Nel Canada disarmato da Trudeau è strage… a colpi di coltello

Sono passati poco più di due anni dalla strage compiuta nel Manitoba canadese da parte di Gabriel Wortman, insospettabile odontoiatra con la passione per le uniformi della polizia a cavallo: 18 persone uccise con pistole e carabine “d’assalto” (poi si è appurato che erano state contrabbandate dagli Stati Uniti), una azione insensata alla quale il primo ministro Justin Trudeau ha risposto con una gigantesca operazione di messa al bando delle armi definite “d’assalto”, alla quale è seguita proprio in queste settimane la messa al bando anche delle armi corte (delle quali, al momento, è stata vietata l’importazione).

Sta di fatto che, a quanto pare, si è dimostrato nel modo più drammatico che queste misure non sono in grado, di per sé, di scongiurare il verificarsi di omicidi di massa, perpetrati da pazzi o terroristi (non è ancora chiaro quali siano le deliranti motivazioni dei due autori del massacro, che ha avuto luogo in 13 punti diversi), evidenziando la loro natura eminentemente demagogica. Il Canada sembra destinato ad avviarsi a imitare in tutto e per tutto la Gran Bretagna, sotto il profilo del rigore in materia di armi da fuoco legittimamente detenute, ma anche, evidentemente, sotto il profilo del fatto che gli omicidi non vengono malgrado ciò scongiurati, bensì commessi, banalmente, con strumenti diversi dalle armi da fuoco oppure (come in realtà è accaduto con la strage del 2020) con armi da fuoco di provenienza illegale.

Ancora non è stato definito nel dettaglio quale sarà il costo complessivo dell’operazione di buyback delle armi “d’assalto” vietate dal primo ministro Trudeau (il termine per l’operazione è stato spostato a ottobre 2023), ma a suo tempo le autorità di polizia canadesi (polizia a cavallo in testa) avevano fatto notare come quei fondi sarebbero stati molto più utilmente impiegati nel rafforzare gli organici della polizia, con particolare riferimento al controllo delle frontiere con gli Stati Uniti, confine dal quale giunge la stragrande maggioranza delle armi illegali poi impiegate dalla criminalità canadese.