Springfield M1A National match, per volere della Nato

Evoluzione agonistica del primo fucile a tiro selettivo dell'esercito statunitense, costituisce una ghiotta opportunità per gli appassionati di Ex ordinanza che amano una precisione da sniper

Di Marco Sopegno, foto Luca Brigatti

Lo sviluppo dell'arma
adottata il primo maggio 1957 come "Us Rifle, caliber 7,62 mm, M14" fu lungo e tormentato, e impegnò un arco di tempo di circa 14 anni: un periodo di progettazione e messa a punto di gran lunga superiore a quella che fu la sua reale vita operativa.
Le vicende che portarono gli statunitensi a volere questo fucile e la cartuccia 7,62 mm sono legate alla lunga diatriba tra le forze della Nato sulla scelta di una munizione unificata, per superare le gravi complicazioni logistiche che afflissero gli alleati nella guerra di Corea e, prima ancora, nel secondo conflitto mondiale. L'M14 è un perfezionamento del vecchio fucile Garand, aggiornato ed emendato da molte delle sue pecche progettuali e funzionali.
Lo schema meccanico è differente, però, rispetto all'M1: l'otturatore è sempre rotante a due tenoni in testa, la ripetizione è assicurata però da un sistema di presa gas con pistone a corsa corta, in luogo del pistone a corsa lunga del Garand.
L'espulsione è organizzata in modo da indirizzare i bossoli lateralmente e in avanti, così da non interferire con l'eventuale ottica né con i tiratori allineati. La sicura, come nel Garand, è costituita da una leva posta nella parte anteriore della guardia del grilletto, mentre la leva di sgancio del caricatore è posta alla base dello stesso, in posizione comoda e ben protetta.

Di fatto, le differenze principali rispetto al Garand stanno nella presa di gas e nell'alimentazione. Nell'M14, il foro di spillaggio dei gas è a circa 2/3 della canna, arretrato di 200 mm circa rispetto al Garand, e la presa di gas è basata su un sistema a camera di espansione, dove il pistone, arretrando, prima interrompe l'afflusso di gas chiudendo il foro di spillaggio e quindi apre un foro di sfiato che scarica rapidamente la pressione dal congegno.
Questo accorgimento, basato su un progetto di J.C. White, limitando i picchi di pressione nel sistema permise di ridurre rinculo e usura, nonché di migliorare la precisione del fucile.
La levetta del selettore è sulla destra del castello, dietro la finestra dell'otturatore, ma per i noti problemi di controllabilità della raffica e per evitare un esagerato consumo di munizioni, quasi tutti gli esemplari venivano distribuiti privi della levetta, che veniva sostituita con un selector block. L'alimentazione non è più a pacchetti di 8 colpi inseriti dall'alto, ma a caricatori amovibili da 20 cartucce. L'M14, se non è munito di ottica, può anche essere caricato dall'alto senza sfilare il caricatore, con lastrine da 5 colpi, portate in una bandoliera da dodici piastrine. Vennero anche realizzati caricatori da 5, 10 e 30 colpi e ne furono sperimentati in materiale plastico, subito scartati perché non affidabili.
La canna è lunga 550 mm, munita di rompifiamma. Sotto al mirino è presente l'attacco per la baionetta M 6, il cui bloccaggio era lasciato appositamente lasco perché il punto d'impatto dei proiettili non variasse troppo sparando a baionetta inastata. Gli esemplari standard ricevettero canne con la cromatura della sola camera di cartuccia, in seguito la cromatura fu estesa a tutta l'anima di canna.
Il calcio fu inizialmente realizzato in legno, sia di noce americano (il più comune) sia di betulla. La betulla, nonostante sia più leggera, si dimostrò più resistente del noce sotto l'aspetto meccanico.
Successivamente, i calci furono realizzati in materiale sintetico. I copricanna in legno sono tipici dei primi esemplari, e ben presto furono sostituiti da altri in fibra di tipo ventilato. Questi ultimi, pur facilitando il raffreddamento della canna, dopo alcuni colpi provocavano onde di calore dannose per la mira e risultarono fragili. Il copricanna definitivo fu quindi di fibra di vetro non ventilato, la cui tonalità poteva variare dal caffè al nero: fu montato sui fucili con la calciatura sintetica.

