Iraq: affari d’oro per i contractors

Il conflitto in Iraq si è rivelato un piatto ricco per i contractors, le aziende private sotto contratto del Pentagono: secondo quanto pubblicato dal Congressional budget office statunitense, ben il 20 per cento della spesa sostenuta per la guerra in Iraq dal 2003 al 2007 è finita in mani private, cioé 83 miliardi di dollari. Le previsioni per il 2008, inoltre, faranno con tutta probabilità lievitare la spesa complessiva oltre i 100 miliardi di dollari. È la prima vol… Il conflitto in Iraq si è rivelato un piatto ricco per i contractors, le aziende private sotto contratto del Pentagono: secondo quanto pubblicato dal Congressional budget office statunitense, ben il 20 per cento della spesa sostenuta per la guerra in Iraq dal 2003 al 2007 è finita in mani private, cioé 83 miliardi di dollari. Le previsioni per il 2008, inoltre, faranno con tutta probabilità lievitare la spesa complessiva oltre i 100 miliardi di dollari. È la prima volta che il dipartimento della difesa Usa decide di privatizzare una percentuale così elevata di servizi per le forze armate. Al momento, la spesa complessiva militare Usa in Iraq è di 446 miliardi di dollari: il 70 per cento è stato speso in Iraq, il 30 per cento nei Paesi vicini (Kuwait, Arabia saudita, Qatar). I contractors attualmente in “servizio” sono ben 190 mila, ben più dei militari regolari Usa, che sono 160 mila. Per il 20 per cento sono americani, per il 40 per cento iracheni e per il restante 40 per cento provengono da altri Paesi. Il massiccio ricorso all’outsourcing è giustificato, secondo il dipartimento della difesa, dalla necessità di mantenere i militari in compiti strettamente operativi, ma il rapporto del Congressional budget office punta il dito sulla mancanza di controllo di qualità dei servizi offerti e, soprattutto, sullo scarso controllo in termini di spesa per i contribuenti: “Miliardi di dollari”, si legge nel rapporto, “versati dai contribuenti sono destinati ad aziende americane e straniere in base a contratti spesso assegnati senza un regolare bando con asta. Le inchieste in corso sulle attività del Pentagono hanno rivelato che una grande quantità di denaro è stata mal spesa o se ne è dato conto in modo improprio”.