Concentrata sul calcio

La carabina Blaser R8 Ultimate calibro .308 Winchester è pensata per la caccia. Ergonomia e comfort ancora maggiori grazie alla calciatura Ultimate. Qui è equipaggiata con l’ottica Infinity 4-20x58 iC e l’attacco a sella dedicato.

La nuova versione della R8 di Blaser concentra l’attenzione sulla calciatura e quindi sulla personalizzazione e sul comfort. Il nasello è regolabile e ci sono due tipi di calcioli in alternativa: uno completamente regolabile e uno per assorbire il rinculo

La versione Ultimate della carabina Blaser R8 stabilisce ancora nuovi standard in termini di funzionalità e design. Il calcio thumb-hole in due pezzi garantisce una posizione di tiro completamente rilassata, nonché un controllo ottimale durante l’azione di fuoco. Nuove opzioni modulari consentono di adattare il fucile alle proprie esigenze individuali. Il nasello è regolabile intuitivamente e senza utensili, con una funzione che memorizza la posizione prescelta, e assicura il montaggio perfetto in ogni situazione. Grazie a questo sistema, può essere adattato alle proporzioni individuali del corpo o alle diverse ottiche in pochi secondi. È caratteristica peculiare delle armi Blaser. È disponibile la versione con nasello e pannello della pistola in elastomero nero, accoppiato all’inserto del pannello dell’astina oppure in pelle color cacao. In questo caso, alla normale denominazione R8 Ultimate si aggiunge il nome “leather” (pelle appunto) e qualche euro in più.

Ultimate è un sistema di calciatura che accoglie due soluzioni “finali” alternative: calciolo regolabile oppure calciolo con sistema di assorbimento del rinculo. Il primo calciolo consente di regolare rapidamente e facilmente la lunghezza, l’altezza e il pitch del calciolo, in base alla conformazione fisica del cacciatore e alle diverse situazioni di abbigliamento o di condizioni meteorologiche. Il sistema antirinculo è allo stesso modo rapido e facilmente inseribile: gli elementi di assorbimento interno, in elastomeri di colore rosso, sono disponibili in diverse durezze a seconda delle preferenze del cacciatore e producono una notevole riduzione del rinculo e dell’impennamento durante il tiro. L’azienda di Isny non si sbilancia per determinare percentualmente l’intervento del calciolo antirinculo, ma in effetti si tratta di un assorbimento che sono riuscito ad apprezzare alternando i due calcioli che mi ha fornito Peter Unterholzner di Blaser Italia.

Il calcio è davvero ben fatto: è in un unico pezzo in materiale sintetico di colore grigionero, infrangibile e intrinsecamente stabile anche a temperature estreme, con intarsi antiscivolo in polimero più morbido sovrainiettato (e quindi ben difficilmente danneggiabile) nella zona dell’astina e dell’impugnatura a pistola. L’impugnatura thumb-hole è altamente ergonomica e molto confortevole per consentire sempre una presa sicura. Il calcio è lungo 360 mm allungabile a 363,5 mm, dritto e ambidestro (piega di 30 mm al naso e 35 al tallone), con un calciolo in gomma che ha ottime proprietà di assorbimento dell’energia del rinculo e di rilascio graduale.

Il nasello si alza fino a 30 mm intervenendo sul grosso pulsante dal lato sinistro. Possiede un effetto memoria, quindi qualora l’utente dovesse farlo rientrare, ritorna alla posizione prescelta. Riguardo al calciolo, si allunga di 35 mm liberando il blocco a levetta posta sempre sul lato sinistro e premendo un pulsante, sale o scende di 25 mm (7 scatti) è possibile regolare il pitch di 5° a destra o a sinistra, agendo sulla vite posta in basso nel calciolo stesso. Il calciolo antirinculo agisce mediante tre buffer in elastomeri di colore rosso, collocati in una sorta di gabbia di materiale plastico. Questi sono disponibili tre differenti “gradi” di assorbimento: I, II, III, dal più morbido al più rigido. Dunque si tratta di 9 elastomeri, 3 dei quali possono essere montati sul calciolo. L’intero dispositivo pesa 195 grammi, dunque non influisce più di tanto sul peso generale che risulta comunque contenuto.

