Benelli Montefeltro calibro 12: quarant’anni e non sentirli

Dopo quasi quarant’anni di onorato servizio, il primo semiautomatico con chiusura a testina rotante della Casa di Urbino si rinnova. Oltre al restyling estetico, numerosi gli aggiornamenti per dotare il fucile di alcune soluzioni tecniche ereditate da modelli più blasonati. Riprogettato il gruppo elevatore per eliminare vibrazioni e rumori metallici allo sparo

 

Tra i fucili semiautomatici prodotti da Benelli uno dei più iconici è sicuramente il Montefeltro, arma che ha segnato la storia dell’azienda di Urbino e l’evoluzione del fucile semiautomatico. Presentato nel 1983, il Montefeltro calibro 12 è il più longevo tra i fucili presenti nel catalogo di Benelli ed è stato il primo a combinare il funzionamento di tipo inerziale con il sistema di chiusura a testina rotante.

Dopo quasi quarant’anni di successi, Benelli ha deciso di rinnovare la gamma Montefeltro con un restyling, che ha riguardato in maniera sostanziale il design del prodotto, interessando anche alcuni aspetti tecnici. Non è cambiato il collaudato sistema di funzionamento Inertia system, ma il fucile è stato aggiornato con una serie di soluzioni già adottate su altri fucili Benelli di produzione successiva e che non erano ancora state riproposte sul Montefeltro. Non mancano alcune soluzioni inedite nelle parti meccaniche, che riguardano in particolar modo lo scatto e il gruppo elevatore. Le versioni disponibili sono due: il Montefeltro, con calciatura in legno di noce, e il Montefeltro black, con calciatura sintetica di colore nero, mentre il fucile, almeno per il momento, è declinato solamente in calibro 12.

 

Carcassa ridisegnata

La differenza più evidente rispetto al modello precedente è il restyling della carcassa, sottoposta a una “cura dimagrante” che ne ha ingentilito le forme e ridotto le proporzioni. La carcassa, monolitica e realizzata in Ergal, presenta superfici lucide anodizzate nere. Il dorso della carcassa ha un’inclinazione meno accentuata, mentre è presente una fresatura diagonale in corrispondenza del gruppo di scatto, che rende l’insieme più geometrico e moderno.

La finestra di alimentazione presenta una svasatura significativa, ampia e ben raccordata, che rende più agevoli le operazioni di caricamento. Le linee sono essenziali ed eleganti, prive di incisioni, ad eccezione del nome del prodotto inciso a laser su fondo bianco sotto la finestra di espulsione, con un carattere moderno che segna una netta distinzione con il “vecchio” Montefeltro. Per quanto riguarda i comandi, è presente un pulsante sgancio otturatore maggiorato, che, grazie alla leva comando cartuccia sdoppiata, consente anche di fare rientrare il dente che trattiene le munizioni nel serbatoio, per uno scaricamento sicuro. Maggiorata anche la leva discesa cartuccia, sul lato destro del sottoguardia, che consente alla prima cartuccia contenuta nel serbatoio di scivolare sull’elevatore, per una rapida sostituzione della cartuccia in camera di scoppio.

La sicura manuale è costituita dal classico traversino a due posizioni nella parte posteriore del ponticello. Un altro indicatore visivo è costituito dalla leva discesa cartuccia, grazie al pallino di colore rosso che è visibile solamente quando il percussore è armato.

 

Nuovo non solo nell’aspetto


Il sistema di funzionamento è il Benelli Inertia system, inerziale con molla di recupero inserita nel calcio e chiusura garantita dalla testina rotante a due tenoni. Il nuovo Montefeltro è stato aggiornato con il sistema Easy locking, la cosiddetta chiusura facilitata che consente di chiudere correttamente l’otturatore anche accompagnandolo manualmente e permette di riportarlo in batteria spingendolo, qualora dovesse aprirsi leggermente impigliandosi nella vegetazione durante l’utilizzo. La soluzione, già adottata su Raffaello, Black Eagle e Super Black Eagle, prevede l’inserimento di una sferetta caricata elasticamente tra la testina e il porta otturatore, che consente una chiusura più fluida. Nel caso del nuovo Montefeltro, il sistema è stato tarato per funzionare correttamente con tutte le cartucce con 28 grammi di piombo e con le 24 grammi ad alta velocità.

