Sparò al vicino, il Gup non crede alla legittima difesa

Sandro Mugnai, il cacciatore che sparò al vicino di casa che con una ruspa stava cercando di demolirla con la sua famiglia all’interno, dovrà affrontare il processo: il Gup lo ha rinviato a giudizio giudicando insussistente la legittima difesa

Sandro Mugnai, che due anni fa a San Polo in provincia di Arezzo sparò, uccidendolo, al vicino di casa mentre quest’ultimo cercava di demolire la sua abitazione con una ruspa, è stato rinviato a giudizio e dovrà difendersi in aula dall’accusa di omicidio volontario.

L’accusa formulata dal Pm era in origine quella di eccesso colposo di legittima difesa, ma il giudice dell’udienza preliminare ne ha disposto il rinvio a giudizio, escludendo la legittima difesa e rimandando gli atti alla procura per la riformulazione dell’accusa in omicidio volontario. La motivazione addotta dal giudice, maturata anche in seguito alle risultanze delle indagini balistiche compiute nei mesi successivi al fatto, sarebbe che Mugnai “ha accettato la sfida lanciata dal proprio aggressore, innescando una sorta di duello, e comunque avendo reagito in maniera non proporzionata alla situazione di pericolo”.

“Io non avevo alternativa, abbiamo provato in tutti i modi a farlo smettere”, ha dichiarato Mugnai al quotidiano La Nazione, “Se tornassi indietro? Non lo rifarei, ma così non ci possiamo nemmeno difendere”.