Presentato il nuovo ddl sulle Zps

È stato presentato alla Camera dei deputati il disegno di legge 1610-A, per la conversione dell’ormai famigerato decreto De Castro sulle Zone di protezione speciale (Zps). Il testo definitivo è il frutto della mediazione tra il governo e le associazioni dei cacciatori, scese in piazza lo scorso primo settembre per protestare contro l’eccessiva durezza di alcune disposizioni contenute nel decreto e l’eccessiva vaghezza di altre. Alcuni divieti sono stati sicuramente … È stato presentato alla Camera dei deputati il disegno di legge 1610-A, per la conversione dell’ormai famigerato decreto De Castro sulle Zone di protezione speciale (Zps). Il testo definitivo è il frutto della mediazione tra il governo e le associazioni dei cacciatori, scese in piazza lo scorso primo settembre per protestare contro l’eccessiva durezza di alcune disposizioni contenute nel decreto e l’eccessiva vaghezza di altre. Alcuni divieti sono stati sicuramente “ammorbiditi” (cliccate QUI per leggere il testo con le modifiche, a partire da pagina 12). I primi commenti sono arrivati attraverso un comunicato congiunto di Arcicaccia, Legambiente, Italcaccia, Cia e Confagricoltura, che hanno manifestato la loro “sincera preoccupazione affinché il lavoro del governo e dell’attuale maggioranza per l’adeguamento della normativa nazionale alle direttive comunitarie non rimanga in mezzo al guado dopo le incertezze che hanno segnato l’inizio della discussione parlamentare per la conversione in legge del decreto governativo su deroghe e Zps del 16 agosto scorso”. Espressa la preoccupazione per “i tempi ormai strettissimi che rendono problematica la conversione in legge”, le cinque associazioni hanno ricordato come “con posizioni moderate e di merito abbiano manifestato la piena disponibilità a contribuire a costruire quel punto di caduta normativo, che possa rappresentare il primo concreto passo in avanti per porre rimedio alla situazione difficile e oggettiva riscontrata dal governo medesimo”. Il comunicato si conclude con la richiesta a Prodi e ai ministri di “sapere quali siano gli strumenti che il governo intende porre in atto per ovviare a tale incresciosa situazione, rinnovando la piena disponibilità a fare, nel ruolo che ci compete, la propria parte per favorire la soluzione del problema”.