Occhio al… Blackout

Alcune immagini delle catastrofiche conseguenze dell’utilizzo di proiettili calibro .300 Aac Blackout in canne calibro .223
Il .300 Aac Blackout, abbreviato .300 Blk, è ancora un calibro di nicchia nel nostro mercato. Tuttavia, sta riscuotendo un grande successo nel mercato americano per diverse ragioni, prima fra tutte la facilità di convertire un Ar15 da 5,56/.223 a .300 Blk. La conversione, infatti, prevede la sola sostituzione della canna e del semicastello superiore. Otturatore, semicastello inferiore, gruppo di scatto e caricatori rimangono gli stessi del .223 .
Questa facilità di conversione, però, porta con sé alcuni rischi, specialmente se si possiedono molte armi e munizioni sia in .223 sia in .300 Blk. Se distratti, si può sparare il .300 Blk in un'arma con canna per .223, cosa che può accadere perché le armi in .223 sono effettivamente in grado di camerare e sparare il .300 Blk. Il bossolo di entrambi i calibri, infatti, ha diametro della base di 0,376 pollici (9,6 mm) e una lunghezza totale della cartuccia di 2,26 pollici (57 mm). Identico è anche il diametro del fondello, 0,378 pollici (9,6 mm).
Il fattore che porta alle disastrose conseguenze che vedete nelle foto è la differenza tra i proiettili dei due calibri. Il .300 Blk, infatti, ha un ogiva del diametro di 0,308 pollici (7,8mm), mentre il .223 di 0,224 pollici (5,7 mm). A questo, bisogna anche aggiungere la grande differenza di pressione tra i due calibri. Diventa facile capire come sparare un proiettile con un diametro molto superiore rispetto a quello della canna possa causare danni enormi. 
Come potete vedere, gli Ar15 in .223 che hanno sparato il .300 Blk sono letteralmente esplosi, fortunatamente i tiratori non hanno subito ferite gravi.
Ricordiamo quindi ai nostri lettori di prestare sempre la massima attenzione, di utilizzare il calibro corretto per le proprie armi e di indossare sempre protezioni adeguate per occhi e orecchie. (Alessandro Chiarenza)