E-commerce, istruzioni per l’uso

Uno dei molti vantaggi della Rete è quello di avere a disposizione un “centro commerciale” aperto ventiquattro ore su ventiquattro

Uno dei molti vantaggi della Rete è quello di avere a disposizione un “centro commerciale” aperto ventiquattro ore su ventiquattro, attraverso il quale si possono anche fare acquisti o, magari, ordini anche per armi, accessori e, in generale oggettistica collegata alle nostre passioni. È necessario, allora, sapere quali sono le regole da rispettare quando si fa un acquisto on-line. L’acquisto di un’arma per corrispondenza è vietato dall’articolo 17 della legge 110/75, a meno di uno specifico permesso della prefettura. Soltanto il titolare di un’attività professionale legata alle armi può acquistare (armiere, distributore). L’acquisto, ovviamente, è invece libero per le Soft air e le scacciacani, come stabilito dalla commissione consultiva centrale per il controllo delle armi. attenzione, però: alcune categorie di strumenti, considerati inoffensivi all’estero, sono considerati armi in Italia, come per esempio le penne-lanciarazzi da segnalazione e alcuni tipi di scacciacani. Diverso è il caso in cui si intenda acquistare un’arma all’estero e, da lì, portarla in Italia. Per chi vuole importare un’arma comune, sportiva o per caccia (ma lo stesso discorso vale per le loro parti fondamentali, come canne e otturatori, per le armi bianche e per quelle antiche), è necessario intraprendere una procedura che passa attraverso la questura. Se l’arma proviene da un Paese della Comunità europea, vale la direttiva 91/477/Cee, attuata in Italia con il decreto legislativo 527 del 30/12/1992, che suddivide le armi in quattro categorie, dalla A alla D. Solo le ultime tre sono acquistabili da un privato. Il trasferimento dell’arma attraverso due Paesi comunitari comporta che entrambi i Paesi coinvolti ne siano informati e l’abbiano autorizzato, dietro presentazione di opportuna domanda che riporti: generalità di cedente e acquirente; indirizzo di destinazione; i numeri e gli elementi identificativi delle armi; l’indicazione del Banco di prova riconosciuto Cip attraverso il quale sono passate; il vettore; la data di spedizione e quella prevista di arrivo. I moduli sono disponibili nelle questure. Il cedente e il ricevente eseguiranno le pratiche presso l’autorità di pubblica sicurezza del proprio Paese. L’introduzione di armi provenienti da Paesi extracomunitari è suppergù analoga, anche se più complessa (articoli 31 e 35 Tulps). Non esistono, però, protocolli comuni, né l’importazione è consentita da tutti gli Stati. Nel caso manchi la punzonatura, è la dogana stessa a inviare l’arma al Banco di prova. I coltelli e, in generale, le parti d’arma non fondamentali (viti, molle, guancette, organi di mira) non sono soggetti a vincoli particolari. Di seguito elenchiamo i dazi per ciascuna categoria di beni importati da Paesi extracomunitari (i Paesi della Comunità europea hanno abolito i dazi se gli acquisti avvengono tra Stati membri).


Categoria di beni
Dazio in percentuale sul valore
Iva in percentuale sul valore
Armi da fuoco e congegni simili che utilizzano la deflagrazione della polvere, armi ad avancarica
3,8
20
Armi da guerra, diverse da rivoltelle, pistole e armi bianche
0
20
Fucili o carabine da caccia o da tiro sportivo con almeno una canna liscia
3,8
20
Altre armi, come quelle a gas o a molla
3,8
20
Parti o accessori (non mirini ottici) per rivoltelle o pistole
3,6
20
Parti o accessori (non mirini ottici) per fucili o carabine
3,1
20
Coltelli a lama fissa
10,2
20
Coltelli diversi da quelli a lama fissa, compresi i roncoli chiudibili
10,2
20
Sciabole, spade, baionette e altre armi bianche, comprese loro parti o foderi
2,0
20
Cannocchiali con mirino di puntamento per armi
5,1
20
Libri, opuscoli, stampati o altro
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