Parma: la polizia locale 4.0 adotta Bola wrap

Indubbiamente la polizia locale oggi gode di un autonomia decisionale e – perché no – di spesa che la mette in condizione di potersi auto diagnosticare ogni bisogno e provvedere di conseguenza. Parma in questo senso si è dimostrata ancora una volta una realtà assolutamente consapevole e illuminata.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 31 marzo, infatti, l’assessore con delega alla sicurezza Cristiano Casa e il Comandante del corpo Michele Cassano hanno annunciato l’avvio dell’impiego sperimentale del sistema non letale di contenimento Bola wrap per un periodo di 3 mesi, percorso obbligato per poterne pianificare la dotazione effettiva.
Chiarissime le parole dell’assessore Casa, il quale ha precisato come il moderno operatore di polizia locale debba essere supportato da una serie crescente di dotazioni, all’interno delle quali ben si colloca anche Bola wrap, ormai indispensabili per un più sicuro ed efficace svolgimento di ogni compito inerente la sicurezza urbana, ma anche in ogni attività di prevenzione e contrasto in cui la polizia locale è sempre più coinvolta, spesso in servizi congiunti con le altre forze di polizia.
Proprio nell’ottica di fornire sempre più supporto e strumenti agli operatori, il Comandante Cassano ha fatto riferimento anche alla parallela adozione del bastone estensibile da parte del suo comando, i cui operatori stanno proprio in questo periodo seguendo i corsi di formazione previsti.
Proprio come il bastone distanziatore, anche Bola wrap sarà adottato dapprima quale dotazione di reparto e assegnato al personale impiegato in servizi di proiezione esterna e sicurezza urbana, con l’ambizioso obiettivo finale, però, di farne in futuro dotazione individuale.
L’assessore Casa, infine, ha parlato anche di Taser: senza precludere a priori un ipotesi di dotazione futura, ha però osservato come sia più prudente attendere gli esiti dei primi mesi di impiego da parte di altre amministrazioni di polizia, con particolare riferimento agli interrogativi che anche qualche sindacato di polizia ha sollevato circa le potenzialità lesive che, benché residue, Taser pur sempre mantiene.
Si tratta in fondo della differenza, sottile eppure sostanziale, tra strumenti in less-than-lethal e strumenti no-lethal.

Indubbio che una dotazione completa dell’operatore di polizia debba prevederli entrambi, per un’adeguata gestione di eventuali escalation nell’uso della forza, ma è altrettanto lecito che un’amministrazione preferisca cominciare con il dotarsi di uno strumento in tutto e per tutto non letale, nemmeno potenzialmente.