In attesa del governo… la camera riapre la questione

Nella proposta di legge europea approvata alla camera dei deputati si interviene sulla questione dei mezzi di cattura dei richiami, senza tenere conto delle modifiche alla 157/92 approvate lo scorso anno. L’inadempiente è il governo.

Alla camera dei deputati è stato già approvato il disegno di legge “Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2014” che ora sarà incardinato al senato.

Fra i vari argomenti trattati, in materia ambientale all’articolo 19 la camera ha affrontato la modifica della disciplina relativa alla cattura di uccelli a fini di richiamo, che potrà essere svolta solo con mezzi o metodi di cattura non vietati dalla direttiva 2009/147/UE. Una questione risolta nemmeno un anno fa dal parlamento sembra riaprirsi, entrando per di più nel merito in contrapposizione con quanto approvato allora dal parlamento in materia.

È legge dello Stato in vigore quella dell’11 agosto 2014, anche se ancora “monca” – per responsabilità del Governo – del previsto dpcm. È lo Stato inadempiente: avrebbe dovuto – entro sei mesi – regolamentare e autorizzare mezzi e impianti di cattura conformi a quelli utilizzati in altri Paesi dell’Unione europea. Il governo ha eluso i compiti affidatigli dal parlamento e non ha scritto le condizioni per l’esercizio dell’attività di controllo, con particolare riferimento al metodo di cattura selettivo e occasionale, così come non ha provveduto ad armonizzare le modalità di costituzione di apposite banche dati regionali, nonché a dare i criteri per l’impiego misurato e la definizione delle quantità.

A questo punto sorge il legittimo dubbio su chi vuole lo stato di confusione e contraddizione “permanente” sulle competenze in questa materia, che vede protagonisti governo, regioni, parlamento italiano, commissione europea. Forse è il tempo e l’occasione che nel passaggio della “proposta” al senato, venga fatta finalmente chiarezza su un aspetto non secondario sia per la pratica venatoria che per la raccolta di informazioni e dati scientifici relativi all’avifauna migratoria, indicando una volta per tutte modi, tempi e criteri da applicare per un impiego degli impianti di cattura corretto e rispettoso delle Direttive e Norme europee.

Al senato il compito di scrivere una legge con niente di più o di meno di quanto prevedono le norme degli altri Paesi.