La strategia Ue sulla biodiversità fino al 2030

È stata pubblicata a Bruxelles la strategia dell’Ue sulla biodiversità per il prossimo decennio. La chiave è la conservazione degli habitat

L’Unione europea ha pubblicato il piano per la tutela della biodiversità per il prossimo decennio, fino al 2030. Il primo elemento della strategia è di aumentare l’area del territorio protetto al 30% (dal 26% attuale), compresa la percentuale di terreni rigorosamente protetti a livello nazionale. Fino a ora, la rete Natura 2000 dell’Ue ha faticato a fornire risultati e necessita di una migliore attuazione e sostegno da parte delle comunità locali. Face, la Federazione delle associazioni venatorie europee, ha dichiarato di accogliere con favore azioni più innovative per la conservazione della natura in un panorama più ampio. “Tali misure miglioreranno la connettività ecologica tra i siti con il vantaggio di interagire con una più ampia gamma di settori e parti interessate”, si legge nel comunicato.

Le direttive sulla natura rimangono strumenti adeguati per la conservazione e la gestione della fauna selvatica, compreso l’uso sostenibile. La loro attuazione dovrebbe basarsi su principi scientifici e prove concrete. I primi risultati della segnalazione ai sensi della direttiva Habitat mostrano che solo il 15% delle valutazioni dell’habitat è favorevole, leggermente inferiore rispetto alle relazioni precedenti e molto indietro rispetto all’obiettivo fissato nella strategia dell’Ue sulla biodiversità fino al 2020. Un obiettivo chiave per il 2030 è garantire che gli habitat e le specie non mostrino alcun deterioramento delle tendenze e dello stato di conservazione; e almeno il 30% raggiunga uno stato di conservazione favorevole o almeno mostri una tendenza positiva. Anche per raggiungere questo livello conservativo, Face ritiene che la priorità debba passare a misure per il ripristino e la conservazione dell’habitat rispetto alla protezione delle specie.

“Face è lieta di vedere azioni chiare per la biodiversità dei terreni agricoli con collegamenti alla politica agricola comune (Pac), che andrà a beneficio delle specie come la pernice grigia e la lepre marrone, che stanno diminuendo a un ritmo allarmante. Queste includono misure volte a garantire che i piani strategici della Pac degli Stati membri stabiliscano valori nazionali espliciti per gli obiettivi pertinenti delle strategie Biodiversità e Farm to fork, supportati, tra l’altro, dagli strumenti della Pac e dall’attuazione della direttiva Habitat. Come sempre, i cacciatori continueranno a collaborare per la biodiversità e Face rivedrà il proprio Manifesto sulla biodiversità alla luce della nuova strategia”.

David Scallan, segretario generale Face, ha dichiarato: “La strategia è globale e Face spera vivamente che gli obiettivi vengano raggiunti e che i risultati tutelino la biodiversità. I cacciatori europei hanno lavorato e continueranno a lavorare sodo per promuovere e conservare la biodiversità e Face eseguirà un’analisi più approfondita di tutti gli aspetti della strategia sulla biodiversità. Face continuerà a chiedere all’Ue un maggiore riconoscimento del ruolo dei cacciatori nel raggiungimento degli obiettivi di biodiversità. Allo stesso modo, Face chiede una maggiore comprensione dell’importanza della caccia per 7 milioni di europei e del suo contributo alla natura e alla società”.