Il Caddy per il cane

Un semplice dispositivo digitale per il monitoraggio dell’attività dei cani, attraverso il gps dello smartphone. Funziona anche senza copertura

Il golf è un pretesto, ma non troppo: il caddy è l’assistente del giocatore che non ha solo il compito di trasportare l’attrezzatura, ma anche quello di consigliare nella scelta della mazza da utilizzare e del tiro da effettuare. Caddy di Benelli vuole accompagnare il cacciatore non solo indicando con precisione la posizione dei cani, ma anche fornendo un grande numero di informazioni utili e memorizzandole al fine di poter, poi, stilare statistiche. È il più possibile intuitivo e user friendly: il tradizionale collare è dotato di un connettore Bluetooth che dialoga con lo smartphone, consentendo di monitorare i cani direttamente dallo schermo del cellulare che, ormai, tutti i cacciatori possiedono e portano con sé anche solo per ragioni di sicurezza. Prima di iniziare a utilizzare Caddy bisogna soltanto azionare il collare e il connettore, connetterli l’uno all’altro con una semplice procedura ben illustrata nel libretto di istruzioni e associare poi il connettore allo smartphone, non prima di aver scaricato e installato l’app gratuita disponibile sia sull’App store di iOs, sia sul Play store dei sistemi Android.

Sulla pagina iniziale è mostrato il riepilogo dei dispositivi connessi e si possono rinominare, assegnando al connettore il nome del cacciatore e al collare il nome del cane. Si può persino scegliere di associare fotografie, rendendo così ancora più identificabile ciascun dispositivo.

Una volta avviato il sistema, si controlla tutto dallo smartphone. È possibile quindi tenere il connettore al collo, nella tasca del gilet o nello zaino, purché l’antenna sia esposta e possibilmente orientata verso l’alto e il connettore stesso non si trovi a più di dieci metri dallo smartphone al quale è associato. Il sistema funziona anche in assenza di copertura di rete cellulare, poiché l’unica funzione che ne fa uso è la mappa satellitare, che si può comunque scaricare gratuitamente e memorizzare nell’app prima della cacciata, consultandola poi anche in modalità off-line. L’unica accortezza è quella di tenere sempre acceso il Bluetooth del telefono e, siccome questo determina un più rapido esaurimento delle batterie, Benelli ha fornito nel kit anche un power bank da 5.000 mah prodotto da Xiaomi.

Ho deciso di mettere alla prova il nuovo Caddy sul campo, durante una breve e fortunata sessione di allenamento primaverile con la mia setter Keira. Per concentrarmi al meglio sulle funzionalità dell’app ho scelto una zona di addestramento cani senza sparo. Avevo preventivamente associato il Caddy al mio cellulare, perciò, una volta giunto sul campo, è bastato accendere collare e connettore e attendere qualche secondo perché l’app potesse rilevarli. La schermata iniziale dell’app, denominata “dispositivi”, indica tutti i dispositivi connessi e il loro stato, compreso il livello delle batterie. Quest’ultimo è indicato anche dai led presenti su collari e connettori, che sono verdi quando la carica della batteria è superiore al 50 per cento, gialli tra il 10 e il 50 e rossi quando la carica è inferiore al 10 per cento. Prima di iniziare è necessario fare tap sul comando “avvia sessione”, in modo che la sessione venga registrata e sia possibile rivederla in un secondo momento.

È possibile seguire l’attività del cane attraverso due funzioni: “bussola” e “mappa”. Selezionando la finestra “bussola”, appare un elenco dei cani collegati all’app, insieme con la distanza a cui si trovano, la velocità con cui si stanno muovendo e un’infografica che indica lo stato del cane in ferma o in movimento. Basta selezionare la spunta a sinistra del nome del cane per vedere apparire sul quadrante della bussola una freccia che ne indica la direzione, del colore associato al cane (nel mio caso il giallo). Se si seleziona più di un cane appariranno più frecce, una per ogni ausiliare e, ovviamente, ciascuna di colore differente. Nell’angolo in basso a destra della bussola è presente l’icona di un altoparlante: se attivato, il cellulare comunicherà con un messaggio vocale l’eventuale ferma del cane, anche se si trova in modalità di blocco.

