Odio contro i cacciatori: una reazione

Tempi grami per chi ama la caccia. Qualche giorno fa anche una giovane cacciatrice è stata bersagliata semplicemente per la sua passione. E lei non si è fatta intimidire

Elisa Perrone, ligure di origine ma residente per motivi di studio in Piemonte, ha 21 anni. È una ragazza con tanti interessi e anche una passione: la caccia, malgrado in famiglia nessuno sia cacciatore.
Qualche giorno fa i “social” si sono accorti di lei. Gli animalisti estremisti che si annidano anche in Facebook hanno cominciato a offenderla, denigrarla, augurare a lei e ai suoi cari ogni nefandezza. La deriva di questi individui dovrebbe cominciare a preoccupare.
Elisa però non si è lasciata intimidire. Ha deciso di non cedere alle minacce e all’odio e di denunciare chi vorrebbe impedirle di praticare la sua passione.
Ha già riscosso molta solidarietà per questo. Cacciatori, amici, utenti di Facebook, comuni cittadini che non possono trovare tollerabile che per una idea, un modo di vivere legittimo e condiviso da milioni di persone nel mondo si debba essere fatti oggetto di minacce di morte e intimidazioni. Anche noi di Armi e Tiro le abbiamo rappresentato la nostra solidarietà. E lei ci ha risposto così.
“In prima prima persona posso dire di aver già vissuto momenti negativi legati alla mia “diversità” uditiva, a partire dalla frequentazione delle scuole primarie. Ho potuto solo dire un enorme grazie a tutti quelli che sfruttando ciò hanno incrementato la mia crescita.
Astuzia, intelligenza, educazione e indifferenza hanno dominato in me queste continue guerre. Oggi sono percossa tramite minacce, ingiurie pesanti oltre che da persone conosciute anche da esseri mai incontrati. I commenti sono tanti, incitanti all’odio, all’augurio della morte e alle istigazioni al suicidio. Immaginate. Meditate, su come una ragazza giovane come me, entusiasta nell’inseguimento di questa passione – legalmente consentita – si possa sentire. Leggere nello schermo del proprio cellulare: “Sei una lurida assassina”, “Spero in un cancro, di quelli brutti a te e ai tuoi cari”, “Troia, zoccola”, “Ficcati quel fucile in culo” (per non scrivere il peggio) e rendersi conto di quante persone ci sono dal cuore zeppo di infinita cattiveria.
Rendersi conto di quanto amore manca al mondo. Per voi che state leggendo, per me, per chiunque non auguro tanta vergogna così. Non auguro neanche il “ciò che auguri lo ritrovi dietro alla porta”.
Io resto così, con il coraggio nel cuore e nel sorriso. Resto così, perché non mi sento nient’altro da fare se non trasmettervi tante cose positive in questa vita a volte ingiusta. Non restate mai in silenzio per ciò che amate (e non dico soltanto attribuito a questa meravigliosa e sana passione, la caccia). Il silenzio, con il tempo lacera dentro. Abbiate il coraggio di esternare tutto ciò che ostacola il vostro cammino. Lottate! Lottate sì, ma non dimenticatevi mai di una cosa essenziale: il rispetto”.