Come “declassificare” un’arma ad aria compressa

La procedura per poter togliere dalla denuncia una pistola o carabina ad aria compressa che, dopo il 2001, è diventata di libera vendita

L’emanazione della legge 526/01, che ha introdotto la categoria delle armi ad aria compressa di modesta capacità offensiva, ha rappresentato indubbiamente un grosso passo in avanti per la diffusione di questo tipo di armi presso gli appassionati. Resta il problema, per chi aveva acquistato una pistola o una carabina ad aria compressa prima dell’emanazione della legge, di come “depennare” l’oggetto in questione dalla denuncia nel caso in cui la potenza erogata sia inferiore ai 7,5 joule. Il primo passo consiste nella presentazione dell’arma (o delle armi) al Banco nazionale di prova (via Mameli 23, 25063 Gardone Val Trompia, Brescia, tel. 03.08.91.98.00, fax 03.08.91.15.43), per eseguire i test di sparo. La prova costa 30 euro. Una volta ottenuto il certificato del Banco, è necessario indirizzare la domanda di decatalogazione al ministero degli Interni, ufficio per l’amministrazione generale, ufficio per gli affari della polizia amministrativa e sociale, catalogo nazionale armi (via Cesare Balbo 39, 00184 Roma). La domanda, in carta da bollo da 11 euro, deve allegare, oltre alle generalità complete del richiedente: – Marca, modello, calibro, numero di catalogo, matricola, Stato produttore dell’arma e luogo ove essa è denunciata; – Relazione tecnica riguardante la suddetta arma, con la descrizione del funzionamento, dimensioni, peso e caratteristiche tecniche salienti (organi di mira, scatto, eccetera); – Fotografie della stessa, in formato 13×18; – Disegni esplicativi (vista esplosa); – Certificato balistico del Banco di prova; – Fotocopia della carta di identità come autenticazione della firma in calce. A questo punto, non resta che attendere l’assegnazione del numero di conformità da parte della Commissione consultiva centrale per il controllo delle armi. Una volta ottenuto, è necessario tornare al Banco per l’apposizione del punzone del produttore e del numero di conformità. A questo punto, con l’arma debitamente punzonata e con la dichiarazione di declassificazione del ministero, non resta che far modificare la denuncia. Un consiglio: più si è pignoli e rigorosi nella descrizione dell’arma, meno probabilità ci sono che il ministero richieda un’integrazione del materiale ricevuto, con conseguente perdita di temp