Diana Mauser K98 Pcp: un mito intramontabile

Diana ha interpretato in chiave Pcp uno dei grandi miti della storia armiera del XX secolo, cioè la carabina Mauser 98k. Funzionamento a otturatore girevole-scorrevole, come l’originale.

Sono ormai alcuni anni che hanno cominciato a diffondersi, inizialmente sul mercato tedesco, le prime pistole e carabine ad aria o gas compressi concepite in modo da imitare le grandi armi da fuoco del XX secolo. In questo segmento, che gode di sempre crescente seguito, la carabina Mauser 98k è indubbiamente un must che non può essere trascurato, visto che si tratta probabilmente dell’arma a otturatore girevole-scorrevole più iconica di tutti i tempi.

Il gruppo Diana è ovviamente ben consapevole di ciò e, infatti, sono ormai alcuni anni che ha debuttato con una pregevole interpretazione ad aria compressa della 98k, a colpo singolo con sistema di riarmo underlever. Più di recente ha, invece, debuttato con una divertentissima variante Pcp, quindi ad aria precompressa, che riproduce anche il tipico sistema di caricamento a otturatore girevole-scorrevole. Non potevamo lasciarci sfuggire l’opportunità di provarla per voi!

Come è fatta
L’arma è attualmente disponibile in versione full power, sia in calibro 4,5 mm sia in 5,5 mm ed è in quest’ultimo calibro che l’abbiamo ottenuta dal distributore italiano, la Paganini di Torino. Il sistema di funzionamento prevede un telaio in lega leggera che supporta anteriormente la canna e, sotto a essa, il serbatoio dell’aria precompressa, che risulta pressoché interamente occultato all’interno della calciatura in legno, al fine di conferire il massimo realismo. Solo la sua estremità anteriore sporge dal bocchino, per circa 50 millimetri, simulando in qualche misura e con un po’ di fantasia la bacchetta di pulizia presente sul vero 98k. In questo modo la linea dell’arma è quella, inconfondibile, del 98k e non di una Pcp, lo scotto da pagare per chi vuole bello apparire è una capacità del serbatoio contenuta in soli 100 cc, che per una full power obiettivamente non sono moltissimi. Il rifornimento dell’aria è, tuttavia, di tipo rapido, basta innestare l’ugello collegato alla frusta della bombola o del compressore nel foro posto all’estremità inferiore della fascetta che, sul lato sinistro, porta la maglietta per la cinghia di trasporto. Quest’ultima, come da tradizione, si può ancorare, per mezzo della classica “ranocchia” (frog), in corrispondenza della feritoia al centro della pala del calcio. Appena oltre tale feritoia, è presente su entrambi i lati un disco in polimero di colore nero, che ha lo scopo di simulare il disco in acciaio forato presente sul vero 98k, che dovrebbe servire per lo smontaggio completo sul campo delle componenti dell’otturatore ma, sulla replica, ha invece solo scopo “di figura”. Completa il tutto un calciolo in ferro del tipo a scarpetta avvolgente, tipico della produzione bellica 1941-45.

Il riarmo si avvale di un otturatore girevole-scorrevole con manubrio ricurvo, che riproduce il movimento originale Mauser. L’alimentazione del pallino può essere a colpo singolo, appoggiando il diabolo sul vassoio di alimentazione e poi spingendolo in camera mandando avanti l’otturatore, oppure a ripetizione: in tal caso si sfila dal lato sinistro il vassoio di alimentazione a colpo singolo e si inserisce, sempre dal lato sinistro, il caricatore a tamburo. Sulla sommità della scanalatura di scorrimento nel telaio, è presente un magnete al neodimio che garantisce il perfetto centraggio, combaciando con analogo magnete sul fondo del caricatore. Quest’ultimo è tipico delle carabine Pcp, ha un rotore con 10 alveoli (12 per il 4,5 mm), ruotando la piastrina posteriore si carica la molla, quindi si inserisce un pallino nell’alveolo più basso (dal lato anteriore), bloccando la rotazione, e si inseriscono infine tutti gli altri pallini (questi ultimi dal lato posteriore). La piastrina posteriore è in polimero trasparente, quindi consente di verificare quanti pallini siano presenti in ogni momento. Il posizionamento del caricatore, in condizione di sparo, risulta disassato rispetto all’asse della canna, al fine di non ostacolare la collimazione delle mire.

Mire e scatto
Gli organi di mira riproducono concettualmente quelli originali del Mauser 98k e sono costituiti da un mirino a palo, regolabile in elevazione, protetto da tunnel, e da un alzo a tangente con graduazioni specifiche, comprese tra i 10 e i 35 metri, con incrementi di 5 metri. Per regolare la distanza, si fa scorrere in avanti e all’indietro l’apposito cursore. La possibilità di regolazione in elevazione del mirino consente di personalizzare “di fino” la coincidenza tra punto mirato e punto di impatto alla distanza desiderata, con lo specifico pallino impiegato: come è noto, infatti, tanto per il 4,5 mm quanto per il 5,5 mm è possibile trovare prodotti di profilo, ma soprattutto di peso, molto differente, a cui corrisponde una traiettoria differente.

Sulla sommità del castello dell’arma è, inoltre, presente la classica slitta a coda di rondine di 11 millimetri per il montaggio di un eventuale cannocchiale di puntamento: in questo modo, all’appassionato è anche possibile realizzare, concettualmente, la versione sniper del 98k!

Lo scatto è un monostadio dalla corsa piuttosto pulita, con il nostro dinamometro Lyman abbiamo rilevato un peso di sgancio di 1.100 grammi, volendo è possibile regolarlo agendo sul grano anteriore.

