Per una Federcaccia di domani

Il Consiglio nazionale Fidc che si è svolto oggi a Roma, è stato incentrato sulla preparazione dell’assemblea nazionale che si terrà entro questo mese di dicembre. Momento centrale della riunione il confronto sul progetto “Per una Federcaccia di domani”, preceduto negli ultimi mesi da seminari e tavoli di lavoro e approfondimento partecipati. Gli interventi di Dall’Olio, Carnacina e D’Angelo

Il Consiglio nazionale Fidc che si è svolto oggi a Roma ha visto i presidenti regionali presenti affrontare in modo partecipe i diversi temi all’ordine del giorno, anche in preparazione della prossima assemblea nazionale che si terrà entro questo mese di dicembre.

Momento centrale della riunione il confronto sul progetto “Per una Federcaccia di domani”, preceduto negli ultimi mesi da seminari e tavoli di lavoro e approfondimento partecipati e condivisi.

È stato seguito con grande attenzione, quindi, l’intervento del presidente Gianluca Dall’Olio in merito allo stato di avanzamento di questo piano di revisione del modello organizzativo della Federazione che intende ridisegnare la sua struttura, anche attraverso una necessaria riscrittura dello statuto, per renderla in grado di affrontare sempre meglio le sfide che ci porrà il futuro della caccia, dell’ambiente e dell’associazionismo.

Solo un indirizzo al momento, che è stato compreso, apprezzato e fatto proprio con una adesione unanime dai presidenti regionali presenti e che si vedrà concretizzare nei prossimi mesi con la realizzazione di un modello da applicare gradualmente nel corso dell’attuale ciclo.

Un primo passo di grande importanza verso la realizzazione di quella che sarà la Federazione della caccia di un domani che è già presente.

Ma tutto il consiglio si è svolto in un clima improntato alla fattiva collaborazione.

I lavori si sono aperti come di consueto con la relazione del presidente nazionale, che ha ripercorso gli ultimi avvenimenti che hanno visto in vario modo protagonista la Federazione.

Dall’Olio si è soffermato sulla posizione di aperta ostilità alla caccia e ai cacciatori assunta dal Ministro Brambilla e da una parte dell’attuale forza di Governo, dando ampia diffusione alle iniziative portate avanti assieme al CnCn e alle altre Associazioni di Face Italia, in particolare l’impegnativa campagna stampa, senza precedenti, sui principali quotidiani per far conoscere agli italiani la verità su come l’attività venatoria è svolta e regolata nel nostro Paese.

Sempre a questo scopo, ancora insieme a CnCn e Face si sta procedendo a una serie di presentazioni sul territorio regionale dei risultati emersi dalla ricerca commissionata al professor Finzi di Astraricerche, per raggiungere in modo capillare ogni strato della società.

Il vicepresidente Lorenzo Carnacina è poi intervenuto per relazionare sull’attività dell’Ufficio Avifauna, ricordando che grazie all’impegno dei suoi componenti ha costituito un utile aiuto alle Regioni al momento della stesura dei calendari venatori e ha permesso di resistere positivamente là dove si sono verificati casi di impugnazione da parte degli anticaccia.

Fra le iniziative promosse (progetti di raccolta dati sulla allodola e sui turdidi, un progetto radiotracking sulla beccaccia) particolare soddisfazione e piena adesione ha raccolto l’idea di istituire una giornata nazionale sullo storno per procedere a una quanto più veloce possibile reintroduzione di questo selvatico fra le specie cacciabili.

Anche il vicepresidente Antonio D’Angelo è intervenuto per condividere le sue riflessioni in merito al progetto, che ha definito necessario per il futuro della Federcaccia, e per sottolineare l’importanza del cammino intrapreso sulla strada della ricerca scientifica, sottolineando quanto in questo campo può essere importante la rappresentanza del Sud Italia. Ha poi reso conto dei risultati riportati dal settore sportivo, per il quale ha delega, e ha avanzato la proposta di un progetto per la ricostituzione del patrimonio faunistico di avifauna nobile all’interno dei parchi e l’impiego dei cani da caccia per i successivi censimenti, essenziali per una corretta gestione faunistico ambientale.