La modalità mappa, invece, consente di monitorare la posizione di tutti i dispositivi collegati all’app direttamente sulla cartina, con la possibilità di visualizzare anche la traccia percorsa da ciascun dispositivo. Si può optare tra diversi tipi di mappa, io ho scelto l’immagine da satellite, a mio avviso più utile per orientarsi al meglio nella natura. Sulla destra, sotto ai comandi che permettono di ingrandire o rimpicciolire la mappa, c’è un pulsante con il disegno di due frecce che permette di scegliere se mantenere la visuale sempre orientata verso Nord o far ruotare la visuale della schermata a seconda della direzione in cui ci si muove. Personalmente ho trovato la seconda modalità più funzionale e immediata.

Grazie a un paio di incontri fortunati con alcune coppie di starne, ho potuto mettere alla prova anche la precisione del dispositivo nell’indicare la ferma del cane. La segnalazione della ferma è praticamente istantanea, grazie all’aggiornamento molto frequente dello stato dei dispositivi. Allo stesso modo direzione e distanza sono piuttosto precise e consentono un’individuazione rapida del cane anche nella vegetazione fitta.

Al termine delle attività è sufficiente accedere al menù “sessioni” e scegliere di concludere la caccia per salvare la sessione su un apposito cloud, dove i dati relativi alla cacciata o all’allenamento restano a disposizione del cacciatore senza occupare memoria sullo smartphone. Aprendo la sessione appena salvata è possibile rivedere la posizione di ciascun dispositivo collegato in ogni momento della caccia, semplicemente facendo scorrere un cursore e si può condividere sul proprio profilo Facebook un particolare istante o tutta la sessione. È possibile anche conoscere l’ampiezza del territorio battuto e la distanza percorsa, la velocità massima e media di ciascun cane, uno strumento molto utile per valutare lo stato di forma e l’andamento dell’allenamento di un ausiliare. Dal menù principale è possibile anche delimitare un recinto virtuale sulla mappa e chiedere al dispositivo di avvisare con un segnale acustico nel caso in cui il cane entra o esca da tale recinto. È presente anche una funzione di addestramento, sia attraverso segnale acustico emesso dal collare sia con stimolazione elettrica a intensità regolabile. Personalmente scelgo sempre di non avvalermi di questo tipo di dispositivi, tanto che ho scelto di rimuovere gli stimolatori elettrici con l’apposito strumento fornito in dotazione prima di effettuare i test. In ogni caso il pannello dedicato all’addestramento è concepito per evitare attivazioni involontarie: per procedere con la stimolazione, infatti, bisogna prima selezionare il cane, poi sbloccare il simbolo del lucchetto e, infine, scegliere l’intensità su una scala da 0 a 100. La correzione tramite segnale acustico, comunque, funziona anche se si decide di smontare gli stimolatori elettrici.

Il Caddy è fornito in una comoda valigetta rigida in plastica, imbottita in poliuretano, dove trovano posto, oltre al collare e al connettore, anche il caricabatterie, il power bank e le minuterie. È un sistema piuttosto semplice da utilizzare, soprattutto grazie all’app caratterizzata da menù facili da utilizzare anche per chi non è propriamente un “nativo digitale”. Il collare pesa 280 grammi ed è perfettamente adattabile a cani da caccia di tutte le taglie, il connettore pesa solo 125 grammi ed è dotato di apposito laccetto per essere appeso al collo. Il sistema può dialogare con un massimo di 21 dispositivi tra collari e connettori, in qualsiasi combinazione possibile. Questo significa che le funzionalità del Caddy non si limitano al solo monitoraggio dei cani, ma si può avere sempre sotto controllo la posizione di tutti i compagni di caccia che siano dotati di un connettore, per cacciare sempre in totale sicurezza. Trattandosi di un sistema completamente controllato da smartphone, eventuali aggiornamenti possono essere scaricati direttamente dall’utente finale, come accade per tutte le altre app, mentre l’eventuale assistenza clienti è fornita direttamente da Benelli. Il costo del kit è di circa 700 euro, mentre collari o connettori aggiuntivi costano poco più di 300 euro.