Evoluzione della specie

La Beretta 92X calibro 9x21, nella foto la versione Compact, è l’evoluzione tecnica della serie 92/98, della quale mantiene intatta l’organizzazione meccanica, migliorando in molti altri componenti. 

Fusto Vertec e profilo slim anche grazie alle guancette ridisegnate; molla del cane alleggerita; leva abbatticane sostituibile; mire intercambiabili; sgancio caricatore maggiorato e reversibile. Non un semplice restyling, ma una vera e propria evoluzione per una pistola ancora oggi al passo con i tempi. Abbiamo provato la versione Compact

Così si può sinteticamente definire la nuova famiglia di semiautomatiche 92X messa in campo da Beretta: noi abbiamo provato la versione Compact, ma tra non molto saranno disponibili anche la Full size e la Centurion, la crossover che ha fusto e canna della Compact e impugnatura lunga con un caricatore della capacità di 15/17 colpi. Dopo la sfida lanciata poco più di un anno fa al mondo del Tiro dinamico sportivo con la 92X Performance, la Beretta ha preso atto che alcuni degli aggiornamenti adottati sul modello sportivo potevano, rivisti e adeguati, essere applicati con successo anche a una pistola destinata principalmente all’ambito difesa, sia per un impiego professionale sia per la difesa abitativa. Non un semplice restyling estetico, dunque, ma una vera e propria evoluzione che fosse in grado di raccogliere i miglioramenti apportati su varie versioni che si sono succedute nei tanti anni di vita operativa di una pistola diventata mito, sia stata denominata 98, 92 o M9, per citare soltanto alcune delle sigle con cui è stata individuata in quasi 50 anni di storia al di qua e al di là dell’oceano.

Una delle caratteristiche della serie 90 è il generoso spessore dell’impugnatura, dovuto anche allo spessore del fusto, obbligato a lasciare spazio di movimento al blocchetto oscillante, cuore del sistema di chiusura della pistola. L’impugnatura della 98/92 piace a chi ha mani di dimensioni generose, molto meno a chi ha mani piccole, a partire dalla componente femminile delle forze di polizia. L’evoluzione della serie X della 92 è partita proprio dalla scelta di una base diversa: adottare il fusto della Vertec che, ha anche un angolo impugnatura-fusto più chiuso rispetto alla più nota progenitrice, ha significato scegliere un fusto più sottile, che nella parte superiore dell’impugnatura arriva a uno spesso di 38 mm. La stessa scelta è stata adottata sulla Performance per il Tiro dinamico, ma mentre per l’evoluzione sportiva è stato scelto l’acciaio, per la 92X Compact e per le sue sorelle Full size e Centurion si è optato per la lega, così come nella pistola per 30 anni al fianco di esercito statunitense, oltre che a svariate forze di polizia in tutto il mondo, italiane comprese. Se, infatti, nel Tiro dinamico un peso ben distribuito è un vantaggio, in una pistola per difesa, anche da portare in abiti civili, il peso ridotto è da preferirsi così come le dimensioni compatte. In questo senso, la 92X Compact se la gioca alla pari con molte concorrenti: la Glock 19X, per esempio, pesa con caricatore vuoto inserito circa 710, ma con canna lunga 102, mentre la 92X nelle stesse condizioni pesa, circa, 770 grammi, ma con 6 mm in più di canna e il fusto in lega contro quello polimerico della celebre austriaca.

Sempre in tema di “cura dimagrante”, i tecnici Beretta hanno lavorato anche sulle guancette: oltre a essere sottili, hanno anche un grip completamente ridisegnato, con la densità delle cuspidi che varia nelle diverse zone di contatto con la mano forte, per rendere ancora più efficacie la presa mentre si spara. In linea con uno dei trend del mercato, nella dotazione della 92X c’è un grip supplementare: le due guancette di serie possono essere rapidamente rimosse tramite le due viti e sostituite per ottenere un effetto simile a quello dei dorsalini intercambiabili dei fusti polimerici. Il grip supplementare avvolge il back-strap dritto, restituendo all’impugnatura della pistola il “sapore antico” dell’impugnatura originaria.

