Smith & Wesson 327 Trr-8 calibro .357 magnum

Non è facile la vita per un revolver quando le semiautomatiche nate negli ultimi anni hanno fatto un grande balzo in avanti nei gusti della gente, grazie a materiali più leggeri (leghe leggere e polimeri), dimensioni sempre più ridotte e calibri molto performanti. Ma quando il Performance center della Smith & Wesson, praticamente il “reparto corse” dell’azienda di Springfield, decide di mettere le mani su un normale revolv…

Non è facile la vita per un revolver quando le semiautomatiche nate negli ultimi anni hanno fatto un grande balzo in avanti nei gusti della gente, grazie a materiali più leggeri (leghe leggere e polimeri), dimensioni sempre più ridotte e calibri molto performanti. Ma quando il Performance center della Smith & Wesson, praticamente il “reparto corse” dell’azienda di Springfield, decide di mettere le mani su un normale revolver, l’arma tattica della sua creatura predisponendola per il montaggio delle due Picatinny, entrambe amovibili (il modello M&P R8 ha amovibile soltanto quella superiore, mentre quella inferiore è integrale al manicotto): per quella superiore, destinata ad accogliere ottiche di puntamento o red dot, ci sono quattro viti grigie che litigano un po’ con il nero della finitura opaca del revolver; per quella inferiore, su cui installare una torcia tattica, le viti dello stesso colore sono tre. Il 327 è un revolver a telaio chiuso, con tamburo che bascula sulla parte sinistra e ha senso di rotazione antiorario, uno schema adottato ormai da cento anni e in grado di assicurare robustezza e affidabilità meccanica. Sono due i punti di chiusura del tamburo: uno anteriore, delegato a un piccolo pistone sotto alla canna, che si inserisce in una sede ricavata al centro della parte anteriore dell’albero di rotazione; un secondo pistoncino al centro del tamburo che si inserisce nella sede ricavata nello scudo di rinculo. Per aprire il tamburo, la classica slitta, da spingere in avanti, molto curata e che si aziona con il pollice della mano destra senza troppi problemi. La zigrinatura agevola l’azionamento rapido e gi spigoli non sono per nulla taglienti. La canna del Trr-8 è in acciaio e avvitata all’interno del manicotto in lega allo scandio, le rigature sono poligonali. Lo scatto è ad Azione mista: sia la Singola sia la Doppia sono uno dei punti di forza di questo revolver molto curato in tutti i dettagli dal Performance center. La Singola è pulita e il peso di sgancio equilibrato permette di sfruttare al massimo la precisione dell’ arma.

 

Davvero molto buona anche la Doppia il cui peso di sgancio è ripartito in modo omogeneo su tutta la corsa del grilletto e che non ha evidenziato grattamenti o impuntamenti. Il sistema di percussione è demandato al cane esterno e al percussore flottante alloggiato nel fusto. Come tutti i revolver di ultima generazione, il Trr-8 è dotato di due livelli di sicurezza: uno che potremmo definire di sicurezza attiva, l’altro di sicurezza passiva. Nel primo caso, si tratta della stanghetta della sicura automatica, che impedisce al cane di raggiungere il percussore se il grilletto non ha compiuto completamente la sua corsa. In questo modo, con tamburo carico, si impedisce la partenza accidentale di un colpo, nel caso in cui il revolver cada e il cane urti contro superfici dure. Il secondo livello di sicurezza, invece, è demandato al blocco integrato del sistema di scatto: appena sopra alla slitta di apertura del tamburo, c’è un cilindretto che, utilizzando la chiave in dotazione, girata in senso antiorario, serve a bloccare la catena di scatto. Un dettaglio importante per allungare la vita del revolver e, soprattutto, per non vederlo troppo presto danneggiato nella parte superiore del telaio in lega di scandio (il top strap) è il piccolo deflettore in acciaio posizionato tra il cono di forzamento e la faccia anteriore del tamburo: su questo sottile lamierino si scaricano i gas di sparo a elevatissima temperatura che finirebbero per mangiare la parte superficiale della finitura. Non sarà il massimo esteticamente, ma l’efficacia è assicurata, in particolare su un revolver che vi chiede di sparare centinaia di colpi in .357 magnum. Abbiamo provato il 327 Trr-8 nel poligono della Bignami a Ora (Bz), alla distanza di 18 metri. Non abbiamo potuto utilizzare munizioni ricaricate e così ci siamo accontentati di “spremerlo” con due commerciali con configurazione classica per la difesa: la Magtech con palla blindata troncoconica di 158 grani e le American eagle della Federal, sempre con palla di 158 grani, ma in configurazione a “naso molle”, cioè blindata Soft point. Abbiamo iniziato la prova sparando qualche colpo in Singola azione, giusto per prendere confidenza con il Trr-8 e abbiamo trovato da subito un certo feeling sia con lo scatto sia con le guance in gomma che su un revolver tattico risultano indicate anche esteticamente.

