Gamo Gx40: cambia il design, non la qualità

La spagnola Gamo è una delle più importanti aziende produttrici di carabine ad aria compressa al mondo: si è guadagnata la propria meritata fama con una produzione in continuo aggiornamento di carabine a molla e pistone dal rapporto qualità/prezzo veramente eccezionale, ma ormai da qualche anno è entrata anche nel segmento delle carabine ad aria precompressa (o Pcp), grazie alla partnership tecnica con la britannica Bsa, che Gamo ha acquisito alcuni anni or sono.

Il modello Gx40 è una delle più recenti aggiunte al catalogo delle Pcp di Gamo e deriva, per quanto riguarda la meccanica generale, dall’archetipo della Coyote (meglio, della Coyote black, con calcio polimerico), rispetto alla quale vanta un serbatoio leggermente più corto, esteticamente più equilibrato rispetto a canna e calciatura, e una nuova calciatura polimerica, sempre in configurazione thumb hole ma rivista nel design e nelle zigrinature. Il risultato finale è un’arma molto maneggevole ed elegante, modernissima nel look ma anche estremamente funzionale nell’uso, il tutto con un prezzo veramente imbattibile.

Come è fatta
La struttura portante è in lega leggera, conformata secondo lo standard delle Pcp di “scuola britannica”, quindi con innestata nella parte anteriore la canna, sotto di essa il serbatoio, mentre dalla parte posteriore protrude il manubrio dell’otturatore girevole-scorrevole, necessario al riarmo della massa battente e al meccanismo di ripetizione. Quest’ultimo è costituito da un caricatore a tamburo, che si innesta dal lato sinistro del telaio e si centra con precisione grazie a un piolo sul telaio del caricatore, che coincide con un apposito foro nella carcassa.

Il caricatore è dotato di rotore con numerazione dei pallini residui e, inoltre, è dotato di un indicatore di esaurimento che evidenzia un dot di colore giallo sul lato del telaietto del caricatore rivolto verso il tiratore.

La canna è lunga 470 millimetri, ha un diametro di 15,5 mm ed è “nuda”, cioè non rivestita con quei manicotti (barrel shroud) che caratterizzano la maggior parte dei competitor. Culmina con un compensatore a tulipano dotato di cinque sfiati sulla circonferenza, con un diametro esterno di 19 mm.

Sotto di essa c’è il serbatoio dell’aria, del diametro di 29 mm, provvisto di manometro in testa per la verifica della pressione residua. La porzione esterna del serbatoio che protrude dal puntale dell’astina è in realtà un manicotto amovibile innestato a pressione, sfilando il quale si scopre il foro per la ricarica rapida con apposito ugello (fornito in dotazione) da collegare alla classica frusta.

La calciatura è l’elemento che maggiormente caratterizza questa Gamo: ha sempre configurazione thumbhole, cioè presenta la pala del calcio collegata al margine inferiore dell’impugnatura mediante un “cordone” atto a formare un foro entro il quale deve essere inserito il pollice (thumb, appunto). Rispetto alla Coyote black, la forma risulta molto più armonica e meno a linee spezzate, inoltre l’appoggiaguancia regolabile è stato sostituito da uno fisso, con Montecarlo piuttosto accentuato, volto a consentire la collimazione ottimale con il cannocchiale. Nuova anche la texture delle zigrinature in corrispondenza dei punti di presa su impugnatura a pistola e astina, alla classica quadrettatura della Coyote (riportata su inserti overmolded sul polimero portante), qui c’è una buccia d’arancia molto scabrosa e funzionale. Completa il tutto un calciolo in gomma ventilato.

Mire e scatto
Come è costume nella stragrande maggioranza delle Pcp, non sono previste le mire meccaniche, a favore di una classica slitta di 11 mm a coda di rondine sulla sommità del telaio. La slitta è lunga 170 mm, il che dà un certo agio per personalizzare il posizionamento del cannocchiale. Per la nostra prova abbiamo utilizzato un Konus Absolute 5-40×56, dotato di parallasse regolabile dalla distanza di 10 yard.

Lo scatto è in due tempi e ha la possibilità di regolare sia la lunghezza del primo tempo, sia il peso di sgancio. Con l’impostazione di fabbrica ha palesato una precorsa abbastanza breve, un secondo tempo abbastanza pulito e netto e un peso di sgancio di un chiletto tondo tondo, rilevato con il dinamometro Lyman. Davanti al grilletto c’è la sicura manuale, tradizione di Gamo anche sulle carabine a molla e pistone: spinta all’indietro blocca il grilletto e ne ostacola l’eventuale pressione, spinta in avanti consente lo sparo.

