Usa: il congresso approva l’inasprimento del background check

La portavoce del Congresso, Nancy Pelosi

Con due distinte votazioni, il congresso degli Stati Uniti ha approvato un primo pacchetto di misure volte a rendere meno agevole l’accesso all’acquisto di un’arma da parte dei cittadini. Con il primo scrutinio, approvato con una maggioranza trasversale di 227 voti favorevoli contro 203 contrari, si è disposta l’applicazione del Background check, cioè la verifica preliminare che non vi siano motivi ostativi tramite il database dell’Fbi, a tutte le transazioni in materia di armi, anche quelle che avvengono per corrispondenza o nelle fiere. Il secondo provvedimento, approvato con 219 favorevoli e 210 contrari, estende il periodo finestra che l’Fbi ha a disposizione per valutare l’idoneità all’acquisto del richiedente, dagli attuali 3 giorni, a 10 giorni. Scaduto tale lasso di tempo, vale il silenzio-assenso.

Per diventare esecutivi, questi provvedimenti dovranno superare anche il vaglio del senato, che finora si è sempre opposto a qualsivoglia ipotesi di restrizione sull’acquisto di armi. In questo momento tuttavia, dalla storica maggioranza repubblicana, si è passati a una eguaglianza di 50 senatori repubblicani e 50 democratici, il che lascia la partita decisamente aperta.