Altre regioni vincono al Tar

Dopo le ordinanze dei Tar di Calabria, Liguria e Veneto, altre conferme sulla validità dei Calendari venatori fondati sulle indicazioni fornite da Face Italia e Ufficio Avifauna migratoria della Federcaccia vengono dai pronunciamenti dei Tar del Lazio e della Sardegna

Dopo le ordinanze dei Tar di Calabria, Liguria e Veneto, altre conferme sulla validità dei Calendari venatori fondati sulle indicazioni fornite da Face Italia e Ufficio Avifauna migratoria della Federcaccia vengono dai pronunciamenti dei Tar del Lazio e della Sardegna. In regione Lazio il Tar ha infatti non solo rigettato il ricorso avverso il calendario venatorio 2012-13 non concedendo la sospensiva richiesta, ma ha anche emesso la sentenza sul calendario della scorsa stagione, chiarendo in modo deciso l’inconsistenza di diverse argomentazioni ripetutamente presentate dalle associazioni anticaccia in vari ricorsi. La regione Lazio ha correttamente accompagnato sia il calendario 2011-2012 sia quello della stagione in corso con una dettagliata relazione contenente le motivazioni per il discostamento del parere Ispra, accogliendo e integrando il documento di Face Italia.

Il Tar Sardegna ha a sua volta respinto il ricorso contro il calendario venatorio dell’Isola e in particolare ha ritenuto valide le motivazioni portate per il mancato rispetto del parere Ispra riguardo le date di chiusura della caccia a Tordo bottaccio e Cesena.

“Questa ordinanza è importante per la Fidc”, si legge nel comunicato, “poiché il Comitato regionale faunistico della Regione Sardegna, che è organo deliberativo sul Calendario venatorio, ha votato a maggioranza il documento FIdC-Ufficio Avifauna Migratoria (come si può leggere nella delibera ufficiale) come relazione tecnica a sostegno delle scelte prese sul calendario in discostamento dal parere Ispra. Così a oggi il tordo bottaccio, una specie di elevatissimo interesse per i cacciatori italiani, è cacciabile fino al 31 gennaio in molte regioni, grazie alle motivazioni proposte da Face Italia e dall’Ufficio Avifauna migratoria Fidc, che hanno ottenuto il riconoscimento da parte dei Tar. Bisogna ricordare infatti che per questa specie l’Ispra chiede la chiusura della caccia al 10 gennaio. Allo stesso modo sono numerose le regioni che hanno stabilito la chiusura alla beccaccia al 20 gennaio, discostandosi dal parere Ispra che proponeva il 31 dicembre, nonché la stagione di caccia agli acquatici fino al 31 gennaio, quando l'Ispra proponeva il 20. Tutti i pronunciamenti dei Tar hanno chiarito che l’impostazione delle stagioni di caccia e delle specie cacciabili previste dalla legge 157/92 possono essere mantenute, a patto che l’amministrazione regionale motivi correttamente il discostamento dal parere Ispra”.