Beretta A391 3.5 Xtrema synthetic: asso pigliatutto

È stato il primo super magnum in casa Beretta. L'Xtrema unisce un'estetica raffinata a una meccanica innovativa, grazie all'utilizzo di una valvola autoregolante brevettata. Per la prova abbiamo scelto tre tipi di munizioni super magnum

Testo di Alex Guzzi – Foto di Matteo Galuzzi

Nati per il mercato americano
, dove la caccia agli acquatici (specialmente alle oche) è particolarmente diffusa, i fucili semiautomatici in calibro 12 con camera di 89 mm (o 12 super magnum) offrono la possibilità di effettuare rosate ad alta densità anche a distanze notevoli, grazie alla carica di piombo che può raggiungere i 66 grammi.
Dopo l’iniziale diffidenza, questo calibro ha lentamente conquistato anche l’Europa e l’Italia, grazie alle indubbie doti della cartuccia e alla sempre maggiore disponibilità di armi capaci di sparare anche cartucce calibro 12 magnum e standard.
Beretta è entrata in grande stile in questo segmento elitario, forte dell’esperienza progettuale dell’Urika, il semiautomatico di punta dell’azienda di Gardone.
Il progetto di un super magnum, iniziato nel 2000, si è avvalso del know-how acquisito anche con gli altri marchi del gruppo (Benelli, Franchi), per offrire un prodotto funzionale ed esente da difetti.
Il risultato finale è l’Xtrema, un fucile dalla linea unica e dalle prestazioni molto avanzate, presentato ufficialmente all’inizio del 2002.

La linea aggressiva, solida eppure filante, rivela uno studio del design molto accurato da parte del team Giugiaro.
L’abbinamento tra calcio e astina in polimero, di colore nero, e la finitura opaca delle parti metalliche (otturatore compreso) conferisce all’arma un carattere forte, accentuato dalle macchie più chiare degli inserti in materiale plastico morbido nelle zone di presa.
Il calcio ha un profilo aggressivo e tecnologico, grazie anche al calciolo arrotondato Gel-tek ammortizzante (praticamente un must, dato il calibro e il peso contenuto).
La guardia del grilletto è in tecnopolimero rinforzato e ha una forma a ellisse allungato, ergonomica per un impiego anche con i guanti. La carcassa, in Ergal con finitura anodizzata nera, presenta due coppie di fresature sul dorso, per il fissaggio della basetta universale Weaver per ottiche e sistemi di puntamento a dot luminoso.
Il Beretta Xtrema viene fornito smontato in una pratica valigetta in abs (anch’essa disegnata da Giugiaro), che contiene anche quattro strozzatori interni Optimachoke con apposita chiave e un flacone di olio Beretta.
Oltre alla Synthetic, sono previste tre versioni con pattern mimetici Realtree Harwoods, Advantage Wetlands e Advantage Timber.

La canna, lunga 710 mm, ha un particolare profilo interno, denominato Optima-Bore. Si tratta di uno speciale cono di raccordo tra la camera e l’anima, frutto di un accurato studio da parte dei progettisti Beretta, che dovrebbe consentire una minore deformazione dei pallini esterni della rosata e una distribuzione più regolare.
Il cuore del sistema è, però, rappresentato dal gruppo di recupero del gas che, grazie a una valvola autoregolante, consente di utilizzare non solo le potenti cartucce super magnum di 66 grammi, ma anche le normali magnum e persino le 12 standard fino a una grammatura minima di 28 grammi. Ma vediamo meglio, nel dettaglio, come funziona l’Xtrema.
Approssimativamente a metà canna, si trova un foro, attraverso il quale viene spillata una certa quantità dei gas di sparo generati dalla cartuccia. Questi gas si espandono in una camera sottostante, andando a premere contro una valvola che, a sua volta, trasmette il moto a un pistone, collegato all’otturatore. Quest’ultimo comincia ad arretrare e, per mezzo di una pista a camme, costringe la propria testa a ruotare, disimpegnando le due alette frontali dalle sedi nella culatta. Quando le alette si sono completamente svincolate, l’intero otturatore prosegue nella sua corsa retrograda, estraendo il bossolo sparato ed espellendolo. Giunto a fine corsa, il complesso viene spinto nuovamente in avanti dalla molla di recupero, prelevando la cartuccia presentata dalla cucchiaia e inserendola in camera.