​Le mire degli M14 sono costituite da un mirino a palo e da un riferimento posteriore a diottra, con regolazione in alzo e brandeggio. Le versioni match hanno mire più raffinate, con possibilità di scegliere la dimensione del mirino e dell'apertura posteriore secondo le preferenze dell'utilizzatore. Su tutti gli M14 è possibile installare ottiche di puntamento senza alterare l'arma, e sui modelli M21 e M25, ricavati dai National match, i militari installarono attacchi Leatherwood, Brookfield e Arms.
L'M14 era utilizzabile con il lanciagranate M76, per il quale veniva montato il congegno di mira M15. Per sparare le granate si usavano apposite cartucce a salve con la presa di gas bloccata, e l'arma era così capace di colpire fino a 250 metri.
Le versioni National match delle armi d'ordinanza statunitensi vengono sviluppate selezionando e mettendo a punto armi di produzione corrente o producendone ad hoc per i tornei di tiro National e Regional match course, molto popolari negli Stati Uniti. Nella categoria Service rifle, civili e militari si confrontano utilizzando armi che sono o furono in servizio nelle forze armate statunitensi o loro riproduzioni civili, secondo questo schema: 200 yard, 10 colpi (più 2 di prova), tiro lento in piedi, 12 minuti; 200 yard, 10 colpi (più 2 di prova in 2 minuti), tiro rapido seduti al suolo, 60 secondi; 300 yard, 10 colpi (più 2 di prova in 2 minuti), tiro rapido a terra, 70 secondi; 600 yard, 20 colpi (più 2 di prova), tiro lento a terra in 22 minuti.
Il percorso Regional match prevede invece 80 colpi, alle stesse distanze ma diversamente distribuiti. Possono esserci variazioni dovute a regolamenti locali, così come esistono anche gare a distanze maggiori.
Nel caso degli M14, le modifiche apportate per affrontare queste competizioni riguardarono il calcio, un po' più massiccio di quello standard e con l'incassatura accuratizzata con un esteso glass bedding, la canna appesantita e selezionata, le dimensioni delle mire, l'eliminazione del selettore, l'accuratizzazione dello scatto, la messa a punto delle parti capaci di produrre vibrazioni dannose per la precisione.
La durata delle canne match in condizioni idonee per l'agonismo è stimata dai 6.000 ai 9.000 colpi, a seconda del tipo di uso e della qualità della manutenzione, mentre le canne dei fucili standard hanno una vita operativa prevista in 15.000 colpi. Le canne sono ottimizzate per la cartuccia long range M118.
Nel 1962-63 risultano prodotti circa 7.200 National match dall'arsenale di Springfield, che ne riadattò altri 2.000 nel 1964. Tra il 1964 e il 1965 ne vennero ordinati 7.604 alla Trw. Probabilmente altri National match vennero allestiti in seguito, selezionando e trasformando fucili standard.
I risultati furono talmente convincenti che, in parte, i National match furono convertiti in armi per tiratore scelto Xm21 e, quindi, in M21, fino all'attuale M25, ancora oggi in servizio.
Questi fucili
, che meritarono in fretta una fama invidiabile nelle competizioni militari, ben presto conquistarono anche i tiratori civili, che si industriarono allestendo armi equivalenti con azioni commerciali e parti di surplus militare.
Anche oggi è quasi impossibile trovare sul mercato civile M14 National match militari, tuttavia la Springfield di Geneseo, Illinois, produce ex novo anche questa versione del fucile M14, denominata Springfield armory M1A Rifle National match. Lo Springfield armory che abbiamo avuto modo di provare è un M1A National match con canna in acciaio inox. L'arma è dotata di un calcio in noce americano finito opaco e senza zigrinature. Il legno è compatto e robusto, di discreta venatura che non viene, però, evidenziata dalla finitura militare.
Il copricanna è in fibra, del tipo non ventilato e protegge egregiamente la linea di mira dalle onde di calore generate dalla canna.
La calciatura di questo National match si rivela particolarmente comoda e stabile per l'appoggio sul bancone, ed è munita di un bel calciolo ribaltabile in alluminio. All'interno del calcio, in corrispondenza del castello, è applicato un esteso glass bedding di ottima fattura, una delle caratteristiche distintive dei National match.
Le parti metalliche sono finite con una fosfatazione nera, tranne ovviamente la canna inox che è spazzolata.
