Dopo l’incidente, arriva l’ipocrisia

Dopo il tragico incidente verificatosi in un campo di tiro in Arizona, nel quale una bambina di 9 anni ha involontariamente ucciso il proprio istruttore di tiro mentre provava un’arma automatica, si sprecano (ovviamente) i commenti tra il sarcastico e il demagogico delle solite anime belle

Dopo il tragico incidente verificatosi in un campo di tiro in Arizona, nel quale una bambina di 9 anni ha involontariamente ucciso il proprio istruttore di tiro mentre provava un'arma automatica, si sprecano (ovviamente) i commenti tra il sarcastico e il demagogico delle solite anime belle: sono in molti, in questi giorni, ad aver sottolineato l'assurdità non solo di aver messo in mano a una bambina di 9 anni un'arma automatica (cioé capace di fuoco a raffica), ma anche del fatto che molte aziende statunitensi, negli ultimi anni, stanno guardando con interesse al segmento dei giovanissimi, proponendo carabine ad hoc, sia per quanto riguarda le dimensioni, sia per quanto riguarda i colori. Da lì al concetto dei "bambini soldato" il passo è breve, e infatti l'Onu si è affrettata a precisare che "bambini di appena 10 anni sono stati reclutati dai miliziani dello Stato islamico attivi in SIria e in Iraq" (si saranno anche loro "addestrati" in Arizona?). Battute a parte, ancora una volta un tragico incidente viene sfruttato ad arte per portare avanti discorsi demagogici che nulla hanno a che fare con il fatto specifico, mescolando ad arte la legittima (e formativa) attività del Tiro a segno con attività di guerra in zone disastrate. Salvo poi, magari, una volta ogni quattro anni applaudire un giovane o una giovane che riesce a conquistare un oro olimpico a vent'anni, senza che nessuno si chieda come ha fatto, alla sua età, ad arrivare fino al podio della manifestazione sportiva più importante del mondo! Misteri moderni…