Nonostante una giornata di vento forte e con luce fortissima sui bersagli, la carabina ha anche saputo dimostrare la sua ormai proverbiale efficienza sui bersagli. Intanto il montaggio: occorre davvero poco tempo per assemblare il kit ed essere pronti al tiro. Occorre la chiave dinamometrica per fissare precisamente a 11 Nm (Newton metri), come scritto all’interno dell’astina, le due viti sotto la calciatura con i bulloni Allen annegati nella calciatura, oppure utilizzare semplicemente la chiave fornita e verificare i risultati su carta… Gli intagli per la basetta dell’ottica sono ricavati direttamente sulla camera di cartuccia, così che la canna è libera di flottare e l’ottica non ne risente per niente. Con lo specifico attacco Saddle mount è impossibile perdere la taratura. Io non sono in grado di dire se fosse stata tarata preventivamente, ma l’ho rimontata rapidamente e ho fotografato il bersaglio: un colpo nell’8 a destra, due nel 9 e due 10… in altre occasioni il sistema mi aveva stupito, soprattutto nei casi per i quali è effettivamente pensato cioè i viaggi. Smontata e riposta nella valigetta per il trasporto aereo, era ancora perfettamente tarata all’inizio dell’avventura di caccia e così dopo il ritorno.

La struttura della carabina ruota attorno al gruppo caricatore/scatto che è caratteristico: il caricatore della R8, come è noto, comprende anche il grilletto del sistema di scatto. È una soluzione decisamente originale e di estrema sicurezza perché lascia la carabina “inservibile” e solo se si dimentica il caricatore da qualche parte è un bel guaio. D’altra parte, se ne possono comprare di aggiuntivi a un prezzo di poco superiore ai 1.000 euro. Il caricatore è costituito da un pacchetto a chiocciola in polimeri rinforzati con fibra di vetro e labbri elastici che consentono l’agevole inserimento delle cartucce semplicemente premendo verso il basso, con il sistema di vincolo all’arma costituito da due leve a bilanciere, una per lato. Inserito nel fusto, il caricatore appoggia su una grossa molla a lamina che, oltre a spingerlo verso l’alto, consente anche un leggero basculamento, in modo da assicurare sempre la miglior assialità della cartuccia in tutte le fasi dell’alimentazione. È, poi, possibile inibire il sistema di sgancio del caricatore, azionando un cursore scorrevole una volta aperto l’otturatore. Ulteriore vantaggio: è previsto che il caricatore possa contenere cartucce di tutte le lunghezze, semplicemente cambiando il “coperchio” con i labbri. Quello del .308 è adatto anche per .243 Winchester, 6 Xc, 6,5 Creedmoor e 6,5×47 Lapua.

Grazie a questo sistema, la R8 mantiene sempre le stesse dimensioni dell’azione. Recentemente ne è stata prevista una conversione addirittura per il calibro .22 long rifle, costruita sempre sullo stesso impianto.

Ho misurato il peso dello scatto in 1.284 grammi (media di 10 pesate), non ha precorsa e comunque si individua con un po’ di pratica il punto di sgancio. È definito dai tecnici Blaser “desmodromico”, termine che identifica il movimento alternativo di un componente vincolato a un organo di comando. Come per la famosa distribuzione delle moto Ducati. Lo scatto, comunque, è anche regolabile nel peso di sgancio e la vite di regolazione si trova dietro al calcio, che quindi deve essere smontato.

