Cacciatori e agricoltori alla ricerca di intese

Per la risoluzione dei problemi che affliggono i mondi venatorio e agricolo sono avvenuti incontri nei giorni scorsi a Torino, ai massimi livelli regionali delle due categorie. I risultati sono già positivi.

Dopo aver accettato l’invito del Coordinamento delle associazioni venatorie piemontesi, i dirigenti di Coldiretti hanno ospitato i rappresentanti dei cacciatori nella loro sede di Piazza San Carlo.

Il presidente regionale Delia Revelli e il direttore Antonio De Concilio, coadiuvati dal vice direttore Marco Girò, hanno illustrato al Coordinamento la situazione di un mondo agricolo piemontese che, nonostante l’attuale effervescenza, deve fare i conti con i riflessi di una pesantissima crisi economica generale, cui si assommano le conseguenze dei danni da fauna selvatica, divenuti insostenibili anche a causa di un sistema che regola i risarcimenti integralmente da rivisitare. Il nuovo modello gestionale dovrà affrontare anche la problematica della crescita esponenziale delle classiche specie nocive e di altre che, potenzialmente, lo possono diventare ancora maggiormente e a breve.

La caccia, a cui serve in tempi brevi una legge regionale, molto può fare per la risoluzione di questo disagio, partendo da quelle strutture istituzionalmente delegate a gestire l’attività venatoria sul territorio, e dove cacciatori e agricoltori siedono congiuntamente e con un numero uguale di membri: gli Atc e i Ca. Allo stesso modo l’attività di prevenzione e controllo debbono essere incentivate e potenziate; le proposte delle associazioni venatorie saranno da queste riassunte in un documento che Coldiretti esaminerà con particolare attenzione. Da approfondire tra esse la proposta volta a destinare ad ambiti e comparti un’adeguata parte dell’attuale tassa regionale pagata da ogni cacciatore; una nuova modalità di gestione di tali risorse potrebbe consentire agli organismi di gestione di provvedere a un più veloce rimborso dei danni subiti dagli agricoltori, evitando lungaggini intollerabili. L’incontro si è concluso in clima di rinnovata concordia, con l’impegno di entrambi a proseguire su un percorso condiviso di prioritaria tutela dell’agricoltura, perseguibile anche attraverso un più costante contatto e approfondimento congiunto delle numerose problematiche.

Altrettanto significativo e positivo il confronto con le altre due importanti associazioni agricole nazionali, Confagricoltura e Cia (Confederazione italiana agricoltori), unite nel coordinamento Agrinsieme. A ricevere le associazioni venatorie negli uffici di Corso Vittorio Emanuele il vice presidente regionale di Confagricoltura, Luca Brondelli di Brondello, e il Presidente Regionale di Cia, Lodovico Actis Perinetto, accompagnato dal vice presidente Gabriele Carenini e dal direttore regionale Giovanni Cardone; presenti all’incontro anche il responsabile regionale di area di Confagricoltura Filippo Bianchi e il vice direttore della Cia di Alessandria Giuseppe Botto.

Anche qui si è focalizzata l’attenzione sul problema danni. Cinghiali, caprioli, corvidi, ma anche specie non cacciabili come i ghiri le nutrie e infine i lupi, stanno creando problematiche serie alle attività agricole e zootecniche e dunque vanno assunti adeguati provvedimenti, con disponibilità del mondo venatorio a collaborare attraverso la caccia od opportune azioni di controllo.

Si è altresì rimarcato l’interesse a che i risarcimenti arrivino solleciti e sicuri, invitando il mondo venatorio a farsi parte attiva presso gli enti preposti affinché vengano trovate idonee soluzioni.

Il territorio deve essere salvaguardato, valorizzato, con azioni di ripristino ambientale che avvantaggino il ritorno della piccola selvaggina, creando un miglior equilibrio faunistico rispetto alla fauna ungulata. Accolta con favore la proposta del mondo venatorio di una collaborazione ad ampio spettro, a partire dalla possibilità di farsi promotori presso Atc e Ca affinché venga richiesta l’anticipazione della caccia a cornacchia grigia e nera, gazza e ghiandaia, venendo incontro alle richieste, finalizzate alla riduzione dei danni, del mondo agricolo.

Può essere l’inizio di una nuova stagione di collaborazione tra agricoltori e cacciatori in difesa del territorio.