Il cuore è d’acciaio

Il fusto in acciaio al posto di quello polimerico, con dust cover lungo, eleva il peso complessivo e apprua il baricentro, a favore della controllabilità. Fantastiche le guancette monopezzo, precisione impeccabile, pronta anche per i micro dot

Quando fu presentata, nell’ormai lontano XX secolo (la presentazione sul mercato è del 1996), la prima polimerica bifilare di Walther, la P99, lasciò il segno per il design dell’impugnatura, il formato compatto, la grande maneggevolezza. Rielaborata e attualizzata, dall’arma è derivata una vera e propria famiglia per Walther, con il nome di Ppq, che dall’originale formato “tactical-compact” ha tirato fuori anche una serie di full size con la canna lunga 5 pollici (127 millimetri) con particolare vocazione sportiva, enfatizzata e sottolineata dallo scatto in Singola azione (cioè che provvede al solo sgancio del percussore e non anche al suo parziale armamento) Quick defense che contraddistingue tutta la serie Ppq, ulteriormente però perfezionato grazie a un trattamento antifrizione sulla barra di scatto. Pochi mesi fa, tuttavia, i tecnici Walther hanno osato fare un passo in avanti ulteriore, per quanto riguarda l’impiego sportivo e agonistico nel tiro action con le armi corte, proponendo addirittura una versione della Q5 Match che, al posto del tradizionale fusto polimerico, presenta un fusto in acciaio appositamente concepito, dando così vita a una straordinaria arma da tiro all steel che non ha precedenti non solo nella storia dell’azienda tedesca, ma anche in generale, risultando in pratica l’unica bifilare sportiva sul mercato, tutta in acciaio, ad avere funzionamento a percussore lanciato. In realtà non è la prima in assoluto, questo è certo, tra gli esempi più recenti possiamo annoverare per esempio la Hudson H9 o quelle pistole derivate Glock con fusto in acciaio (uno su tutti, Zev technologies), ma è un dato di fatto che si tratta del primo esempio di un’azienda armiera di primaria grandezza e con una effettiva distribuzione sul mercato globale.
La tendenza da parte dei produttori ad appesantire le pistole concepite per impiego militare e di polizia con fusti in acciaio, per garantire una superiore stabilità nel tiro sportivo, risale ormai a qualche anno fa: restando sulle moderne bifilari, possiamo infatti ricordare la Sig Sauer X-five, che ha rimpiazzato appunto con l’acciaio l’originale fusto in lega leggera della P226, e in questo senso uno dei più recenti ed eclatanti esempi è la nuovissima Beretta 92 X performance, che anche in tal caso ha sostituito la lega leggera della 92 Fs originale con l’acciaio. Prima della X performance, ricordiamo all steel anche la Beretta Billennium e la Steel I (in quest’ultimo caso come il nome, peraltro, suggerisce…). Fino a questo momento, tuttavia, non sono stati in molti a “osare” di sostituire con l’acciaio addirittura il polimero, almeno, ripetiamo, a livello di aziende primarie presenti sul mercato armiero globale. Walther lo ha fatto e questa Q5 Match Sf (steel frame, appunto) è venuta fuori un gioiello.
Questo perché in realtà il vantaggio apportato dal fusto in acciaio non si sostanzia solo in termini di maggior peso (quindi minor rilevamento e maggior docilità allo sparo), ma anche nel fatto che è stato possibile effettuare alcune customizzazioni rispetto al classico fusto polimerico, nato per impieghi non solo sportivi ma anche, anzi soprattutto, tattico-operativi. Così, quindi, nello Steel frame Walther fa la sua comparsa una elegante e funzionale elsa maggiorata, che consente una impugnatura veramente altissima, nonché un sistema di guancette monopezzo in gomma che, oltre a garantire un adeguato comfort e una presa salda, può suggerire in futuro l’arrivo di prodotti aftermarket ulteriormente performanti (pensiamo per esempio alle guancette in alluminio ultrasottili che vanno oggi per la maggiore nel Tiro dinamico).
