Tanfoglio Force Esse sport calibro 9×21

La Force esse è la novità assoluta nella gamma delle pistole semiautomatiche Tanfoglio: presentata all’inizio del 2021 (e provata estesamente nella sua versione standard sul fascicolo di marzo di Armi e Tiro), è oggi disponibile anche nell’allestimento sport, classificato (come il nome evidentemente suggerisce) sportivo e caratterizzato dall’impiego di tacca di mira regolabile e doppio mirino intercambiabile. La Force esse è la prima polimerica striker dell’azienda gardonese e si segnala nel panorama, oggi oltremodo affollato, delle concorrenti di categoria innanzi tutto per l’originalità del sistema di scatto, al quale consegue una elevata qualità della pulizia della corsa (in due tempi) e un ridotto peso di sgancio, che consente anche al neofita di sfruttare da subito al 100 per cento le potenzialità di precisione dell’arma.

Come è fatta
L’archetipo di partenza è quello della Tanfoglio Force, la prima polimerica dell’azienda, che come è noto, però, aveva una architettura meccanica a cane esterno con scatto ad Azione mista facoltativa e resta assolutamente a catalogo, nelle sue più moderne interpretazioni tra le quali annovera l’attuale Force plus, caratterizzata dal fusto polimerico modificato e attualizzato rispetto alla Force dei primi anni, seguendo i più moderni criteri ergonomici, con nuova texture grippante sui fianchi, sul front strap e sul backstrap e un finger rest per il pollice su entrambi i lati dell’impugnatura. Rispetto alla Force plus, la esse sport mutua anche il dust cover che si prolunga fino all’estremità anteriore del carrello, al fine di garantire la massima lunghezza alla sottostante slitta Picatinny integrale, devoluta all’applicazione di accessori tattici come torce, laser eccetera. Risulta, invece, completamente autonoma e innovativa nell’organizzazione dello scatto, ma anche nel design del carrello otturatore, che risulta particolarmente slanciato esteticamente grazie alle profonde scanalature “in fuga” verso la volata, ma anche grazie alle fresature di presa di nuovo disegno, profonde, spaziate e inclinate in avanti, presenti sia sulla parte posteriore, sia sulla parte anteriore del carrello.

Il sistema di chiusura è di tipo geometrico a corto rinculo con canna oscillante tipo Petter, che prevede un vincolo meccanico tra canna e carrello, costituito da due risalti sulla sommità della canna che si inseriscono entro altrettante sedi nel cielo del carrello. Allo sparo, quindi, i due elementi rinculano solidali per un breve tratto, sufficiente a far uscire il proiettile dalla volata e far scendere le pressioni in canna, allorché la culatta della canna viene forzata ad abbassarsi dall’interazione tra l’asse dell’hold open e un profilo a camme ricavato nello zoccolo inferiore della camera di cartuccia, finché i risalti sulla canna non escono completamente dalle sedi nel carrello e quest’ultimo prosegue da solo la propria corsa, estraendo ed espellendo il bossolo sparato. La distensione della molla di recupero riporta in avanti l’otturatore dopo aver raggiunto il punto morto posteriore, che quindi sfila la cartuccia seguente dal caricatore e la camera. L’alimentazione è costituita dal classico caricatore bifilare in acciaio a presentazione singola, della capacità di 15 cartucce, trattenuto dal pulsante reversibile collocato alla base del ponticello.

Lo scatto è a percussore lanciato, inserito all’interno dell’otturatore, in sola Singola azione. Lo stato di armamento del percussore è evidenziato dalla sua coda semicircolare, che protrude dall’estremità posteriore del carrello mettendo sull’avviso il tiratore sia dal punto di vista visivo, sia tattile. Rispetto alla maggior parte delle polimeriche striker, Tanfoglio ha scelto di non utilizzare un sistema automatico di sicurezza sul grilletto contro l’azionamento involontario (scelta peraltro condivisa da un’altra delle semiauto polimeriche striker più famose, la Sig Sauer P320) e di dotare l’arma di una sicura manuale sul fusto, analoga a quella che equipaggia le versioni “F” della produzione dell’azienda con cane esterno tanto a fusto polimerico quanto a fusto metallico (e anch’essa disponibile opzionalmente sulla P320). Ciò presenta il vantaggio, in effetti, di consentire una transizione più rapida dal cane esterno al percussore lanciato, per chi abbia in uso una Tanfoglio Force normale o una Tanfoglio a fusto metallico. Nello stesso tempo, la presenza della sicura manuale consente di avere un’assoluta sicurezza di porto con il colpo in canna ma, soprattutto, consente di conferire una maggior sicurezza psicologica a chi si trova a disagio nel maneggiare, e magari portare per servizio, una polimerica striker senza sicure manuali. La sicura manuale può essere inserita tanto con il percussore armato quanto in posizione di riposo, in quest’ultimo caso ostacola l’arretramento del carrello.