Il caricatore ha la capacità di 10 colpi, conformemente alle specifiche della catalogazione italiana: si riempie agevolmente e l'inserimento è comodo e veloce, appena capita l'angolazione giusta con cui presentarlo al bocchettone. La diottra ha due comode ghiere per la regolazione in alzo e brandeggio, con clic di mezzo minuto d'angolo, mentre il mirino è ben protetto da due robuste alette laterali. Pur non adorando le diottre militari, siamo costretti ad ammettere che, in questo caso, le proporzioni dell'apertura e del mirino sono indovinate: si va in mira con la massima naturalezza, senza "vedere troppo" intorno al mirino e senza che l'apertura sia troppo stretta.
Sulla sinistra del castello è posta la levetta dell'hold-open. Il castello è prodotto per microfusione (a differenza di quelli militari, che erano realizzati per fucinatura) e anche qui le finiture sono tipicamente americane: ottime lavorazioni nelle parti che ne abbisognano, sabbiatura fine altrove. Anche l'otturatore appare ben rifinito.
Il grilletto è quello classico militare, non molto largo con corsa in due tempi, mentre la sicura è comandata da una levetta posta di fronte al grilletto.
Mentre lo scatto match in due tempi è eccellente, un appunto va mosso alla guardia del grilletto: gli spigoli sono lasciati troppo grezzi e infastidiscono il tiratore. L'arma si smonta sbloccando il ponticello del grilletto, tirando la parte posteriore all'indietro. L'operazione non è sempre agevole, ma ci si può aiutare forzando con la punta di una cartuccia o un cacciavite nel foro della guardia. Sbloccato il ponticello, si estrae il pacchetto di scatto e si può sfilare il calcio all'indietro, estraendone l'estremità anteriore dalla ghiera in corrispondenza della presa di gas.
La meccanica è ben lavorata anche nelle parti nascoste, solo sul fianco del castello ci sono lievi segni di utensile. L'asta d'armamento ricorda quella del Garand, ma grazie ai miglioramenti della presa di gas risulta immune dai problemi di affidabilità che a volte affliggono il vecchio fucile M1.
L'accessibilità alle varie parti e alla molla di recupero è agevole e l'otturatore si sfila abbastanza facilmente verso la parte superiore del castello.
​Il blocco della presa di gas, molto più arretrato che nel Garand, è dotato di un sistema di compensazione a camera di espansione che risulta molto efficace, anche se la parte esterna del gruppo, oltretutto bene in vista, è lasciata un po' troppo grezza. Questo, insieme al ponticello del grilletto, è il solo particolare la cui finitura risulta al di sotto del livello del resto dell'arma. Nella parte anteriore del gruppo di presa gas è posta la vite per bloccare l'afflusso. L'otturatore deve, a quel punto, essere scarrellato manualmente: questo tipo di funzionamento era usato solo per il lancio di granate con l'apposita cartuccia a salve. È possibile sparare anche munizioni normali con la presa di gas bloccata, ma si possono riscontrare variazioni nel punto d'impatto.
La canna è selezionata, in acciaio inox, lunga 22 pollici (550 mm), con rigatura a sei principi con passo di 11 pollici, di tipo semipesante con rompifiamma. La prova di tiro si è svolta con cartucce commerciali Lapua match di 168 grani, Norma match hollow point di 168 grani e Winchester con palla spire point di 150 grani. Le ricariche sono state allestite con bossoli Remington, inneschi Cci 34 (specifici per le armi semiautomatiche prive di molla di contrasto al percussore, in quanto più resistenti al cosiddetto slam fire) e palle Hornady National match Hpbt di 168 grani, con polveri Winchester 748 (42 grani) e Vihtavuori N135 (40 grani).
Abbiamo regolato la lunghezza della cartuccia carica a 68,5 mm. Si tratta di dosaggi molto tranquilli, che peraltro producevano buone rosate in altri M14 di tipo standard. Abbiamo, inoltre, usato una ventina di cartucce allestite alla buona, con palla Remington Sp di 125 grani e 44 grani di N135, solo allo scopo di sparare qualche colpo per sgrossare la prima regolazione dell'ottica senza sprecare troppe cartucce "buone". Con un certo stupore, dobbiamo ammettere che anche queste munizioni hanno prodotto rosate interessanti, anche se sono di una tipologia poco coerente con lo spirito di un National match.
L'M1A National match è stato provato con un cannocchiale Leupold 20x, montato su attacco tipo Picatinny della stessa Springfield armory.
L'arma è stata provata su bancone con rest, alle distanze di 100 e 200 metri.