Il fusto comprende ovviamente le guide di scorrimento del carrello, nella parte posteriore include il pacchetto di scatto che è rimasto integrato in un blocchetto polimerico, mentre anteriormente si nota il traversino che attua l’abbassamento della canna durante la fase iniziale del rinculo, consentendo lo svincolo della canna dal carrello una volta scese a livello di sicurezza le pressioni. Diversamente dalla Q5 Match, si nota anche alla radice del dust cover, là dove impatta il carrello a fondo corsa, l’aggiunta di un buffer sostituibile destinato a scongiurare una usura precoce al fusto anche nel caso di impiego super-intensivo nell’ambito dell’attività agonistica. Per quanto riguarda l’esterno, sia il front strap sia la parte anteriore del ponticello del grilletto sono dotati di una zigrinatura grippante, il dust cover si prolunga fino alla fine del carrello (quindi ancor di più rispetto al fusto della Q5 match polimerica, contribuendo ad appruare il baricentro) e prevede una slitta Picatinny porta accessori dotata di ben cinque slot per i tipici travetti trasversali. Il backstrap non necessita di zigrinatura sul fusto, in quanto la zigrinatura grippante (in questo caso a cuspidi esagonali) è prevista direttamente sulla guancetta monopezzo avvolgente. L’arma di serie prevede un caricatore della capacità di 15 colpi con fondello piano, l’esemplare che ci è stato fornito per la prova è stata, però, dotata di minigonna svasata in lega leggera (per favorire il cambio in velocità) e fondello caricatore maggiorato (+2 colpi), che possono essere acquistati a parte o, invece, equipaggiano di serie la versione Champion. La dotazione di serie dell’arma è di 3 caricatori. Lo scatto è molto valido, si tratta di una Singola azione con peso di sgancio di 2.500 grammi ripartiti su una corsa uniforme di meno di 9 millimetri, con un reset tra i più corti della categoria, cioè pari a 2,5 millimetri. Rispetto alla dotazione standard della serie Ppq, le armi destinate all’attività sportiva montano un grilletto anodizzato blu elettrico, al quale fa riscontro una barra di scatto anch’essa in blu elettrico, la quale è dotata di uno speciale trattamento antifrizione al fine di minimizzare eventuali filature e/o grattamenti. La versione Champion (al momento non importata) prevede anche la possibilità di regolare i piani di ingaggio del dente di scatto.
La canna è lunga 127 millimetri, ha rigatura poligonale destrorsa con passo classico di 250 millimetri. L’interazione con il carrello otturatore è data dall’estremità anteriore prismatica della camera di cartuccia, che contrasta con il bordo anteriore della finestra di espulsione, vincolando i due elementi. Allo sparo quindi canna e carrello sono costretti a rinculare solidali per un breve tratto, finché l’interazione tra la rampa inclinata posta sotto la camera e un apposito traversino nel fusto non costringe la culatta ad abbassarsi, fino a far cessare ogni contatto tra canna e carrello. Quest’ultimo prosegue quindi la propria corsa estraendo ed espellendo il bossolo, per poi essere riportato in chiusura (sfilando una nuova cartuccia dal caricatore) dalla distensione della molla di recupero. Per aggiungere peso nella parte anteriore e conferire un appruamento più accentuato, anche il guidamolla è completamente in acciaio, laddove invece nella Q5 Match polimerica è in polimero. Volendo, si può aggiungere ulteriore peso nella parte anteriore, sostituendo il guidamolla con quello aftermarket in tungsteno. Il carrello si prolunga fino alla volata, al fine di disporre di una linea di mira il più lunga possibile, ma è dotato di ampie finestrature nella parte anteriore, raggiungendo così all’incirca il peso del carrello della pistola con canna di 4 pollici, a favore della massima velocità di riarmo. La dotazione di organi di mira prevede un mirino Lpa con inserto in fibra ottica, una tacca di mira tipo Novak sempre Lpa completamente regolabile, ma volendo sulla sommità del carrello è presente una piastrina (che supporta la tacca) amovibile, al posto della quale è possibile montare le piastrine per il montaggio di un micro-dot tra i più diffusi oggi sul mercato: Trijicon, Leupold, Docter, Vortex, Meopta, Shield. Ciò rende la Q5 match Sf oltremodo versatile e capace di venire incontro ai gusti, veramente, di qualsiasi tiratore.
