M49 torna in gabbia

Ulteriore capitolo della saga dell’orso “problematico”, catturato per l’ennesima volta. Sempre in assenza di soluzioni strutturali in vista

Ci risiamo. Sono passati 42 giorni da quando l’ormai famoso M49 era fuggito, di nuovo, dall’altrettanto famoso recinto del Casteller. Sulle montagne del Lagorai ieri è stato ripreso in una trappola a tubo, come altre volte in tempi recenti. Giubilo per Coldiretti, pianti dell’Enpa, Ministro dell’Ambiente in allarme e cittadini, adesso, tranquilli. Insomma il solito teatrino che si ripete. Quanto durerà questa volta? Il povero orso, che sembra ormai abbia le chiavi del Casteller e che magari ci torna volentieri per farsi una “magnata” (tanto sa benissimo come uscire), non trova pace, né la gente dei dintorni.

Per fare un breve riassunto dell’odissea: l’orso, definito problematico non da noi ma dall’Ispra, era stato catturato e rinchiuso. Destinatario di ordine di abbattimento, ha visto sollevare una marea di scudi col Ministro sempre in testa. È poi fuggito, avendo ragione di tutte le barriere che gli umani avevano messo tra lui e il bosco, ricatturato e munito di collare, rifuggito e capace anche di togliersi il collare. Al punto che ci chiediamo, conoscendo bene come sono fatti i collari di questo tipo, come gli sia stato messo, visto che se ne è liberato come avesse la “combinazione”. È stato anche castrato e francamente non riusciamo a vedere la necessità di questa menomazione, avendolo ridotto a simulacro di animale (metodo tanto caro alle “gattare seriali”). Insomma adesso M49 è di nuovo tra noi. Ed è da qui che ci interessa sapere se qualcuno oltre che farlo diventare un’attrazione, richiamare turisti a fare foto fuori dal recinto, propagandarlo su giornaletti pseudonaturalisti, ha una qualche idea di come risolvere il problema della specie nella regione. O forse si pensa che stavolta alzando la corrente elettrica del reticolato (non si può da protocollo), aggiungendo un’altra fila di rete elettrosaldata più robusta o tante leccornie (per incentivarlo a restare), si metterà fine alle peripezie di M49? In attesa che magari M50, o 51 o 52 se esistono, comincino a seguire per spirito di emulazione le avventure del loro collega ormai famoso sui giornaletti tipo Flash Gordon? Il problema è importante e deve essere demandato a gente seria, preparata ed esperta. E non alle varie associazioni piagnone ed esperte nell’umanizzazione dei, stavolta sì, poveri animali. Il Casteller ha manifestato tutta la sua inadeguatezza a contenere simili esemplari. Oltretutto già ce ne sono due. E gli orsi, essendo sempre solitari, se costretti alla convivenza forzata possono avere brutte reazioni tra loro. Visto che la regione ha preso tanti soldi, se la soluzione ormai è quella di catturarli tutti, tanto prima o poi ci saranno altri casi e lo abbiamo visto dalle cronache, che si istituisca una zona molto più ampia, dedicata, magari divisa in sezioni per non ammucchiarli insieme. Altrimenti meglio metterli in uno zoo. Si potrebbe studiare un progetto per alleggerire la zona troppo compressa e diluire i catturati in lande meno antropizzate, meno chiuse da strade, autostrade e paesi. Oppure, se il progetto è sfuggito di mano, si abbia il coraggio di limitarne il numero come fanno in Paesi molto più seri del nostro. Canada, Finlandia, Norvegia, Stati uniti, Russia sono anni luce avanti a noi nella gestione sapiente delle specie. E a volte prendono provvedimenti drastici ma necessari. Per salvare gli altri esemplari. La natura è una cosa seria. Se pensiamo di essere capaci di metterci le mani, dobbiamo essere preparati. Non a mettere i nomi di battesimo, ma ad attuare soluzioni idonee.