Pro e anti-armi si sfidano per la Georgia

È la contrapposizione tra proibizionisti e favorevoli al legale possesso di armi a tenere banco in vista delle elezioni per i senatori della Georgia, che saranno fondamentali per dare mano libera a Biden

Il 5 gennaio 2021 si svolgeranno i ballottaggi nello Stato della Georgia per due seggi del senato federale: si tratta di un ballottaggio storico, perché se entrambi i seggi andassero ai candidati democratici Jon Ossoff e Raphael Warnock, il senato federale avrebbe maggioranza “dem” e il presidente eletto Joe Biden avrebbe mano libera per le sue iniziative legislative in materia di restrizioni armiere.

Per questo motivo, sia i gruppi pro-armi, sia i gruppi anti-armi stanno seguendo con grande attenzione la fase pre-elezioni: Nra, Gun owners of America, Gun rights America e altre associazioni hanno investito alcuni milioni di dollari a supporto dei candidati repubblicani David Perdue e Kelly Loeffler (in foto), sottolineando l’importanza della contesa a livello federale.

Le associazioni anti-armi hanno finora dichiarato un investimento molto inferiore, mirato però specificamente all’elettorato già orientato per il voto dem, al fine di promuovere al massimo grado la partecipazione effettiva al voto.

La Georgia è uno degli Stati tradizionalmente legati alla difesa dei diritti connessi al secondo emendamento, quindi tradizionalmente pro-armi, ma nel 2018 questa certezza è stata erosa dall’elezione di una rappresentante Dem, Lucy McBath, al congresso della Georgia, spodestando un repubblicano in carica e dando l’avvio a una vera e propria campagna per la sicurezza sulle armi da fuoco. Secondo un sondaggio sempre del 2018 condotto dall’Università della Georgia, il 45 per cento degli elettori repubblicani ha affermato di volere leggi più severe sulla vendita delle armi da fuoco, contro il 90 per cento degli elettori dem.