La molla di recupero è stata sostituita con una versione in acciaio inossidabile, insensibile a umidità e agenti atmosferici, inserita in un tubo porta molla in lega leggera, con fresature longitudinali che consentono il drenaggio di eventuale acqua e una chiusura posteriore costituita da un dado filettato, che consente di ispezionare la molla. In questo modo il fucile è ancora più affidabile e versatile, adatto per affrontare anche gli ambienti più insidiosi e le condizioni meteo più avverse. Riprogettato anche il gruppo di scatto, montato su un sottoguardia polimerico, pulito e costante, capace di garantire assoluta sicurezza rispetto agli spari accidentali. Il peso di sgancio per l’esemplare della prova è risultato pari a 2.200 grammi, valore idoneo per un impiego di tipo venatorio in assoluta sicurezza.

I progettisti Benelli hanno lavorato attentamente anche alla riprogettazione del gruppo elevatore, che è stato ottimizzato al fine di ridurre il rumore metallico che caratterizzava i semiautomatici dell’azienda e che poteva risultare fastidioso per alcuni cacciatori. Il risultato è sorprendente, con una sensazione al momento dello sparo totalmente diversa rispetto a quella del vecchio Montefeltro. Annullate le vibrazioni e i rumori metallici, che lasciano il posto a un suono più ovattato e simile a quello prodotto dai modelli a recupero di gas.

 

Balistica collaudata


Riconfermati i tubi ottenuti per rotomartellatura a freddo, che come per l’allestimento precedente sono privi del trattamento criogenico che caratterizza, invece, il più blasonato Raffaello. La cameratura è magnum, mentre il diametro della foratura in asta va da 18,3 a 18,5 millimetri e i coni di raccordo sono allungati. Le lunghezze di canna disponibili sono quattro, 610, 650, 700 e 760 millimetri, al fine di aumentare la versatilità del fucile, tutte equipaggiate di cinque strozzatori interni intercambiabili Crio lunghi 70 millimetri.

L’arma è dotata di prova steel-shot, che consente l’utilizzo di munizioni caricate con pallini in acciaio o altri metalli alternativi al piombo. Le superfici esterne della canna sono brunite lucide, mentre l’anima è cromata così come il prolungamento di culatta, che ospita l’espulsore a molla e puntone. Il nuovo Montefeltro è dotato di un espulsore ridisegnato, che può essere smontato per una manutenzione approfondita o per un intervento di sostituzione.

Il tubo serbatoio è in lega leggera e ha una capacità di quattro cartucce calibro 12/70, che, almeno per il mercato italiano, è limitata a due sole cartucce. Il tappo del serbatoio è stato ridisegnato e, oltre a presentare una zigrinatura che facilita la presa, risulta più sporgente rispetto al profilo dell’asta. Il componente è dotato anche di una boccola in polimero che riduce gli attriti, evitando che il cappellotto possa gripparsi. La bindella è ventilata e bassa, parallela e larga 7 millimetri, corredata da un mirino in fibra ottica rossa.

Il Benelli Montefeltro è dotato di calcio e asta in legno di noce selezionato finito a Truoil. La pistola è stata ridisegnata per facilitare la presa, così come il profilo dell’asta che appare più sottile. L’asta è a coda di castoro, con un disegno che ne aumenta l’altezza nella parte centrale, quella in cui trova posto la mano debole, per poi rastremarsi nella porzione più avanzata. I punti di presa su asta e pistola sono caratterizzati da una zigrinatura intagliata realizzata a macchina con passo di 1,5 millimetri e texture Air touch, costituita da una serie di semisfere, che è tipica delle calciature polimeriche Benelli.

La lenght of pull standard è di 365 millimetri, compreso il calciolo in tecnopolimero ammortizzante. È possibile anche scegliere un calciolo più basso o più alto, che portano la lunghezza complessiva del calcio rispettivamente a 355 o 375 millimetri.

 

Doppia prova


Abbiamo avuto la possibilità di provare il nuovo Montefeltro in due differenti contesti: prima al Tiro a volo e poi in occasione di una giornata di addestramento cani con sparo su starne e quaglie.

