Victor, gli occhi italiani sull’Afghanistan

“Videre Nec Videri”, “Vedere senza essere visti”; questo è il motto del 185° Reggimento Ricognizione acquisizione obiettivi (Rao). In Afghanistan gli uomini del Rao compongono la Task Force “Victor” con base ad Herat, dove svolgono una preziosa attività informativa a favore del contingente del Regional Command West (da poco Train advise assist command), e delle forze afghane (di Andrea Cionci)

Videre Nec Videri”, “Vedere senza essere visti”; questo è il motto del 185° Reggimento Ricognizione acquisizione obiettivi (Rao). In Afghanistan gli uomini del Rao compongono la Task Force “Victor” con base ad Herat, dove svolgono una preziosa attività informativa a favore del contingente del Regional Command West (da poco Train advise assist command), e delle forze afghane.

Noi di Armi e Tiro abbiamo incontrato alcuni militari della Victor direttamente a Herat, presso la base di Camp Arena. “La peculiarità della nostra task force – ci spiega il Tenente M. –  è quella di svolgere ricognizioni speciali in territorio ostile muovendo a piedi nottetempo dopo il rilascio dall’elicottero. Questo ci consente di osservare vaste zone controllate dagli insorti al fine di proteggere le nostre unità, che, muovendo lungo le principali linee di comunicazione, garantiscono la libertà di movimento alle forze di sicurezza afghane. Il nostro lavoro non si limita, comunque, solo a "proteggere" i lunghi convogli – logistici, e non – che transitano lungo le vie principali di rifornimento. Parecchie operazioni del Rao sono invece mirate all’acquisizione diretta di obiettivi “remunerativi” come individuare trafficanti intenti al contrabbando di armi, o dei micidiali Ied, (Improvisedexplosivedevice). Spesso ci occupiamo anche di scoprire radioripetitori illegali che gli insorti utilizzano per coordinare gli attacchi contro le forze di sicurezza afghane e Isaf. Una volta individuati, di solito provvediamo a neutralizzarli attraverso il fuoco dei nostri tiratori scelti, o guidando il fuoco aereo dei cacciabombardieri della Nato presenti in teatro operativo”.

 

Gli Acquisitori della Victor quindi, con il loro operare in modo occulto, sono un supporto intelligence su cui il contingente italiano in Afghanistan ha potuto sinora fare sicuro affidamento per il controllo delle linee di comunicazione. Queste attività preventive hanno consentito di neutralizzare le scorribande di gruppi malavitosi che tentavano di impossessarsi del prezioso bottino – spesso rappresentato dal carburante – che dal confine Nord dell'Afghanistan percorre il Paese lungo la famosa Ring road.

 

Non a caso, la qualifica di Acquisitore Obiettivi si ottiene dopo una severa selezione della durata di due settimane che, una volta superata, porta poi all’accesso del corso di Operatore basico per operazioni speciali (Obos), della durata di sei mesi, presso il Reparto addestramento forze per operazioni speciali (Rafos) nella caserma Vannucci di Livorno.

Successivamente, gli aspiranti Acquisitori proseguono con un corso di circa 54 settimane presso la caserma Pisacane di Livorno e presso centri di formazione in Italia e all’estero, dove vengono addestrati a operare nei più svariati contesti ambientali e operativi. Tale corso è strutturato in più moduli, ognuno dei quali è considerato come prova di sbarramento per accedere al successivo. Al termine della loro formazione, i nuovi operatori del Rao sono impiegabili in qualsiasi scenario operativo. Tra l’altro, gli operatori del Rao hanno recentemente operato in Libia e continuano a operare in Kosovo e nel teatro operativo afghano.

 

 

Andrea Cionci