Letargo? Anche no, grazie…

La provincia autonomia di Trento continua a diramare allerta sui movimenti degli orsi negli abitati dei paesi montani: nonostante ormai sia scesa la neve e sia iniziato l’inverno, per i plantigradi di letargo, apparentemente, non se ne parla

In Trentino continuano le scorribande di orsi nei paesi, specialmente di notte. Infatti nei comuni di Ville d’Aunania e di Contà, in Val di Non, è stato diramato un allerta alla popolazione per ripetute incursioni di orsi nell’abitato. Le autorità quindi implicitamente riconoscono che non fa più notizia avere presenze costanti di orsi negli abitati ma mettono in guardia da questo particolare esemplare che già nei giorni scorsi aveva predato un vitello a Flavon, ed era stato sottoposto ad allontanamento da parte dei forestali. L’autorità trentina mette a disposizione degli abitanti numeri di telefono per emergenze, comunicazione immediata di danni, comunicazione di avvistamenti in tempo reale e altro. Questo mette in condizione i cittadini non solo di sentirsi protetti, ma anche ascoltati e soprattutto difesi. Ma quello che balza ancora agli occhi, e che sempre l’autorità ribadisce, è che ultimamente gli orsi, specialmente l’ultimo avvistato, nonostante la tanta neve che copre il Trentino fin nei paesi, di letargo non ne vogliono sentire parlare. Girovaga, infatti, ancora a fondo valle e si “pappa” quello che trova: animali domestici, ma anche tanti bei cassonetti da rovistare pieni di ogni grazia succulenta. E questa è una cosa che qualche ricercatore potrebbe prendere in considerazione: il letargo è uno stimolo insito nell’animale aldilà di ogni altro istinto, oppure è legato al fatto che nel periodo invernale non essendoci cibo, o molto meno, i plantigradi lo risolvono isolandosi e vivendo dei grassi accumulati? Avendo fonti infinite di tutti i tipi di cibo, sembra che lo stesso animale non avverta più lo stimolo del letargo, modificando il proprio metabolismo.