La nostra prova
La prova di tiro si è svolta al Tiro a segno di Milano sulla distanza dei 25 metri, che normalmente utilizziamo per valutare le Pcp al di sotto dei 7,5 joule (qual è questa) con ottica di puntamento. L’assortimento di pallini prescelto consisteva nei Gamo Match a testa piatta e Gamo Magnum a punta conica entrambi del peso di 0,49 grammi, ai quali abbiamo aggiunto due pallini più pregiati, rappresentati dai jsb Exact heavy a punta ogivale (domed) di 0,67 grammi (diametro 4,52 mm) e gli Rws R10 di 0,50 g sempre a punta piatta (diametro 4,49 mm).

L’indicazione “made in U.K.” sul lato sinistro del telaio lascia pochi dubbi sul fatto che sia stato sfruttato il know-how secolare di Bsa, il che è una garanzia e si è puntualmente tradotto in un riscontro eccellente in termini di costanza velocitaria. L’armamento del manubrio richiede poco sforzo e la trazione risulta pressoché costante, con indurimento minimo a fine corsa. Quest’ultima ha entità relativamente ridotta, il che consente una ripetizione molto fluida e veloce del colpo, senza perdere più di tanto l’allineamento con il bersaglio.

L’astina ha una larghezza nel punto mediano pari a 51 mm, il che, unito al profilo praticamente piatto del lato inferiore, consente una buona stabilità in appoggio anteriore anche su appoggi di fortuna.

I risultati sul bersaglio sono stati decisamente gratificanti, specialmente considerando la fascia di prezzo dell’arma: la palma di miglior pallino spetta agli Rws, che ci hanno regalato una rosata di soli 8 mm tra i centri più lontani. Subito a ridosso però sono risultati i Jsb, con 9 mm di rosata, mentre con i Gamo match abbiamo ottenuto una rosata di 10 mm. Un po’ anomalo il piazzamento dei Gamo Magnum, che hanno realizzato una striscia oblunga con 13 mm tra i centri più lontani.

Il manubrio dell’otturatore è troncoconico e liscio, senza alcuna zigrinatura, nonostante ciò risulta ben azionabile proprio in virtù della ridotta resistenza in trazione. La texture grippante sull’impugnatura a pistola e sull’astina è risultata particolarmente convincente con mani sudate, e se si considera che la prova si è svolta in una delle giornate più torride di inizio giugno, con temperatura ben oltre i 30 gradi, si può ben dire che la prova sia stata superata senza alcuna esitazione!

A fronte della lunghezza ridotta della bombola rispetto al modello Coyote, con le velocità tipiche della libera vendita, quindi al di sotto dei 7,5 joule di energia cinetica, l’autonomia di una ricarica d’aria eccede comunque i 100 colpi.

Conclusioni
È una carabina agile, maneggevole, senza particolari fronzoli, capace tuttavia di esprimere una eccellente costanza velocitaria e risultati gratificanti al tiro. La sinergia tra il design di Gamo e la meccanica made in Bsa determina un risultato capace di appagare l’occhio, gratificare il tiratore e richiedere un esborso economico decisamente limitato.

La prova completa su Armi e Tiro di novembre 2022

Scheda tecnica
Produttore: Gamo, gamo.com
Distributore: Adinolfi, via Brennero 10, 20900 Monza (Mb), tel. 039.23.00.745, adinolfi.com
Modello: Gx40
Tipo: carabina Pcp
Calibro: 4,5 mm
Funzionamento: otturatore girevole-scorrevole
Alimentazione: caricatore amovibile rotante
Numero colpi: 10
Lunghezza canna: 470 mm (487 con compensatore)
Lunghezza totale: 965 mm
Scatto: regolabile, in due tempi, peso di sgancio 1.000 g
Sicura: manuale a leva dentro il ponticello
Mire: slitta di 11 mm per il montaggio di ottiche (in prova, Konus 5-40×56 mm)
Materiali: lega leggera, canna e meccanismo in acciaio, calciatura in polimero
Finiture: brunitura/anodizzazione nera lucida
Qualifica: libera vendita
Prezzo: 490 euro, Iva inclusa