Il ritorno (sempre più rischioso) dell’orso Juan Carrito

Dopo le scorribande notturne in una pasticceria di Roccaraso, l’orso marsicano denominato Juan Carrito è stato immortalato in un video girato nel centro di Villalago, impegnato in un incontro ravvicinato potenzialmente rischioso con una donna e il suo pastore tedesco

L’orso Juan Carrito fa ancora parlare di sé, a cominciare proprio dal nome affibbiatogli, che non ha nulla di italiano. Ripercorrendo le sue ultime avventure, scopriamo che nei giorni scorsi era entrato di notte dentro la vetrina di una pasticceria del centro di Roccaraso (Aq) per fare scorta di pasticcini e torte, che, deve aver pensato il plantigrado, “gli umani lasciano lì in bella mostra senza poi mangiarli”. Quindi, per toglierselo di torno, gli “esperti” del settore lo hanno catturato e trasportato in elicottero lontano, in una bella landa desolata e ben innevata dove lui, abituato a frutti, torte e cassonetti, non si deve essere sentito proprio a suo agio. E quindi cosa ha fatto? Senza navigatore, gps o cartelli stradali è ritornato sulle sue tracce e si è avvicinato al paese di Villalago, dove una signora, a spasso con il suo pastore tedesco, lo ha incontrato su una strada asfaltata dando vita a una simpatica scenetta con il cane che abbaiava contro l’orso senza che questo sollevasse alcuna obiezione.

Da tutto ciò si possono trarre diverse considerazioni. La prima è la prova che Carrito non è certo stupido. Abituato dalla madre Amarena, chiamata così proprio perché portava la prole a mangiarsi le ciliegie su un albero dentro al paese, ha imparato la lezione e non gradisce molto restare in mezzo alla neve in montagna, come vorrebbero gli “esperti”. La seconda è che la signora del video e chi lo ha girato dovrebbero osservare le regole e condurre i cani al guinzaglio. Villalago, infatti, come si può giustamente leggere sul sito Internet del comune, propaganda la grande quantità di fauna che ha nel suo territorio, tra cui ci sono cervi, cinghiali, volpi, scoiattoli, tassi e soprattutto l’orso.

Ringraziamo comunque Carrito per la sua pazienza, che, se solo avesse voluto, con una sola zampata avrebbe potuto spedire il pastore tedesco giù nella valle. E infine, visto che l’orso è “collarato”, come mai nessuno si è accorto che vagava nel centro di Roccaraso di notte? E come mai nessuno non si è accorto che lo stesso Carrito aveva lasciato la montagna e, giustamente, era di nuovo vicino un centro abitato? I tracciati gps, oltre che servire a ricerche sulla specie e stabilire home range o altro, dovrebbero servire anche a monitorare spostamenti pericolosi per gli animali.