Campriani e De Nicolo ai vertici della Cl3p

Anche quest’oggi a Monaco il tiro a segno azzurro si è confermato ai vertici mondiali. Protagonisti della giornata odierna i tiratori di carabina che si sono sfidati nella specialità delle 3 posizioni. Marco De Nicolo e Niccolò Campriani hanno superato le fasi eliminatorie e di qualificazione conquistando ambedue un posto in finale (rispettivamente quinto e sesto con 1173 punti)

Anche quest’oggi a Monaco il tiro a segno azzurro si è confermato ai vertici mondiali. Protagonisti della giornata odierna i tiratori di carabina che si sono sfidati nella specialità delle 3 posizioni. Marco De Nicolo e Niccolò Campriani hanno superato le fasi eliminatorie e di qualificazione conquistando ambedue un posto in finale (rispettivamente quinto e sesto con 1173 punti). Difficile raggiungere l’ungherese Sidi che seppur con un paio di colpi strappati ha mantenuto salda la sua posizione. A contendersi il secondo e terzo posto il koreano Han, il serbo Mirosavljev, il russo Prikhdtchenko e l’italiano Campriani e come spesso accade è stato proprio l’ultimo colpo a decidere la classifica che ha visto assegnare il titolo all’ungherese Sidi Peter (1178+97.6=1275.6), argento per il koreano Han Jin Jeop (1176+98.2=1274.2) e bronzo al serbo Mirosavljev Nemanja (1174+99.3=1273.3) miglior finalista. Niccolò Campriani ha chiuso la gara quinto (1173+98.8=1271.8). Terzo al nono colpo il giovane 22enne dell’Esercito ha subito la stanchezza accumulata e non è riuscito a controllare il colpo : «Bastava un 10.3 e sarei stato sul podio», ha detto il campione del mondo, «ma era necessaria un po’ di fortuna, ero veramente stanco e non ho avuto la forza di resistere anche solo pochi minuti in più. Sono comunque molto contento di come è andato questo Mondiale. Tra due settimane tornerò in America e comincerò un nuovo anno di lavoro con grandi motivazioni». Settimo l’altro azzurro Marco De Nicolo (1173+97.2=1270.2) che non nasconde l’entusiasmo per aver conquistato due finali mondiali. Il finanziere legnanese da anni nel panorama mondiale del tiro ha trovato qui a Monaco una conferma importante al suo stato di forma fisica e mentale. «Possiamo e dobbiamo festeggiare questi successi straordinari ed esaltanti, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra e non peccare di presunzione, la strada è ancora lunga ma i presupposti sono molto buoni».