Il primo banco di prova è stato quello del piattello, sulle pedane del Percorso di caccia del Tiro a volo di Fano (Pu). Sin dai primi colpi sparati il feeling con il fucile è stato immediato, anche grazie alla nuova calciatura che rende l’esperienza di tiro confortevole. La lenght of pull standard di 365 millimetri è adatta per la mia corporatura e consente un’imbracciata rapida e fluida, mentre il calciolo, pur ammortizzando egregiamente il rinculo, scivola sugli abiti senza creare fastidi. L’esemplare della prova era equipaggiato di canna lunga 700 millimetri, che ha fatto segnare sulla bilancia un peso di 1.046 grammi, grazie alla quale abbiamo ottenuto rotture eccellenti anche sui bersagli più impegnativi.

Poiché la maggior parte dei piattelli comportava tiri a distanze comprese tra i 20 e i 30 metri, abbiamo scelto di utilizzare strozzatore **** Improved cylinder, che si è rivelato all’altezza anche in caso di recuperi di seconda canna a distanze più importanti. Abbiamo sparato diverse centinaia di colpi alternando cartucce con 28 e 32 grammi di piombo, senza che il rinculo risultasse mai punitivo e con un rilevamento contenuto. Ho apprezzato particolarmente la riprogettazione del gruppo elevatore, che ha cambiato radicalmente la sensazione allo sparo. Molto meno metallico nel suono e vibrazioni notevolmente inferiori, una sensazione più ovattata e, almeno a mio avviso, piacevole, che influisce positivamente sull’esperienza di tiro.

Per completare la nostra prova abbiamo utilizzato il semiautomatico sul terreno di caccia, per una mattinata di addestramento cani con sparo ospiti della riserva Montefeltro di Rivergaro, sulle colline piacentine. Al di là dei tiri effettuati su quaglie e starne, che non hanno fatto altro che riconfermare quanto avevo già potuto apprezzare in pedana, con abbattimenti rapidi e precisi, è stata l’occasione ideale per portare il fucile per qualche ora sul terreno di caccia, apprezzandone le doti di portabilità e di ergonomia. L’esemplare della prova ha un peso complessivo di 3.113 grammi, nella media per un semiautomatico con canna lunga 700 millimetri e calciatura in legno.

Nonostante presenti di serie le basette per il fissaggio delle magliette porta cinghia, l’ho utilizzato per diverse ore senza l’ausilio della cinghia, tenendolo in mano o appoggiato sul braccio. Il peso non risulta eccessivo, mentre l’ergonomia è eccellente, anche grazie alla corretta conformazione di pistola e astina e all’azzeccata texture della zigrinatura. Grazie alle quattro differenti lunghezze di canna, il semiautomatico è adatto per qualsiasi cacciatore, dal beccacciaio al migratorista, riconfermando la sua natura di fucile “tutta caccia”. Il prezzo, 1.990 euro per la versione con calciatura in legno e 1.750 per quella polimerica, è appena superiore a quella del “vecchio” Montefeltro, a fronte, tuttavia, di un contenuto tecnologico superiore.

La prova completa su Armi e Tiro di giugno 2022

 

Scheda tecnica


Produttore: Benelli armi, via della Stazione 50, 61029 Urbino, tel. 0722.30.71, fax. 0722.30.72.06
Modello: Montefeltro
Tipo: fucile semiautomatico ad anima liscia
Calibro: 12/76
Canna: 700 mm (anche 610, 650 e 760), forata 18,3/18,5 millimetri, cromata internamente con 5 strozzatori interni Crio da 70 mm
Chiusura: geometrica con testina rotante a due tenoni e chiusura facilitata Easy locking
Estrattore: unghia estrattrice ed espulsore a molla e puntone smontabile
Dispositivi di mira: mirino rosso a barretta in fibra e bindella ventilata in acciaio
Sicura: manuale standard a traversino
Calcio e asta: calciatura in legno ridisegnata e calciolo in gel poliuretanico; asta a coda di castoro con zigrinatura eseguita a laser passo 1,5 millimetri
Peso: 3.113 grammi
Lunghezza totale: 1.245 millimetri
Materiali: canna in acciaio NiCrMo, calciatura in legno di noce, carcassa in Ergal
Finiture: carcassa anodizzata nera, canna brunita lucida, legni finiti a Truoil
Prezzo: 1.990 euro, iva inclusa