Modifiche alla legge sulla caccia

Il consiglio regionale ha accolto alcuni emendamenti alla legge che disciplina l’attività venatoria. Autorizzato l’impiego di strumenti per la visione notturna. L’obbligo di abbigliamento ad alta visibilità e la protesta della guardie volontarie

Nel corso del Consiglio di regione Lombardia del 19 maggio sono stati accolti alcuni emendamenti alla legge regionale n. 26 del 1993, che disciplina la protezione della fauna selvatica e l’attività venatoria, che dovranno essere votati definitivamente nel corso della seduta del 26 maggio. Il primo importante cambiamento per i cacciatori lombardi riguarda i periodi per la caccia di selezione, previo parere positivo di Ispra, saranno modificati. Per la caccia a camoscio, cervo e muflone la stagione inizierà il à agosto 1° agosto e terminerà il 31 dicembre. Per quanto riguarda il capriolo, la caccia sarà consentita dal 1° giugno al 30 settembre e dal 1° gennaio al 15 marzo in pianura e dal 1° giugno alla seconda domenica di dicembre nei comprensori alpini. Per il cinghiale, invece, la selezione dovrebbe essere consentita per tutto l’arco dell’anno.

Per quanto riguarda il controllo delle specie nocive, previo parere di Ispra sarà consentito il prelievo del cinghiale anche in orario notturno, con l’ausilio di strumenti utili alla visione notturna.

Ai cacciatori cinofili sarà consentito il prelievo della beccaccia nel mese di gennaio nelle giornate di sabato e domenica, mentre i cacciatori da appostamento fisso potranno usufruire delle giornate di caccia vagante alla migratoria a partire dal 1° ottobre e non pi dalla terza domenica di ottobre.

Viene introdotto anche l’obbligo per chi pratica la caccia vagante di indossare un capo con inserti ad alta visibilità anteriori e posteriori e un copricapo ad alta visibilità. L’obbligo riguarda tutte le forme di caccia, compresa la selezione, ad esclusione della sola caccia da appostamento alla migratoria. Tale obbligo è esteso anche alle guardie venatorie volontarie, eccezion fatta per le operazioni di antibracconaggio coordinate dalla polizia provinciale o dai carabinieri forestali.