Tabaccaio modenese reagisce con lo spray alla rapina

Non farsi mettere i piedi in testa da questi “balordi”. È la regola che si è dato Cesare Gallini, tabaccaio modenese che, nei giorni scorsi, ha reagito a un’aggressione da parte di due stranieri con lo spray al capsicum e la forza dei pugni. «Erano circa le 9 — spiega — sono entrati due stranieri, due magrebini alti almeno 1 metro e 80, in negozio

 

Non farsi mettere i piedi in testa da questi “balordi”. È la regola che si è dato Cesare Gallini, tabaccaio modenese che, nei giorni scorsi, ha reagito a un’aggressione da parte di due stranieri con lo spray al capsicum e la forza dei pugni. «Erano circa le 9 — spiega — sono entrati due stranieri, due magrebini alti almeno 1 metro e 80, in negozio. Si sono guardati intorno, io ho chiesto cosa volevano, e loro “Vogliamo i soldi, dacci i soldi”». Gallini ha detto di non averne in quel registratore di cassa che loro continuavano a fissare. È stato a quel punto che la situazione è degenerata e, solo grazie al coraggio dell’uomo, non è finita in tragedia.

«Hanno tirato fuori due coltellacci e me li hanno puntati allo stomaco. Poi hanno spinto il bancone contro di me, buttando all’aria i pacchetti di caramelle nel distributore e tutto il resto. Uno a quel punto si è abbassato, ha allungato la mano e ha tentato di aprire il cassetto. Io ho spinto con il ginocchio contro il cassetto e gli ho schiacciato la mano mentre gli davo pugni in testa. Lui allora si è messo a gridare al complice “Dagli una coltellata, dai dagli una coltellata”». C’è mancato poco, davvero poco che la lama non bucasse la maglietta. «Me l’ha spinta contro lo stomaco. Allora io ho detto “Lasciatemi prendere i soldi, sono là, nell’altro registratore di cassa”». Una volta lì’, però, invece di tirare fuori le banconote ha estratto uno spray al peperoncino. «L’ho spruzzato in faccia a uno dei due che poi lo ha afferrato, togliendomelo. A quel punto sono scappati insieme, verso via Fabriani». A vedere tutta la scena il fruttivendolo a fianco, che poi ha fornito le descrizioni alla polizia, arrivata “dopo mezz’ora”, lamenta il commerciante. Il problema è stato l’allarme. «Ho spinto il pulsante ma, non sappiamo perché, non è scattato». «Sono venuti alle 9 di mattina, ma che soldi avrei dovuto avere in cassa?», conclude sconsolato il tabaccaio: «In ogni caso — conclude — devono capire che nel mio negozio non c’è spazio per loro».