Sul gambo del grilletto, trasversalmente, è collocata la sicura manuale, costituita da un pulsante che blocca il grilletto medesimo se spinta verso destra e consente invece lo sparo se spinta verso sinistra. Cosa che è del tutto naturale fare con l’indice della mano destra, accingendosi al tiro.

La nostra prova
La slitta di 11 mm sulla sommità della carcassa avrebbe consentito l’installazione di un cannocchiale, abbiamo tuttavia preferito mettere alla prova la Mauser Pcp con le mire metalliche “militari” di serie, al fine di testarne l’efficacia pratica. La prova di tiro si è svolta in appoggio anteriore su rest, alla distanza di 25 metri, grazie alla collaborazione che ci è stata offerta dal Tiro a segno di Milano. Abbiamo, inizialmente, sparato i primi colpi con alimentazione singola, sfruttando l’apposito vassoietto. Rimosso quest’ultimo, siamo passati al caricatore a tamburo: la sua sagoma è sicuramente visibile ma, nello stesso tempo, il disassamento è tale da consentire la collimazione di alzo e mirino senza alcun problema. L’alzo è risultato tutto sommato “giusto” per la distanza, per colpire nei pressi del punto mirato (dando atto di un minimo di discrepanza sul posizionamento del centro di rosata a seconda del tipo e del peso di pallino) abbiamo effettivamente selezionato la tacca dei 25 metri. La velocità accreditata dall’azienda (ma senza una indicazione sul tipo e peso di pallino utilizzato) è di 290 metri al secondo, avendo tuttavia l’azienda fornito anche il dato relativo all’energia cinetica (35 joule), si può calcolare il peso del pallino utilizzato per ottenere questi valori, ed è pari a 0,83 grammi. Abbiamo, quindi, recuperato i pallini Webley Hustler, a punta conica, del peso di 0,82 grammi (il più simile a quello “ufficiale”), ai quali abbiamo affiancato per riferimento i Gamo Pro match del peso di 1 grammo tondo tondo e gli H&N Baracuda match a profilo domed del peso di 1,36 grammi. Una volta rifornita la bombola tramite l’innesto rapido, e verificato che il manometro integrato sotto la calciatura (elegantemente contrassegnato con il Mauser banner), appena davanti al ponticello, segnasse il valore di pressione corretto (200 bar), non rimaneva altro da fare che puntare al bersaglio. I riscontri cronografici hanno evidenziato velocità un pelo più basse rispetto al dato ufficiale (cosa che avviene di sovente), con una buona deviazione standard, l’energia è comunque, rispettabilmente, sul livello dei 30 joule circa, tra l’altro con una rumorosità veramente contenuta che trae in inganno sulle effettive prestazioni.

La pala del calcio è indubbiamente l’elemento più fedele al Mauser 98k originale, l’astina risulta un po’ più cicciotta (per una larghezza rilevata pari a 46 mm) e soprattutto piatta inferiormente, il che è senz’altro di aiuto nel tiro in appoggio. Anche la canna (o meglio, il suo fodero esterno) è più corposa rispetto alla vera canna di un 98k. L’alzo risulta più avanzato rispetto all’originale, conseguentemente è più avanzato anche il copricanna in legno (faggio come il calcio). Questa non è una “licenza poetica” fine a sé stessa, bensì ha una ragione tecnica ben precisa ed è quella di consentire l’installazione di un cannocchiale di puntamento evitando interferenze tra il bordo dell’obiettivo e l’alzo, senza dover ricorrere ad anelli ultra-alti che snaturerebbero la posizione della testa del tiratore nel puntamento. Quindi, c’è una ragione tecnica specifica e non è un “vezzo” o una sgarberia nei confronti degli appassionati.

L’arma allo sparo, complice il peso tutto sommato non indifferente, è estremamente stabile, il movimento di riarmo dell’otturatore risulta perfettamente fluido tanto in apertura quanto in chiusura, conseguentemente è possibile ottenere cadenze di tiro piuttosto elevate. Tanto con i Baracuda match, quanto con i Gamo Pro match, abbiamo piazzato tre colpi praticamente in un solo foro allargato, i restanti due (su cinque di rosata) leggermente più distanti, per un raggruppamento complessivo rispettivamente di 17 e 22 millimetri. Un poco più sparpagliati i Webley a punta conica, per un raggruppamento complessivo, da centro a centro, pari a 27 mm. Le potenzialità comunque ci sono, trasformando questo 98k in uno scharfschützen gewehr con l’installazione di un cannocchiale, a nostro avviso è possibile ottenere buone gratificazioni anche sulla distanza dei 50 metri.

L’articolo completo su Armi e Tiro di gennaio 2022

Scheda tecnica
Produttore: Dianawerk, diana-airguns.de
Importatore: Paganini, paganini.it
Modello: Mauser K98 Pcp
Calibro: 5,5 mm (anche 4,5 mm)
Funzionamento: ad aria precompressa con otturatore girevole-scorrevole
Alimentazione: colpo singolo oppure caricatore rotante amovibile
Numero colpi: 10 (12 in 4,5 mm)
Lunghezza canna: 545 mm (670 con manicotto)
Lunghezza totale: 1.110 mm
Scatto: monostadio, peso di sgancio rilevato 1.100 g
Sicura: manuale a traversino sul grilletto
Mire: mirino a palo protetto da tunnel, regolabile in altezza; alzo a tangente con tacche da 10 a 35 metri in elevazione; slitta di 11 mm per il montaggio dell’ottica
Capacità bombola aria: 100 cc
Materiali: telaio in lega leggera, canna in acciaio al carbonio, dettagli in polimero, calcio in faggio
Peso rilevato: 2.733 g
Qualifica: arma sportiva (codice 21_acs19)
Prezzo: 413 euro, Iva inclusa (anche 4,5 mm)