La prova a fuoco si è svolta nel balipedio interno del distributore Bignami, purtroppo con un solo tipo di munizioni, cioè le Magtech Fmjrn di 124 grani, che comunque sono state perfettamente idonee a mostrarci già le potenzialità notevoli dell’arma. Il maneggio dà immediatamente una sensazione di grande corposità, ma anche di grande equilibrio: il peso c’è, ma non “pesa” più di tanto, se ci passate l’ossimoro e, in compenso, le reazioni allo sparo sono docilmente addomesticate, quasi a livello di un .22 lr. Il pulsante di sgancio caricatore è quello della serie M2, quindi circolare, posto alla base del ponticello, è correttamente dimensionato per consentire un cambio in velocità senza variare eccessivamente l’assetto della mano forte. Le leve dell’hold open sono a nostro avviso particolarmente apprezzabili, in quanto presenti su entrambi i lati dell’arma, veramente poco sporgenti (anche perché incassate nel profilo del fusto) ma, prolungandosi in modo sostanziale all’indietro, risultano azionabili in modo estremamente comodo e istintivo, pur tenendo una presa molto alta sull’arma (e senza necessità di modificare la presa in alcun modo). Le prove di precisione sono state svolte con le mire metalliche in dotazione, senza montare micro-dot, occorre dire che sul bersaglio statico il riferimento in fibra risulta confondere un po’ la sagoma del barilotto, sia che si utilizzi il classico bersaglio bianco e nero, sia che si sperimentino altre combinazioni di colore. Se si intende godere della straordinaria bellezza di quest’arma nel tiro informale della domenica, il suggerimento è quello di oscurare la fibra ottica o di sostituire in toto il mirino. Per il tiro istintivo, invece, ovviamente è una cannonata, atteso il fatto che la “U” della tacca è bilanciata ottimamente al fine di garantire un allineamento veloce senza però compromettere le velleità di tiro mirato. Le mire sono risultate perfettamente tarate e abbiamo, quindi, iniziato a inanellare una serie di nove e dieci molto gratificante, nonostante l’affiatamento pressoché nullo con l’arma. La texture delle guancette ci è molto piaciuta, ma ancor più ci è piaciuto un certo ingrossamento della parte centrale delle guancette che riempie in modo naturale il palmo della mano. Rispetto alla versione polimerica è venuta a mancare la possibilità di sostituzione dei dorsalini, ma francamente non se ne sente la necessità, la profondità dell’elsa è tale da consentire un impiego istintivo anche a chi non abbia le mani a badile. E, comunque, resta sempre aperta l’opzione relativa alla futura disponibilità di guancette aftermarket, anche con materiali alternativi: in fin dei conti se già adesso è possibile acquistare, per esempio, un grilletto Apex dritto per la Q5, perché non domani una guancetta in alluminio o persino legno pregiato?
La prova completa su Armi e Tiro di maggio 2019
Produttore: Walther, carl-walther.de
Distributore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 0471.80.30.00, fax 0471.81.08.99, bignami.it
Modello: Q5 Match Sf
Tipo: pistola semiautomatica
Calibro: 9×21
Funzionamento: chiusura geometrica a corto rinculo tipo Browning modificato
Alimentazione: caricatore bifilare a presentazione singola
Numero colpi: 15 (17 con pad+2)
Canna: lunga 127 mm, con rigatura poligonale destrorsa con passo di 250 mm
Lungheszza totale: 220 mm
Altezza: 137 mm
Spessore: 36 mm
Linea di mira: 181 mm
Scatto: Singola azione con peso di sgancio di 2.500 grammi
Percussione: percussore lanciato
Mire: mirino in fibra ottica, tacca di mira regolabile, piastrina amovibile sul carrello per il montaggio di collimatori Trijicon, Leupold, Docter, Vortex, Meopta, Shield
Sicura: automatica sul grilletto, automatica al percussore, automatica anticaduta
Materiali: acciaio al carbonio, guancette monopezzo in gomma, grilletto in alluminio
Finiture: brunitura nera opaca
Peso: 1.160 grammi scarica
Qualifica: arma sportiva
Altre versioni: Champion con ingaggio del dente di scatto regolabile, minigonna e pad +2 di serie per tutti i caricatori
Prezzo: 1.990 euro, Iva inclusa