Emilia Romagna: sì alla caccia al cinghiale, anche in comune diverso

La prefettura di Bologna ha risposto alla Regione Emilia Romagna, chiarendo che sono consentiti gli spostamenti dei cacciatori tra un comune e l’altro per la caccia al cinghiale, in forma individuale o in braccata

Il contenimento delle popolazioni di cinghiale rappresenta una funzione fondamentale in termini di prevenzione e controllo della diffusione della peste suina africana, unitamente alla tutela dell’agricoltura e della prevenzione degli incidenti stradali. Ad affermarlo è stata la prefettura di Bologna, che ha quindi esplicitamente autorizzato il prosieguo della caccia al cinghiale anche con spostamenti dei cacciatori da un comune all’altro e anche provenienti da regioni differenti. L’attività può essere svolta in forma individuale o in braccata (con gruppi tra 15 e 40 persone), nel rispetto delle misure di distanziamento sociale contenuti nel Dpcm del 3 novembre e nell’ordinanza regionale del 12 novembre.

Consigliamo comunque tutti gli interessati di informarsi presso le proprie associazioni e munirsi di tutte le carte che possano testimoniare l’appartenenza a tali categorie di cacciatori onde non suscitare

perplessità o dubbi agli eventuali organi di controllo.