Agricoltura e caccia? Per M5S scatta il “benaltrismo”

Federcaccia replica con un deciso comunicato ai senatori M5S in commissione agricoltura che avrebbero opposto il classico “benaltrismo” all’ipotesi di spostare le deleghe sulla caccia dal ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura
Federcaccia in un comunicato ha commentato una nota diffusa da un’agenzia di stampa, secondo la quale i senatori M5S della Commissione agricoltura in Senato si sarebbero chiesti il motivo della richiesta dello spostamento di deleghe sulla caccia dal ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura, osservando che l’agricoltura italiana avrebbe “ben altre necessità” e che essendo “la gestione e la tutela di tutte le specie della fauna selvatica rimessa alle Regioni e non ai ministeri citati prima” non comprendono “l’insistenza nel voler spostare l’attenzione su un tema così sensibile e importante come quello della caccia quando il Paese, gli agricoltori e tutti gli addetti al settore hanno bisogno d’altro”.
“Forse li aiuterebbe a comprendere”, si legge nel comunicato Federcaccia, “il rendersi conto che sì, senza dubbio l’agricoltura italiana ha bisogno di molte cose, per esempio una maggiore attenzione. È di pochi giorni fa la denuncia da parte della Cia, ma non è l’unica, dell’assenza dal dibattito politico italiano delle tematiche comunitarie, a partire dalla nuova Politica agricola comune. Ci pare strano che proprio in Commissione agricoltura si ignori che sono proprio gli agricoltori e le loro organizzazioni, che vedono quotidianamente andare in fumo il loro lavoro per colpa di specie numericamente fuori controllo come gli ungulati (in particolare il cinghiale), gli storni e i piccioni o alloctone come le nutrie, che guardano con speranza a un ruolo del mondo venatorio in veste di coadiutore di un numero risibile di personale pubblico proprio per contenere i danni a costo zero per la comunità. Un aiuto reso sempre più difficile e in qualche caso impossibile da una legislazione datata e chiaramente non più al passo con la mutata situazione faunistico ambientale italiana. Su questo Federcaccia, da sola e insieme con le altre Associazioni della Cabina di regia, ha sollecitato più volte il legislatore e continuerà a impegnarsi perché questo tema sia mantenuto all’ordine del giorno della Cabina fino a sua soluzione con il contributo di tutti. E se di tutto questo con le sue deleghe – non nuove, ma previste dalla legislazione e non più applicate da anni, in un disinteresse che lo ha portato ad abdicare nei confronti del ministero dell’Ambiente – non se ne deve occupare il ministero dell’Agricoltura, chi dovrebbe farlo? Così, se delle specie selvatiche tutela e gestione spettano alle Regioni, perché il ministero dell’Ambiente e su sua sollecitazione il Governo, se ne interessano impedendo a queste di legiferare liberamente? Fa piacere che i senatori 5 Stelle si accorgano adesso che la caccia è un tema “sensibile e importante”, ma proprio per questo non va messo da parte sperando i problemi si risolvano da soli o smettano di esistere solo perché non sono nel Contratto di governo”.