Il cursore di armamento (in tedesco handspannung) all’estremità posteriore del portaotturatore disarma la molla del percussore, impedendo spari accidentali anche in caso di cadute. A sicura inserita l’otturatore non può essere aperto se non spingendo leggermente in avanti il cursore fino a quando si incontra la prima resistenza, a circa 3 mm di corsa, sufficiente a sbloccare il sistema di ritegno della manetta di armamento, ma non ad armare il percussore. L’azionamento è silenziosissimo, molto fluido e naturale. Sul pulsante c’è la scritta iC perché tutti i cannocchiali Blaser Infinity, come il 4-20×58 iC montato su questo esemplare, sono equipaggiati con il Controllo illuminazione (iC), che si interfaccia direttamente con la carabina: un sensore è in grado di riconoscere la posizione della slitta di armamento e regola automaticamente la funzione di accensione/spegnimento del punto illuminato, a tutto beneficio del cacciatore che può così concentrarsi solo sul tiro.

Nella carcassa in lega leggera scorre la slitta portaotturatore, e l’otturatore vero e proprio chiude direttamente in canna con un sistema “a petali” comandato dalla leggera rotazione del manubrio di armamento. Il gruppo otturatore pesa 472 grammi. Il profilo posteriore delle alette di chiusura è perpendicolare alla sede entro cui i petali si aprono, e la testa dell’otturatore è leggermente più lunga. Quando il portaotturatore viene spinto in avanti, le alette vanno a chiudere in un recesso circolare appositamente ricavato subito dietro alla camera di scoppio. La resistenza della chiusura è garantita dal fatto che le pressioni, spingendo verso la parte posteriore dell’otturatore, non fanno altro che forzare verso l’esterno le alette di chiusura aumentando ulteriormente la tenuta.

Ad “assistere” l’estrazione, un pistoncino in acciaio inossidabile nella parte superiore del porta otturatore spinge sullo spigolo superiore della culatta della canna. La funzione di scollamento primario del bossolo viene effettuata ruotando la manetta di armamento, mentre il resto della corsa serve ad arretrare completamente l’otturatore e a estrarre il bossolo dalla camera di scoppio per espellerlo.

La testa dell’otturatore è di tipo recesso con un espulsore a pistone, mentre l’estrattore è del tipo a unghia, fissato da un filo in acciaio armonico che avvolge l’intera testa dell’otturatore. La testa dell’otturatore è facilmente sostituibile per passare da un calibro all’altro: basta ruotare la levetta di ritegno presente nella sezione posteriore della testa stessa e ruotare la testa di poco meno di 90 gradi per svincolarne la sezione posteriore dal gancio di ritegno posto all’altezza della manetta di armamento.

La canna è standard per caccia, lunga 580 mm (620 con freno di bocca), pesante 1.364 grammi, con rigatura a 12 princìpi con andamento destrorso, passo 1:11″, diametro in volata 17,01 mm, filettatura con coprifiletto. La lunghezza sale a 620 mm col freno di bocca avvitato, misura che si rivela perfetta per il bilanciamento complessivo. Il freno di bocca Dual M15x1 alto 55 mm, pesante 44 grammi, fa degnamente il suo mestiere: direziona un ampio quantitativo dei gas in linea orizzontale e verticale con un angolo verso il retro, per contrastare il rinculo. Ci sono lievi differenze del punto di impatto se si spara con o senza freno di bocca. L’avevo già utilizzato a caccia e, nel poligono Cieli aperti di Cologno al Serio (Bg), ho sparato almeno 50 cartucce in un paio d’ore senza riportare conseguenze, rilevandone invece l’efficacia. L’azienda sostiene che riduce il rinculo dal 35 al 50%.

La canna è realizzata per martellatura a freddo, camera compresa. Ha il certificato di prova con cartucce Blaser Cdp 165 grani, la garanzia è di 10 anni. È equipaggiata con tacca di mira, inserita a coda di rondine e regolabile e mirino anch’esso regolabile, montati entrambi su rampa e con riferimenti di colore bianco.

