Libertà per gli orsi del Casteller

Annullata l’ordinanza di cattura degli orsi, perché il recinto del Casteller non è più idoneo. Il problema, che dovrebbe essere tecnico e scientifico, sempre più trattato come politico…

Il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha annullato l’ordinanza di cattura di altri orsi che si fossero resi partecipi di avvicinamenti ai comuni di Andalo e Dimaro Folgarida in quanto il recinto del Casteller (nella foto sopra) è sempre più sotto accusa da moltissimi enti e associazioni. Non potendo più rinchiudervi altri animali sono state ritenute inutili le precedenti ordinanze. La questione per noi ha i toni e tutte le caratteristiche di uno scontro politico, ben conoscendo i colori e le simpatie dei vari contendenti. E non riusciamo a intravedere una logica nella contesa che ormai è una vera e propria cassa di risonanza per le varie associazioni di animalisti. Abbiamo già scritto dell’attuale inidoneità del Casteller vista la sovrappopolazione degli orsi nella zona, eventualmente dovessero essere catturati per esservi rinchiusi, ma ci chiediamo come mai in questi anni tutti gli animalisti non si siano mai interessati di questa idoneità, visto che contiene orsi da molti anni.

Il ministro Sergio Costa ha comunque mandato giorni fa i carabinieri forestali del Cites per effettuare un sopralluogo nel recinto e rilevarne l’idoneità alla detenzione degli animali. Ma cosa c’entra il nucleo Cites nel giudizio sulla salute e la detenzione di animali vivi? Pensiamo che, eventualmente, il giudizio dovesse essere di competenza solo ed esclusivamente dei tecnici faunistici e dei ricercatori dell’Ispra. Ma anche questa scelta denota la deviazione del problema da faunistico a politico. Poi ci chiediamo come fa un’associazione animalista a disporre e pubblicare online i verbali dei carabinieri e del ministero dell’Ambiente che dovrebbero essere documentazione riservata a tale struttura… L’amministrazione provinciale si sta attualmente comportando in maniera esemplare perché non ha mai torto un capello a nessun orso. I tutti i Paesi confinanti, e anche fuori dall’Europa, si sarebbero già abbattuti senza problemi per salvaguardare gli abitanti e le attività, lasciando in vita solo quelli che non creano problemi.

Il problema qui da noi, invece, rimane, perché ormai le suddette associazioni animaliste, che non hanno nessun titolo per parlare di fauna selvatica essendo solo club di simpatizzanti “umanizzatori” di animali, continuano a fare il male assoluto delle specie selvatiche mettendole nella più degradante posizione di affetti-rifugio e dimenticando la loro enorme e incommensurabile posizione nella vera Natura. Quando queste associazioni fanno paragoni con altre specie, lupi peraltro, giustificando che i danni di pecore, buoi, cavalli e arnie tanto poi vengono ripagati, dimenticano che non si tratta di danni diretti alla vita delle persone. Cosa che invece questi orsi hanno fatto e, oltretutto, alle persone non si può addebitare alcuna responsabilità. Visto che tali associazioni sono così pro-animali dovrebbero anche provare a pensare che un pastore o un allevatore può essere affezionato ai suoi animali, che custodisce e coi quali convive per anni. Vederli fatti a pezzi da vivi, magari doverli sopprimere (nella foto sotto), dà spesso luogo a scene di autentico pianto e disperazione (come alcuni video mostrano inequivocabilmente).