Coadiuva la sicura manuale, comunque, quella automatica al percussore, che non consente a quest’ultimo di raggiungere l’innesco della cartuccia camerata se il grilletto non sia intenzionalmente premuto. Rispetto alla precedente produzione Tanfoglio, è anche presente un indicatore di colpo in canna, costituito da una fresatura semicircolare posta sul lato posteriore della finestra di espulsione, al di sopra della faccia dell’otturatore.

Mire e scatto
Gli organi di mira sono l’elemento maggiormente caratterizzante la versione sport rispetto alla Force esse standard. In particolare, a fare la differenza è la tacca di mira, con profilo Novak, completamente regolabile micrometricamente in altezza e derivazione. Rispetto alla tacca standard non sono presenti i due dot bianchi ai lati della finestra, per la collimazione istintiva. Il mirino standard, che è innestato su una guida a coda di rondine alla sommità della volata del carrello e fermato con un grano Allen, ha cresta rettangolare nera, ma è fornito di serie un secondo mirino, con relativa chiave per lo smontaggio del grano, che prevede un inserto ad alta visibilità in fibra ottica di colore rosso, applicabile a scelta del tiratore.

Lo scatto è uno degli elementi più interessanti nel panorama delle striker, anche con scatto in sola Singola azione: in due tempi, presenta una precorsa relativamente lunga, però fluida e pulita, e un secondo tempo estremamente netto, del tutto privo di collasso di retroscatto, con un peso complessivo rilevato con il nostro dinamometro Lyman, pari a 1.500 grammi. Reset piuttosto corto, grilletto più verticale rispetto a quello della Force a cane esterno e Azione mista, al fine di esaltare le prestazioni nel tiro in Singola azione. Buona parte del merito della dolcezza dello scatto è determinata dalla peculiare concezione del dente di scatto, che interagisce con la coda del percussore mediante un movimento rotatorio sull’asse orizzontale, anziché verticale.

La nostra prova
Abbiamo condotto i nostri test di sparo al Tiro a segno nazionale di Gardone Val Trompia (Bs), sulla distanza di 15 metri, alternando quattro caricamenti blindati classici di 124 grani prodotti rispettivamente da Geco, Magtech, Sellier & Bellot e Winchester, a cui abbiamo aggiunto una rimanenza di ricariche allestite con palla ramata di 124 grani e 6,5 grani di Vihtavuori 3N37.

L’impugnatura della Force l’abbiamo sempre apprezzata, per la corretta inclinazione (mutuata dai fusti metallici Tanfoglio), il ridotto spessore e la generosa elsa, questo è ulteriormente perfezionato dalla texture estremamente grippante e dal finger rest laterale. Il ponticello risulta liscio e rastremato, non ha quindi la funzione di appoggio per il dito indice della mano debole, come era costume negli anni Ottanta e Novanta, tale tendenza sta peraltro sempre più cadendo in disuso.

L’armamento del carrello risulta molto agevole, in particolare abbiamo apprezzato la funzionalità delle fresature anteriori che, pur seguendo la rastrematura del carrello (quindi non hanno assetto ortogonale, bensì inclinato), sono straordinariamente efficaci, specialmente considerando che il carrello non ha i lati sporgenti rispetto alla superficie del telaio e, quindi, risulta inferiore tendenzialmente la superficie disponibile per la presa delle dita della mano debole.

Lo scatto è promosso a pieni voti senza alcuna discussione ma, soprattutto, senza il minimo affiatamento preliminare: punti, miri, premi e il foro del proiettile si disegna esattamente dove stavi mirando, senza il benché minimo collasso di retroscatto sul quale doversi concentrare. Solo la transizione tra il primo e il secondo tempo è risultata a nostro avviso poco netta, ma si tratta di una impressione personale che non si è in alcun modo riverberata sui risultati pratici.

La prova completa su Armi e Tiro di marzo 2022

 

Scheda tecnica
Produttore: Tanfoglio, tanfoglio.it
Distributore: Tfc, via Marconi 118/b, 25069 Villa Carcina (Bs), tel. 030.89.83.872, tfc.it
Modello: Force esse sport
Calibro: 9×21
Funzionamento: semiautomatico, corto rinculo di canna sistema Petter
Alimentazione: caricatore bifilare a presentazione singola
Numero colpi: 15
Lunghezza canna: 112 mm
Lunghezza totale: 208 mm
Scatto: Singola azione, in due tempi, peso rilevato 1.500 g
Percussione: percussore lanciato
Sicura: automatica al percussore, manuale a leva sul fusto; indicatore di percussore armato e di colpo in canna
Mire: mirino fisso, sostituibile (due in dotazione, con e senza riferimento in fibra); tacca di mira regolabile micrometricamente in altezza e derivazione
Materiali: fusto in polimero, canna e carrello in acciaio al carbonio
Finiture: brunitura nera opaca
Peso: 840 grammi
Qualifica: arma sportiva
Prezzo: 759 euro, Iva inclusa