Minacce dall’Europa

«La commissaria europea Cecilia Malmström, responsabile per gli Affari interni sta cercando di stabilire un nesso tra armi da fuoco ottenute e detenute legalmente e traffico illegale di armi», lo spiega il segretario generale della Face Filippo Segato all’inaugurazione di Hunting show
Durante il convegno di apertura dell'Hunting show a Vicenza, Filippo Segato (nella foto), segretario generale della Face, Federazione europea delle associazioni venatorie, ha annunciato due notizie piuttosto allarmanti per cacciatori e appassionati di armi di cui l’organizzazione, che rappresenta sette milioni di cacciatori nell’Ue, attiva nella tutela della caccia e della biodiversità tratterà martedì prossimo a Bruxelles nell'ambito dell'Intergruppo parlamentare per la caccia sostenibile.
«La commissaria europea Cecilia Malmström, responsabile per gli Affari interni sta cercando di stabilire un nesso tra armi da fuoco ottenute e detenute legalmente e traffico illegale di armi», ha spiegato. «Ha dichiarato che le armi da fuoco detenute legalmente alimentano il mercato illecito, producendo dati e cifre senza fondamento sulle armi perdute o rubate all'interno dell'Ue. Lo scopo del Commissario può essere solo la giustificazione di una revisione in senso restrittivo della Direttiva armi da fuoco». Ne avevamo già accennato in passato (https://www.armietiro.it/la-ue-se-ne-frega-dei-suoi-stessi-sondaggi-armi-5390), ma ora Face sta lavorando a stretto contatto con i suoi membri per arginare questa iniziativa e la riunione dell'Intergruppo è un passo in questa direzione. «Sarà un’occasione per spiegare la nostra posizione ai deputati europei e i punti di vista dei cacciatori, di contestualizzare le affermazioni della Commissione – che noi giudichiamo parziali se non addirittura non veritiere in certi casi. E la Commissione avrà a sua volta la possibilità di replicare, com’è giusto che sia. Il nostro obiettivo è quello di presentare al parlamento europeo i fatti nella maniera più oggettiva possibile per dimostrare che la Commissione sta “prendendo di mira il bersaglio sbagliato”. E che un’efficace e legittima lotta al traffico illegale di armi non può prendere di mira che la legge la osserva, come i cacciaori, ma si deve orientare sui grandi interessi della criminalità organizzata internazionale. La Germania, in questo senso ha già mandato un forte segnale esprimendosi negativamente sulla revisione della legge sulle armi da fuoco: il Consiglio federale si è chiaramente espresso contro la linea della Commissione e ha sottolineato che la materia relativa alle acquisto e detenzione delle armi da fuoco deve rimanere di competenza nazionale. Questo rappresenta un precedente importante per evitare che  la normativa europea in fatto di  armi da fuoco sia resa più restrittiva e che rimanga di competenza degli Stati membri». In sala erano presenti gli europarlamentari Elisabetta Gardini e Sergio Berlato, oltre ai senatori Cinzia Bonfrisco e Luciano Rossi. Nicola Perrotti, presidente di Anpam, ha dichiarato che era al corrente della situazione e che la terrà costantemente sotto controllo.
Un altro tema che è in cima all'agenda europea riguarda le specie esotiche invasive: «Commissione e parlamento stanno lavorando a un progetto di legge in materia», ha riferito ancora Segato. «I cacciatori hanno la possibilità di giocare un ruolo importante e di dimostrare la loro responsabilità di tutta la nostra natura. Nessuno come i cacciatori conosce e osserva le specie e gli habitat, con passione e costante presenza sul terreno. In questa proposta di legge, la caccia ed i cacciatori possono far parte della soluzione. I cacciatori possono agire come un sistema di allarme nel caso di proliferazione di specie alloctone, grazie alla loro conoscenza della fauna selvatica e dei suoi habitat. Tuttavia, occorre procedere con senso della misura, poiché c’è il rischio che il muflone ?, il cervo o addirittura il fagiano siano considerati come specie invasiva».