo, quello con l’alzo, con uno normale con la tacca di mira. A quelle che l’avevano, fu rimossa la sicura dorsale e le parti dello scatto furono sostituite con quelle delle P08. A quelle alle quali fu rimossa la sicura dorsale fu anche sostituita la guancetta di sinistra.
Tutti questi lavori furono effettuati nelle armerie dei cantieri di Kiel (Ostseestation) e dell’arsenale della marina di Wilhelmshaven (Nordseestation).
Oltre a questi lavori, secondo una disposizione dell’esercito del 17 marzo 1932, furono anche applicati, sulla testa dell’ultimo perno dello snodo, i due numeri terminali del numero di matricola.
Infine sulle pistole in dotazione alla marina furono aggiunti, sia sulle P04 reduci dalla prima guerra mondiale, sia sulle P08 adottate successivamente durante il III Reich, i numeri di appartenenza dell’Armeria della “Seestation” ove erano dislocate.
I marchi erano costituiti dalla lettera “N”, per la Nordseestation, cioè Wilhelmshaven, “O” per la Ostseestation, cioè Kiel.