La sagra del capriolo salta causa…burocrazia

A Borgo San Lorenzo (Fi) è stata organizzata una manifestazione dal titolo “Le popolazioni di fauna selvatica nel Mugello”, che aveva lo scopo di divulgare la conoscenza obiettiva e scientifica della gestione degli ungulati, con particolare riferimento al capriolo. Il programma prevedeva un convegno, incontri, proiezioni, un diorama e vari stand. Non poteva mancare, naturalmente, l’aspetto gastronomico, con la possibilità di degustare specialità preparate con selva… A Borgo San Lorenzo (Fi) è stata organizzata una manifestazione dal titolo “Le popolazioni di fauna selvatica nel Mugello”, che aveva lo scopo di divulgare la conoscenza obiettiva e scientifica della gestione degli ungulati, con particolare riferimento al capriolo. Il programma prevedeva un convegno, incontri, proiezioni, un diorama e vari stand. Non poteva mancare, naturalmente, l’aspetto gastronomico, con la possibilità di degustare specialità preparate con selvaggina (capriolo) del Mugello (il ricavato sarebbe stato devoluto in beneficenza). Il punto è che la legge regionale ammette che la carne di ungulati abbattuti con la caccia di selezione, dopo i necessari controlli sanitari, possa essere venduta e servita nei ristoranti, ma non nelle sagre, dove invece può essere servita solo carne proveniente da allevamenti. Questa regola, in palese autocontraddizione, ha fatto sì che mancasse una delle principali attrazioni della sagra, consigliando gli organizzatori di non farla svolgere. La differenza di trattamento in funzione della distribuzione della carne (ristorante sì, sagra no), non ha avuto alcuna spiegazione logica da parte degli amministratori interpellati e anche i veterinari della locale Asl hanno confermato non esservi alcuna differenza dal punto di vista sanitario. Per questo, il comitato organizzatore ha intenzione di proporre la modifica della legge.