Alfano: reati in calo, giusti l’aumento e la certezza della pena

Sono in calo del 9,3 per cento i reati commessi in Italia tra l’agosto 2014 e quello di quest’anno. Così come, nel dettaglio, si registra una riduzione delle rapine (-12,1%) e dei furti (-5,6%).

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nel tradizionale incontro di Ferragosto con la stampa al Viminale. ha sottolineato come emergano dai dati, risultati sempre migliori nel contrasto ai reati. I delitti nel nostro Paese, nel periodo compreso tra agosto 2014 e agosto 2015, sono in diminuzione del 9,3%. In particolare, -12,1% le rapine e -5,6% i furti, con un calo quindi dei reati predatòri.

«Non ci accontentiamo – ha commentato – ma l'aumento e la certezza della pena si sta rivelando una scelta giusta». In crescita gli arresti (171mila pari a un +4,2%) e le denunce a piede libero (738mila, equivalenti a un +2,6%).

Significativi anche i risultati raggiunti nella lotta al crimine organizzato: 2.202 mafiosi arrestati, 190 operazioni di polizia giudiziaria, 750 detenuti al “41-bis”, un Fondo unico giustizia che ammonta a 932milioni di euro, dei quali 192mln assegnati al ministero dell'Interno, e numerosi beni sequestrati e confiscati. «Arresto di latitanti, carcere duro, sequestro e poi confisca beni, con queste misure lo Stato porta avanti la sua lotta contro il crimine organizzato», ha assicurato Alfano.

 

La minaccia terroristica. «L'Italia è esposta, ma non abbiamo segnali specifici». Alfano ha rivendicato l’azione svolta dal governo sul fronte della prevenzione. Lo ha fatto ricordando che nell'ultimo anno il Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) «si è riunito 53 volte, sono stati monitorati i luoghi di culto, ci sono state 50 espulsioni, sono stati oscurati 6.409 contenuti web per propaganda jihadista, sono stati controllati i foreign fighters». E ha quindi invitato a «distinguere chi prega da chi spara», esortando a non «regalare un miliardo di islamici all'alleanza con i terroristi, considerandoli tutti fiancheggiatori». Tra le misure di prevenzione citate dal ministro c'è l'operazione “Strade sicure”, con il presidio rinforzato degli obiettivi ritenuti sensibili, nonché l'imminente assunzione di altre 2.500 unità tra le forze dell'ordine.

L'impegno delle forze dell'ordine è rappresentato anche dal numero di manifestazioni di piazza gestite, oltre 10mila, e dai provvedimenti previsti dalla legge sulla violenza di genere, ammonimenti e allontanamenti, che «hanno scongiurato il rischio di gravi danni o omicidi».Quanto al fenomeno del femminicidio, per esempio, sono stati 1.395 gli ammonimenti disposti dal questore e 261 gli allontanamenti da casa del coniuge violento.

 

L'immigrazione. In collegamento poi con un'unità navale della Guardia costiera a Lampedusa, Alfano ha anche rimarcato l'orgoglio e la responsabilità che grava sul nostro Paese per i soccorsi in mare dei migranti. Solo negli ultimi 45 giorni sono state salvate in mare ben 6mila persone.

Ma i numeri illustrati dal ministro nel campo dell'immigrazione, riferiti al periodo 1 gennaio-15 agosto 2015, indicano in 103.226 gli sbarchi in Italia a fronte, nello stesso periodo 2014, di 104.255.

«Noi – ha ribadito il ministro, – facciamo il nostro dovere per salvare le persone e rimpatriare chi non ha diritto». Sono, infatti, 89.083 i migranti in totale accolti nel nostro sistema accoglienza.