Banco di prova: gennaio positivo e tanti progetti

Da sinistra il direttore del Banco, Emanuele Paniz; il presidente Aldo Rebecchi; il vicedirettore Valter Piccoli
Il banco di prova ha indetto una conferenza stampa nella quale ha fornito i dati sulla produzione degli ultimi due mesi e ha annunciato importanti novità Il presidente del Banco di prova, Aldo Rebecchi, il direttore Emanuele Paniz e il vicedirettore Valter Piccoli hanno indetto una conferenza stampa nella quale sono stati forniti i dati relativi alle armi testate dal Banco (quindi rappresentativi della produzione armiera) a dicembre 2018 e gennaio 2019. Per quanto riguarda il mese di dicembre, il numero di armi testate dal Banco ha confermato e superato il trend positivo evidenziato nel secondo semestre 2018. Nel mese di dicembre sono state infatti testate in tutto 54.833 armi, contro le 37.380 del dicembre 2017, con un saldo positivo addirittura del 46,69 per cento. Sui 12 mesi, nel 2018 sono state in tutto testate 754.739 armi, contro le 758.205 del 2017, con un saldo quindi leggermente negativo pari allo 0,46 per cento. Occorre, però, considerare che il saldo dei primi sei mesi 2018 era negativo nei confronti del primo semestre 2017 dell’11,52 per cento (367.862 armi contro 415.740), quindi il recupero nel secondo semestre è stato più che sensibile.
La tendenza positiva si è confermata anche nel mese di gennaio 2019 che, rispetto allo stesso mese del 2018, presenta un saldo positivo del 21,32 per cento (59.040 armi testate contro 48.663).
Relativamente alle iniziative che il Banco ha in preparazione per il 2019, nel mese di marzo debutterà il nuovo sito Internet del Banco (l’attuale struttura risale al 2012), mentre nel mese di giugno sarà prevedibilmente ultimata la riarmonizzazione delle classificazioni delle armi, iniziata a fine 2018 con l’organizzazione di una serie di tavoli tecnici di lavoro con tutti gli interlocutori interessati. “Il Banco sta effettuando una serie di investimenti”, ha annunciato il direttore Paniz, “sia sulla parte hardware, cioè dei macchinari e degli strumenti per l’attività operativa, sia sulla parte software, per un totale di oltre 150 mila euro, al fine di mantenere aggiornata la struttura, garantire la business continuity e arrivare a una gestione dell’arma da bancare, dall’arrivo alla rispedizione, all’interno delle 72 ore”.