La tolleranza zero di Cameron

Il premier inglese risponde alle esigenze di sicurezza dei cittadini. Possibilità di difendersi dai furti, anche con le armi, più rigore con i delinquenti che reiterano e si macchiano di reati gravi, gli stranieri accusati di aggressione potranno evitare il procedimento giudiziario se promettono di tornare al loro Paese d’origine.

«La mia missione è fare in modo che le famiglie si sentano sicure nelle loro abitazioni e possano camminare per le strade liberamente e senza paura», il premier britannico David Cameron lancia il piano del governo per la riforma della giustizia e promette di ridare ai proprietari di casa e ai negozianti il diritto di tutelare il proprio. Sembra che chi subisce un furto potrà usare "una forza ragionevole", quando è stata violata la proprietà privata, anche se questo può voler dire prendere in pugno un’arma e sparare. La legislazione vigente lo ammette solo in caso di pericolo di vita.

Per rispondere alla sensazione di insicurezza di molti cittadini Cameron ha deciso anche di abbandonare il piano annunciato dal ministro della Giustizia, Ken Clarke, che prevedeva uno sconto di pena del 50% per chi, in caso di reato, si dichiarasse subito colpevole.

«I cittadini devono sapere che i criminali più pericolosi resteranno dietro le sbarre per molto tempo». Così chi si è macchiato di crimini a sfondo sessuale e reitera il reato non avrà altro scampo che una sentenza di carcere a vita. Sbagliare due volte non sarà possibile quando si è già criminali di un certo livello. «Law and order» è il motto riesumato dal leader conservatore per rispondere alla pancia del Paese.

Per affrontare l’emergenza delle carceri sovraffollate (oggi a quota 85.345 detenuti, più del doppio del 1980) il piano prevede che gli stranieri accusati di aggressione possano evitare un procedimento giudiziario se promettono di tornare al loro Paese d’origine.