Restando sul fusto Vertec, molto più verticale rispetto a quello a cui ci aveva abituato la “vecchia” 98, con le guancette di serie sul back-strap e sul front-strap è stato ricavato un grip a losanga davvero utile per impugnare con solidità la pistola, anche nella versione Compact nella quale l’impugnatura è più corta. La Compact ha una particolarità rispetto alle altre due versioni che competano la gamma 92X: l’esemplare della nostra prova aveva una slitta Picatinny a tre slot ricavata sul corte dust cover, ma è prevista anche una versione senza rail, mentre Full size e Centurion usciranno esclusivamente bella versione con la rail. Anche il bocchettone alla base dell’impugnatura è stato ridisegnato per agevolare l’inserimento con maggiore fluidità nel cambio caricatore.

Un altro dei segni distintivi della Beretta 92/98 è stata la leva dell’abbatticane (decocking) sul carrello, che agiva anche da sicura. In alcune versioni è stata anche adottata una leva di sola sicura al fusto, ma quella sul carrello è stato uno dei punti di forza della pistola, soprattutto quando a metà degli anni Ottanta furono messi sul piatto i sistemi di sicurezza: una pistola in grado di sparare in Doppia azione, quindi con il colpo in camera di cartuccia, con sicura automatica al percussore e leva abbatticane rappresentava un netto salto in avanti (parliamo di quasi 40 anni fa!) rispetto alla “condition one”, modalità combat della Government 1911, che prevedeva colpo in canna, cane armato e sicura sul fusto inserita. La 92X ha preservato tutte queste peculiarità, aggiornandosi con un’opzione affatto male: si può scegliere di avere la versione F, nella quale la leva al carrello svolge il doppio compito di abbatticane e sicura, oppure G (fu così denominata a indicare la versione adottata nel 1987 dalla Gendarmerie nationale francese, che ne aveva fatto esplicita richiesta) con la leva al carrello che dopo essere stata abbassata e aver abbattuto il cane, viene riportata da una molla in posizione iniziale, lasciando la pistola pronta al fuoco, in Doppia azione con colpo in canna.

Altro aggiornamento che rende la nuova 92X più versatile è la scelta sul pulsante di sgancio del caricatore, che ha dimensioni maggiorate ed è reversibile a favore degli utilizzatori mancini. La superficie del pulsante presenta una zigrinatura a losanghe e l’attivazione è davvero molto più istintiva rispetto al tradizionale pulsante, abbinato anche a un’impugnatura più spessa.

Non può sfuggire a un occhio attento anche la scelta di diminuire di alcuni millimetri l’esposizione della volata della canna rispetto al carrello, scelta che ha tra i vantaggi anche quello di rendere più “pulita” un’eventuale, rapida estrazione.

La serie 92X si smonta come qualsiasi altra Beretta 92/98, senza dover far ricorso a utensili. Identica l’organizzazione meccanica, così come già vista è la finitura Bruniton del carrello.

Gli interventi che rendono questa evoluzione della 92/98 davvero interessante hanno riguardato anche lo scatto e gli organi di mira. Il grilletto è in acciaio e la guardia arrotondata, non con ponticello stile combat come sulle M9. La molla del cane è stata alleggerita e lo scatto che ne deriva è decisamente più gestibile sia in Singola sia in Doppia azione. L’opportunità fighissima è che la 92X può montare lo scatto della X performance, quello progettato appositamente per le gare.

Ci sono altri benefici per la superiore modularità che può vantare questa ultima evoluzione: i caricatori sono compatibili con quelli della serie 92/98, mentre tacca e mirino, nonché le guancette sono compatibili con i modelli M9A3.

Mirino e tacca di mira sono innestati a coda di rondine, eccellente scelta perché non soltanto consente la loro regolazione, ma, soprattutto, la loro sostituzioni con un aftermarket pressoché sterminato, soprattutto sul mercato statunitense. La tacca di mira è tipo combat, senza riferimenti bianchi, ma con intagli orizzontali antiriflesso; il mirino in dotazione a un riferimento color arancio che contrasta bene con la tacca.