La caratteristica più interessante di questo sistema è, senza dubbio la valvola anulare, concettualmente simile a quella utilizzata nel sistema Franchi Variopress.
Il “trucco” sta nel fatto che il sistema sfrutta soltanto la quantità di gas necessaria al riarmo dell’otturatore, facendo defluire immediatamente la quantità in eccesso attraverso una griglia posta all’estremità anteriore dell’astina, ben oltre la zona impugnata dalla mano debole.
Ne consegue che con le 12/89 la valvola si apre completamente, mentre con le 12/70 da 28 grammi resta completamente chiusa e tutti i gas sono sfruttati per il riarmo.
Il sistema ha dimostrato robustezza e affidabilità notevoli e, soprattutto, è autopulente, riducendo al minimo la manutenzione.
Il serbatoio è ridotto a due colpi, in ossequio alla normativa vigente. Senza riduttore, può contenere tre cartucce calibro 12/89, quattro cartucce calibro 12/76 e quattro o cinque cartucce calibro 12/70 (a seconda del tipo di orlatura).
La prima sensazione che nasce nell’impugnare l’Xtrema è la solidità di presa, dovuta agli inserti iniettati in plastica morbida sul grip e sul guardamano.

L’azione scorre senza asperità alcuna e il caricamento è molto dolce. Imbracciato, Xtrema non appare né più voluminoso né più pesante di un normale magnum. In Beretta ci hanno spiegato, anzi, che il fucile in sé è anche più leggero: il peso di 3.600 grammi si deve, infatti, all’inserimento all’interno del calcio di una massa oscillante, con funzione di ammortizzatore di rinculo.
Al brandeggio, il nuovo Beretta risponde con docilità e l’allineamento risulta istintivo. La bindella ha un’ottima visibilità e, forse, l’unico appunto che si può sollevare è che meriterebbe un mirino più appariscente (incastonato o in fibra ottica) del semplice puntiforme metallico.
Decisi a una prova approfondita, abbiamo scelto tre tipi di munizioni super magnum (Clever Mirage di 66 grammi, Winchester Supreme XX Turkey di 64 grammi e Winchester Super XX magnum di 61 grammi, tutte con piombo numero 6) e tre tipi di cartucce standard e magnum: Fiocchi Official Trap di 28 grammi (piombo 7½), Fiocchi magnum di 52 grammi (piombo 6) e Fiocchi Elettrosporting di 35 grammi (piombo 7½).
Raggiunto il campo di Percorso di caccia del circolo Il campanile di Mesero (Mi), abbiamo potuto iniziare la prova di fuoco vera e propria.
Abbiamo “assaggiato” Xtrema con tre colpi singoli calibro 12/89. La botta impressiona per sonorità e spinta sulla spalla, malgrado il calciolo in gel al silicone e il dispositivo ammortizzante interno al calcio.
Esaurite le prove di rosata, siamo passati al test vero e proprio, con doppio piattello da destra a traiettoria orizzontale (noto agli amanti del Percorso di caccia come “coppiola di alzavole”).
Sulla prima fucilata i 66 grammi della Clever Mirage hanno rotto in due il piattello di testa e disintegrato il piattello seguente, sintomo di leggero ritardo, mentre i due colpi successivi hanno raggiunto e sbriciolato i due frammenti più grossi. Abbiamo sparato altre serie di tre colpi, restando allibiti nel vedere che, il più delle volte, i due piattelli si spaccavano con un solo sparo: in effetti, è come fare sparare contemporaneamente le canne di un sovrapposto caricate con 32 grammi di piombo ciascuna…

