Intergruppo “Amici del tiro” al lavoro

L’intergruppo parlamentare “Amici del tiro, della caccia e della pesca”, capitanato dal presidente della Fitav Luciano Rossi, si sta dimostrando attivo per contrastare le recenti iniziative in materia venatoria del ministero dell’Ambiente. In particolare, è stata presentata un’interrogazione a risposta scritta in merito alla bozza di decreto per la definizione dei criteri minimi uniformi per la disciplina delle zone di protezione speciale e delle altre aree prote… L’intergruppo parlamentare “Amici del tiro, della caccia e della pesca”, capitanato dal presidente della Fitav Luciano Rossi, si sta dimostrando attivo per contrastare le recenti iniziative in materia venatoria del ministero dell’Ambiente. In particolare, è stata presentata un’interrogazione a risposta scritta in merito alla bozza di decreto per la definizione dei criteri minimi uniformi per la disciplina delle zone di protezione speciale e delle altre aree protette della rete Natura 2000. Nell’interrogazione si fa riferimento alle ricadute negative che il decreto avrebbe sul mondo agricolo e venatorio, e si chiede pertanto “una più serena trattazione della materia senza imposizioni di criteri vincolanti e troppo rigidi, prevedendo un decreto che detti semplicemente le linee guida veramente minime, ma lasciando la vera potestà legislativa alle regioni, come costituzionalmente stabilito in materia”. L’intergruppo si è fatto promotore anche di un disegno di legge per l’abrogazione del comma 1226 dell’articolo 1 della legge 289/06 (finanziaria 2007), relativo al regolamento di attuazione della direttiva 92/43/Cee per la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche. Nel disegno di legge si motiva la richiesta di abrogazione attestando che “si evidenzia l’impatto negativo per l’attività venatoria recato dall’emanazione di siffatta previsione legislativa, inserita, peraltro, in un contesto anomalo di disposizioni in materia di bilancio dello Stato, atteso che la regolamentazione normativa in materia già esiste ed è contenuta nel Dpr 357/97”. La richiesta di abrogazione vuole contrastare l’assegnazione al ministero dell’Ambiente del potere di stabilire criteri minimi uniformi per la regolamentazione di Zps e Zsc in quanto ciò viola le disposizioni costituzionali sulla funzione legislativa Stato-Regioni e perché l’attuazione della legge verrebbe demandata alla decretazione ministeriale, fonte di rango inferiore.