La prova a fuoco della Beretta 92X Compact calibro 9×21 l’ho eseguita nel poligono interno alla Beretta a Gardone Val Trompia, utilizzando munizioni commerciali Sellier & Bellot e Fiocchi, entrambe con palle Fmj, ma con profili diversi: tronco-coniche di 123 grs quelle made in Lecco, ogivali di 124 quelle dell’azienda ceca. Ho avuto la possibilità di sparare alcune centinaia di munizioni e la cosa da sottolineare subito è che la pistola, mai pulita, ha sempre ciclato a dovere, digerendo senza mai la minima esitazione anche le tronco-coniche, a conferma di uno dei punti di forza storici della Beretta, cioè l’affidabilità.

Ma certamente, l’aspetto che balza all’occhio immediatamente dopo aver stretto in mano per la prima volta la pistola è la sorprendente impugnatura: scordatevi la vecchia 92/98, questa è un’altra cosa. Soltanto chi ha avuto già a che fare con la M9A3 o, meglio ancora, con la 92X Performance può avere un’idea della differenza con le generose dimensioni della vecchia serie. Questa Beretta non potrà mai avere l’impugnatura di una bifilare system Colt per evidenti questioni strutturali, ma rispetto alla tradizionale impugnatura 92/98 i passi in avanti sono stati notevoli. In questo aiutati anche dal nuovo disegno dei pannelli delle guancette, determinante per avere una netta sensazione di controllo anche con le munizioni più nervosette.

Lo scatto, poi, aiuta e non poco: la Doppia azione è dichiarata dalla Casa intorno ai tre chilogrammi, meno di 1.500 grammi la Singola, ma quello che conta è la pulizia di sgancio apprezzata sull’esemplare della prova. Il merito va al nuovo sistema di scatto Extreme-S, con il quale è stato ridotto anche il reset, ora poco più di un millimetro. In condizioni di luce ottimale, ho molto apprezzato anche il contrasto tra il dot colorato del mirino e la tacca di mira, la quale, invece, non ha riferimenti colorati.

La pistola sa farsi apprezzare, anche nelle sequenze più veloci, perché proprio il disegno dell’impugnatura consente di non perdere mai il controllo della pistola. A caricatore pieno, il baricentro si sposta nella parte posteriore, a causa di canna, carrello e fusto più corti, ma la volata è sempre rimasta in controllo. Nonostante la Compact presenti l’impugnatura più corta della gamma X, la mano trova agevolmente superficie, mignolo compreso.

La sensazione finale è stata del tutto positiva: sbaglia chi pensa di aver a che fare con una classica 98 con un po’ di “trucco”, la piattaforma 92X rilancia alla grande e rende molto più attuale una semiautomatica già entrata, comunque, sui libri di storia.

La prova completa su Armi e Tiro di aprile 2020

Produttore: Fabbrica d’armi Pietro Beretta, via Pietro Beretta 18, 25063 Gardone Val Trompia (Bs), tel. 030.83.411, beretta.com

Modello: 92X Compact

Tipo: pistola semiautomatica

Destinazione: porto occulto e difesa abitativa

Calibro: 9×21

Capacità caricatore: 13

Sistema di funzionamento: chiusura geometrica con blocchetto oscillante

Scatto: ad Azione mista (Singola e Doppia)

Sicure: automatica al percussore; leva abbatticane e sicura sul carrello

Lunghezza canna: 108 mm

Lunghezza totale: 197 mm

Spessore: 38 mm

Altezza totale: 133 mm

Peso: 771 grammi (arma scarica)

Materiale fusto: alluminio

Finitura: brunitura

Mire: mirino e tacca di mira innestati a coda di rondine, mirino intercambiabile con riferimento rosso; tacca di mira regolabile in derivazione

Classificazione: arma comune

Prezzo: 1.149 euro, Iva inclusa