Nessuna penalizzazione. Anzi!

Alla redazione di Armi e Tiro è giunta una mail che farebbe riferimento ad alcuni tiratori del Nord-Ovest, con la quale si critica la decisione di modificare il numero minimo delle gare necessarie per accedere alla finale

Il testo della mail che abbiamo ricevuto. 

Dopo la decisione presa da AeT di ridurre le gare previste come da atto pubblico sulla rivista, dal n° di 7 al n° di 6, i tiratori sotto elencati non trovano giusto che nel numero di 6 gare non possa essere contata la gara di Potenza. Gli stessi chiedono quindi che il limite delle 6 gare dopo Maccagno venga rimosso, includendo anche la possibilità di inserire la gara di Potenza. Anche perché sarebbe ridicolo che un tiratore con 6 gare possa contare Potenza per rafforzare il proprio punteggio, mentre il tiratore con 5 gare non la possa contare per la qualificazione. Sempre tenendo conto delle decisioni future dei singoli tiratori.

Tiratori Nord-Ovest Baldini, Damiani, De Marco, Morea, Pellegrini, Revetria, Tocchio

La risposta di Armi e Tiro 

La decisione di ammettere alla finale di Torgnon anche i tiratori che hanno disputato solo sei gare (quattro per Cacciatori e Varmint) è stata assunta dalla redazione valutando due aspetti: l’annullamento della gara di Varsi pochi giorni prima della disputa; la richiesta avanzata da alcuni tiratori che non volevano essere costretti a sopportare la lunga trasferta di Monticchio (Pz) per effettuare la settima gara. Prima di assumere tale determinazione in deroga al regolamento, la redazione di Armi e Tiro ha sentito a livello consultivo alcuni membri del gruppo di lavoro, come da punto 20 del regolamento 2016, i quali, a loro volta, hanno sottoposto la richiesta ad alcuni tiratori attivi nel circuito. Sebbene il parere di abbassare il limite da 7 a 6 gare non sia stato condiviso da tutti gli interpellati, la redazione ha deciso di procedere comunque.

Non si capisce perché alcuni dei tiratori non disposti ad affrontare la trasferta di Potenza per disputare la settima gara siano ora disponibili a intraprendere lo stesso viaggio per disputare la sesta. Ma, soprattutto, alla base della decisione di Armi e Tiro c’è la volontà di non vedere penalizzati quei tiratori che a Varsi avrebbero potuto effettivamente disputare la settima gara e non di concedere una scappatoia a chi, con cinque gare, anche con la disputa di Varsi non avrebbe potuto raggiungere il minimo previsto dal regolamento.