Il funzionamento dell'otturatore, per i primi colpi era poco fluido, ma la scorrevolezza è andata migliorando rapidamente, fino a diventare gradevole alla fine della sessione di tiro, dopo una cinquantina di colpi.
Lo scatto, invece, è stato eccellente fin da subito e gli oltre 2.000 grammi necessari per lo sgancio non si avvertono per nulla: la precorsa è pulitissima, lo sgancio è netto e prevedibile, ma non troppo secco, non esiste collasso di retroscatto.
Il rinculo e il rilevamento sono avvertibili, ma contenuti e non affaticano minimamente il tiratore. La ripetizione è sempre stata affidabile e, anche se con le ricariche più tranquille la corsa dell'otturatore era inevitabilmente fiacca, non ci sono stati malfunzionamenti di sorta.
L'espulsione dei bossoli è stata regolarissima. I bossoli di risulta sembrano sparati da un fucile bolt-action: non ci sono deformazioni in nessuna parte del corpo né del fondello, la percussione è decisa e centrata, si notano solo alcuni leggeri graffi superficiali, non ci sono annerimenti del colletto.
Esaminando i bersagli, ci si rende conto che tutto il lavoro di messa a punto svolto in fabbrica ha prodotto i suoi risultati: le rosate sono regolari e quasi sempre contenute entro il minuto d'angolo, anche se l'arma ha mostrato una particolare predilezione per le ricariche con palla Hornady match di 168 grani e polvere N135, con le quali sono riuscite un paio rosate di quattro colpi in 18 e 20 mm a 100 metri.
Un aspetto che ci ha impressionato è stata la stabilità del punto d'impatto anche quando si scalda la canna più del dovuto: la rosata si apre poco (al massimo di alcuni millimetri) e non "si sposta", come spesso avviene scaldando troppo i fucili a presa di gas. Sono veramente pochi i fucili semiautomatici in grado di fare lo stesso.
Il M1A National match che abbiamo provato si è rivelato un'arma solida e ottimamente realizzata, all'altezza della fama di proverbiale precisione che l'M14 si è conquistato in decenni di competizioni e di servizio come fucile sniper.
Avendo più tempo e calma per curare la ricarica, i risultati possono essere ulteriormente migliorati, ma anche così questo M1A National match può rivaleggiare a testa alta con gli altri fucili di precisione di derivazione militare (e non solo con quelli semiautomatici). A chi è dedicato questo M1A National match? Innanzitutto ai cultori dell'M14, poiché in Italia non è mai stata importata la versione National match, né di nuova produzione né di provenienza ex militare. L'M14, anche se di tipo standard, è sempre un'arma che dà soddisfazione sul campo di tiro, sia per la precisione sia per la sensazione che trasmette al tiratore. Munito di cannocchiale, l'M14 si confronta senza paura anche con i più quotati sniper semiautomatici, come per esempio il Dragunov (suo avversario storico): anche se il National match non è storicamente un fucile da "cecchino", ricordiamo che è stato la base per una generazione di ottimi fucili per tiratore scelto.

​L'articolo completo è stato pubblicato su Armi e Tiro – novembre 2002
Produttore: Springfield Armory, Springfield Inc., 420 West Main St. Geneseo, Illinois, 61524 Usa, tel. 80.06.80.68.66, 00.13.09.94.43.676, www.springfieldarmory.com
Importatore:Ares Distribution srl, via Correcchio 21/A, 47122 Forlì (Fo), tel. 0543-1715321, fax 0543-1715321, www.ares-distribution.com, info@aresdistribution.com
Modello: M1A National match
Tipo: carabina semiautomatica
Calibro: .308 Winchester
Impiego specifico: Tiro a segno
Funzionamento: a recupero di gas con otturatore rotante a due tenoni frontali
Alimentazione: caricatore amovibile bifilare a presentazione alternata
Numero colpi: 10
Percussione: cane interno
Sicura: a leva sul ponticello
Canna: tipo National match medio pesante, lunga 22" (550 mm), rigatura a 6 principi destrorsi con passo di 11", con rompifiamma
Mire: a diottra tipo match, predisposizione per diversi tipi di attacco ottica
Lunghezza totale: 1.120 mm
Peso: 4.750 grammi
Materiali: azione in acciaio al carbonio, canna in acciaio inox, calcio in noce americano, copricanna in fibra di vetro
Finiture: parti in acciaio al carbonio fosfatate, canna inox spazzolata
Numero del Catalogo nazionale: 6.729 (arma da caccia)