 

Con l’impugnatura a due mani, ma sempre in Singola, la gestione del .357 magnum è stata decisamente gradevole e l’impennamento della volata ridotto al minimo. Di conseguenza, anche le rosate sono risultate buone, ulteriormente migliorabili con una ricarica in grado di sfruttare al meglio i 127 millimetri di lunghezza della canna e la rigatura poligonale. Passando, poi alla Doppia, sempre con bersaglio a 18 metri, abbiamo potuto esaltare la vocazione del Trr-8: lo scatto è pulito e rotondo, senza alcuna indecisione nella corsa e senza alcun fastidioso grattamento. Anche il riallineamento è stato rapido e l’acquisizione del mirino con riferimento in ottone, non così usuale, non ci ha causato disagi. La taratura di fabbrica della tacca di mira regolabile è risultata precisa e giusta, un po’ di rammarico resta per non essere riusciti a provare il Trr-8 in assetto “cattivo”, cioè con torcia e red dot. La prova con la tacca, comunque, dimostra che al di là di un impiego nel law enforcement, in Italia il revolver del Performance center può trovare parecchi estimatori anche tra gli appassionati di poligono, magari per qualche seduta di tiro rapido.

 

L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di maggio 2007.

 

 

SCHEDA TECNICA

Produttore: Smith & Wesson, 2100 Roosevelt avenue, Springfield (Ma), tel. 00.14.13.74.73.286, fax 00.14.13.74.73.317, www.smith-wesson.com

Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it, email@bignami.it

Modello: 327 Trr-8 (Tactical rail revolver)

Tipo: pistola a rotazione

Destinazione d’uso: difesa, tiro action,Tiro a segno

Calibro: .357 magnum

Meccanica: telaio chiuso con tamburo basculante sul lato sinistro e ruotante in senso antiorario

Canna: lunga 127 mm (5”)

Percussione: mediante cane esterno e percussore flottante nel fusto

Alimentazione: a tamburo

Numero colpi: 8

Mire: tacca di mira regolabile in altezza e derivazione; mirino tipo

Patridge; predisposizione per l’installazione di una slitta inferiore (tre viti) e una superiore (quattro viti), entrambe Picatinny, per il montaggio di sistemi ausiliari

Scatto: Singola e Doppia azione

Sicure: automatica al percussore; blocco manuale a chiavistello integrato nel telaio; automatica al cane (a tamburo aperto, l’arma non può scattare; a cane armato non si può aprire il tamburo)

Peso: 1.007 grammi (35,3 once)

Lunghezza totale: 267 mm

Materiali: fusto e manicotto in lega di alluminio arricchita con scandio; tamburo in acciaio Finiture: nera opaca

Numero del catalogo nazionale: 11.260 (arma sportiva)

Prezzo: 1.310 euro, Iva inclusa