Tutela della natura in Costituzione, battuto l’animalismo estremista

La proposta di modifica all’articolo 9 della Carta costituzionale introduce il principio di tutela della natura e della biodiversità in modo equilibrato e lontano da letture ideologiche. Soddisfazione da parte di fondazione Una e Federcaccia

La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato il testo di modifica dell’articolo 9 della Costituzione, che propone l’introduzione della tutela dell’ambiente e della biodiversità. Nonostante i timori iniziali, il testo formulato è stato accolto con apprezzamento anche da parte delle associazioni venatorie, soprattutto grazie a un approccio equilibrato e ragionato, lontano dalle richieste dell’estremismo animalista che avrebbe voluto sfruttare l’occasione per sferrare un duro attacco al mondo venatorio.

Stando alla modifica proposta, la Costituzione “Tutela l’ambiente e gli ecosistemi, come diritto fondamentale della persona e della comunità, promuovendo le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Persegue il miglioramento delle condizioni dell’aria, delle acque, del suolo e del territorio, nel complesso e nelle sue componenti, protegge la biodiversità e promuove il rispetto degli animali. La tutela dell’ambiente è fondata sui princìpi della precauzione, dell’azione preventiva, della responsabilità e della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente”.

Il presidente di fondazione Una, Maurizio Zipponi, si è detto soddisfatto del testo proposto, aggiungendo che «la collaborazione tra tutte le parti abbia consentito di raggiungere un risultato estremamente positivo e lontano da posizioni ideologiche: il riconoscimento della tutela degli ecosistemi e della biodiversità, della quale l’uomo, e il cacciatore moderno inteso come “paladino del territorio” è parte integrante. Questo risultato è frutto di un modello collaborativo in cui Fondazione UNA crede fermamente e che applica quotidianamente, lavorando fianco a fianco con numerose realtà nazionali e internazionali per realizzare un contesto territoriale e ambientale sostenibile». Soddisfazione anche da parte del presidente di Federcaccia Massimo Buconi, il quale ritiene che la modifica al testo sia «non una vittoria dell’animalismo, come qualcuno sta cercando di vendere in queste ore per interessi di parte, ma il giusto riconoscimento all’interno della nostra Carta dell’ambiente e della fauna, bene di tutti gli italiani al pari dei beni culturali e del paesaggio, che già l’articolo 9 della Costituzione prevede».