Attilio Fanini spiega la sua non candidatura

Con una lettera aperta, Attilio Fanini, presidente del Tsn di Vergato, spiega perché non ha presentato la sua candidatura alla presidenza della Uits, alle elezioni in programma a Mestre sabato 13 e domenica 14 ottobre

 

Attilio Fanini, presidente del Tsn di Vergato (Bo) e in passato già vice presidente dell’Unione italiana Tiro a segno, ci ha inviato una lettera aperta dal titolo “Motivazioni della non candidatura”, riferendosi alle elezioni che sabato 13 e domenica 14 ottobre, in un hotel di Mestre, decreteranno il presidente e il consiglio direttivo dell’Uits per il prossimo quadriennio olimpico. Fanini si presentò quattro anni fa e perse non di molto il duello con Obrist e molti erano pronti a scommettere sulla sua ricandidatura, anche alla luce di alcuni duri scontri verbali con l’attuale dirigenza federale che lo hanno visto protagonista in questi quattro anni.

Alleghiamo il documento originale vergato da Fanini e ci limitiamo a un sintetico commento: quello di Fanini è un vero e proprio manifesto elettorale e alcuni passaggi sono condivisibili o, comunque, meritevoli di riflessione da parte dell’attuale dirigenza Uits e approfondimento da parte del futuro consiglio. Ma perché, allora, Fanini non si è presentato all’assemblea con il suo programma? Perché non ha chiesto la fiducia ai presidenti di Tsn, dando, finalmente, il via con i fatti a quella democrazia dal basso di cui lui, e molti di noi iscritti ai Tsn di tutta Italia, sentiamo effettivamente bisogno? Abbiamo qualche dubbio che Fanini possa rappresentare il ricambio generazionale di cui lui stesso sente il bisogno, ma siamo certi che lui, come chiunque altro abbia a cuore il futuro del Tiro a segno in Italia, abbia il diritto-dovere di urlare il proprio malessere e di ambire legittimamente a guidare il cambiamento. Il nostro mondo e, più in generale, il nostro Paese, però, devono capire che è bene che tutto questo passi attraverso gli strumenti della democrazia partecipativa e rappresentativa: se chi perde le elezioni per la guida di una federazione decide che la soluzione sia il ricorso a una magistratura spesso ideologizzata o alla sgangherata politica rischia di passare per colui che sfugge al confronto democratico (le urne) preferendo strade pericolose…