La R8 Ultimate è lunga 1.020 mm (senza freno di bocca) e pesa 3.688 grammi con calciolo regolabile montato. Il peso sale a 4.658 con l’ottica Infinity 4-20×58 iC e l’attacco a sella dedicato. La carabina R8 Ultimate in calibro .308 Winchester con canna standard e calcio Ultimate personalizzabile costa a listino 4.427 euro. Il nasello regolabile 474 euro, il calciolo regolabile 534 e quello antirinculo 293. L’ottica Infinity 4-20×58 iC costa 3.450 euro e 529 l’attacco a sella.

Davvero fluida e priva di impuntamenti la corsa del portaotturatore che scorre su due guide a incastro nella carcassa. Il riarmo è molto veloce, tanto da non far rimpiangere troppo la semiautomatica quando si caccia il cinghiale in battuta.

Presso il poligono Cieli aperti di Cologno al Serio (Bg) provo alcuni tipi di cartucce per caccia: Brenneke Torpedo Universal geschoss di 181, Sako Superhammerhead 150 grs e Winchester Extreme point 150 grs; quindi anche le “unleaded” Brenneke Torpedo Universal geschoss nature+ di 147 e Winchester Copper extreme point di 150 grs; infine le cartucce per tiro Rws Target elite 154 grs.

Il primo test su carta si svolge utilizzando Fiocchi Fmj 147 grs: una sorta di taratura anche se a 100 metri sono da subito nell’arancione. Mi sposto subito sul bersaglio a 200 metri e il vento mi consiglia di adottare palle più pesanti. Senza difficoltà le Torpedo Universal geschoss di 181 grs disegnano una rosata di 31 mm, ampiamente nel moa. Non ho altre palle pesanti, ma è dello stesso tenore, 37 mm, anche la rosata con le più leggere Sako Superhammerhead 150 grs. Provo anche le due palle senza piombo: ancora bene le Tug nature+ che fanno registrare una rosata di 35 mm, meno bene le Copper extreme point di Winchester che “aprono” a 51 mm. Sparo parecchi colpi, ma la canna sembra scaldare poco, in ogni caso non sembra proprio risentirne, faccio ricorso solo una volta, durante la pausa, all’aria per raffreddare la canna offerta dal poligono.

Il vento si è alzato notevolmente e ridimensiono le mie aspettative del momento, anche se la carabina mi ha convinto nuovamente, al quarto modello che provo. Sparo tre colpi a 100 metri con le Winchester Extreme point 150 grs e ottengo subito una rosata che misura 18 mm. Poi replico con cinque colpi in rapida successione, senza guardare il risultato, con le Rws Target elite 154 grs a 100 metri: tre colpi stanno in 19 mm. La prova più venatoria, seppure con palle più adatte al tiro, conferma quanto di buono la carabina è in grado di fare, anche in condizioni difficili. Durante le prove ho la possibilità di scegliere la posizione più congeniale, grazie all’appoggiaguancia e al calciolo regolabili. Sparo con la testa alta, guardando dritto nell’oculare e posso usare il calciolo, nella posizione più bassa possibile, come appoggio sul bancone. Non male, ma soprattutto non male il fatto che si possa adattare il calcio alla propria corporatura, al proprio modo di sparare e, eventualmente, anche alle condizioni di tempo e di luogo in cui si spara. Cosa che a caccia ha la sua rilevanza, a patto che sia semplice l’intervento. Lo è e, nel caso del nasello, si può tornare senza problemi alla condizione originaria e anche il calciolo regolabile si sblocca e blocca con una levetta e si può anche eseguire la correzione mentre si è in posizione. Per il calciolo antirinculo entriamo in pieno nel campo della soggettività: a mio parere l’intervento del sistema è sensibile, si apprezza soprattutto nel tiro all’imbracciata, anche se il .308 non è in genere calibro troppo punitivo sulla spalla. Quello che è certo è che il cacciatore e il tiratore sono messi, da questa carabina Blaser (e anche dall’ottica), nella migliore condizione per sparare rilassati, convinti, sicuri. Condizione che si traduce quasi sempre in una felice esperienza di caccia o di tiro.