Canada in lutto, parte lo sciacallaggio anti-armi

Un pazzo ha ucciso diverse persone in Nuova Scozia: non si sa che arma abbia usato né come se la sia procurata, ma per il primo ministro Justin Trudeau è tempo di vietare i black rifle

Sembra una fotocopia, e purtroppo tinta del colore peggiore, cioè il porpora del sangue di innocenti, di quanto accaduto in Nuova Zelanda: un folle che si mette a sparare all’impazzata e senza apparente senso in Nuova Scozia, Canada, uccidendo 18 persone tra cui una agente della polizia a cavallo, per essere infine ucciso anch’esso dopo 12 ore di caccia all’uomo. I contorni della vicenda in sé sono ancora piuttosto oscuri, si sa solo che l’omicida, Gabriel Wortman, aveva una clinica odontoiatrica ben avviata e non risulta avesse precedenti di violenza o estremismo politico. La cosa curiosa è che a quanto pare l’uomo aveva un interesse specifico per la polizia a cavallo canadese (Rcmp, Royal canadian mounted police) e collezionava oggettistica relativa. A quanto pare, per commettere il suo folle gesto si sarebbe anche travestito da poliziotto e avrebbe addirittura potuto disporre di una autovettura con i fedeli contrassegni della Rcmp, che le stesse forze dell’ordine nel corso della caccia all’uomo hanno potuto distinguere solo grazie al codice identificativo riportato sulla fiancata.

Insomma, sono molte ancora le cose da chiarire, e sotto molti punti di vista. Chi invece ha le idee perfettamente chiare, beato lui, è il primo ministro canadese Justin Trudeau (in foto), che ovviamente ha preso la palla al balzo dichiarando che appena riaprirà l’attività legislativa forzatamente fermata dall’emergenza Coronavirus, porterà avanti con ancora maggiore efficacia il progetto di legge per la messa al bando dei black rifle che, peraltro, aveva già predisposta con un apposito progetto di legge ancora prima della sua rielezione, avvenuta alla fine del 2019. Va anche detto che, proprio in occasione delle ultime elezioni, il partito liberale del quale Trudeau è rappresentante ha visto un forte ridimensionamento dei propri consensi e lo stesso Trudeau ha ricevuto solo il 33,1 per cento delle preferenze (contro il 34,4 per cento del leader conservatore Andrew Scheer), sufficienti a formare comunque un governo di minoranza. Per trovare un primo ministro canadese che sia riuscito a governare con meno del 35 per cento dei consensi bisogna andare indietro nel tempo fino al 1867, trovando il 34,8 per cento di John Macdonald. Appare quindi abbastanza evidente che sia la demagogia costruita sulla pelle degli innocenti, lo strumento scelto da Trudeau per riguardagnare i consensi perduti. Come sempre, a spese dei cittadini legali possessori di armi.