Ma la cosa che ci ha più favorevolmente sorpresi è stata la reazione del semiauto Beretta all’impiego di munizioni di pesi e lunghezze diversi.
​Abbiamo, infatti, caricato una magnum di 52 grammi (76 mm), una super magnum di 64 grammi (89 mm) e una 35 grammi di 70 mm. In meno di due secondi, Xtrema le ha bruciate senza battere ciglio. A questo punto, abbiamo caricato tre 28 grammi di 70 mm, rimanendo del tutto sorpresi: il fucile, infatti, si è mostrato docilissimo e assolutamente privo di rinculo, ma non ha mostrato la minima incertezza di funzionamento.
Con la 35 grammi il rinculo è già minimo, con la 28 grammi, lo scorrimento del carrello otturatore pare avvenire sul velluto. Anche l’espulsione dei bossoli risente della differente potenza delle munizioni: le supermagnum volano a sei o sette metri, mentre le 28 grammi vengono espulse con regolare escursione a due metri circa.
Secondo alcuni, le cartucce super magnum allungherebbero la portata utile di ben 25 metri rispetto a un 12 standard o magnum. I fanatici del tiro lungo (che ci vede comunque eticamente contrari, in ogni forma di caccia) spenderanno parole e fiumi d’inchiostro su tiri eccezionali, ma quello che dovrebbe interessare al cacciatore serio è alzare la media utile dei tiri normali, compresi nella distanza in cui, tra l’altro, si distingue con esattezza a quale anatide si spara.
Nella realtà venatoria una rosata molto efficace a 40-45 metri fa la differenza, specie sull’acqua, ambiente in cui è indispensabile abbattere il selvatico in un raggio piuttosto ristretto affinché sia recuperabile. Per questo motivo, nostri test di rosata sono stati condotti a 30 metri.
La Winchester Supreme XX Turkey di 64 grammi ha offerto una rosata molto omogenea e densa, mentre la Winchester Super XX Magnum di 61 grammi ha dato una rosata di forma quasi circolare, ma con leggere differenze di densità. La Clever Mirage di 66 grammi, infine, ha messo in evidenza una rosata piuttosto ben distribuita, con un centro a densità più alta.
Tre performance con differenze minime, eccellenti, comunque, per densità a 30 metri e certamente efficaci per penetrazione fino a oltre 50 metri. I positivi tiri lunghi (su piattello) ci hanno fatto vedere che il cuore dello sciame di pallini resta compatto anche a distanza e ci hanno confermato che la scelta del piombo 6 per le munizioni super magnum rappresenta il giusto compromesso tra potenza, velocità e numero di pallini.

L'articolo completo è stato pubblicato su Armi e Tiro – luglio 2002

Produttore: Fabbrica d’armi Pietro Beretta spa, via Pietro Beretta 18, 25063 Gardone Val Trompia, tel. e fax 03.08.34.11, www.beretta.com
Modello: A391 3.5 Xtrema synthetic
Calibro: 12/89
Tipo: fucile semiautomatico a canna liscia
Destinazione d’uso: caccia
Funzionamento: a recupero di gas con valvola compensatrice e otturatore a testina rotante con due alette frontali
Percussione: cane interno
Alimentazione: serbatoio tubolare
Numero colpi: tre calibro 12/89, quattro calibro 12/76, quattro/cinque calibro 12/70
Lunghezza canna: 610, 660, 710, 760 mm; versione Realtree Hardwoods 610 mm; versione Advantage Wetlands 660, 710, 760 mm; versione Advantage Timber 660 mm
Strozzature: set di quattro strozzatori interni Optimachoke
Mire: mirino metallico a sfera
Sicura: a pulsante sul ponticello
Materiali: carcassa in Ergal, calcio e astina in polimeri
Peso: 3.600 grammi